mercoledì 31 dicembre 2008

Fonti del diritto: il Vaticano pone un argine alla legislazione italiana

The Economy(fonte Ansa) Dal primo gennaio del 2009, con l'entrata in vigore della nuova legge della Santa Sede sulle fonti del diritto lo stato del Vaticano non recepirà più automaticamente, come fonte del proprio diritto, le leggi italiane. Finora "operava una sorta di recezione automatica" della legislazione italiana, nella "nuova disciplina si introduce la necessità di un previo recepimento da parte della competente autorità vaticana".  Clicca qui per ascoltare l'intervista a Maurizio Turco da Radio Radicale Più di un motivo sembra giustificare quest'ulteriore cautela nella recezione della legislazione italiana, rispettata nella sua propria sovranità, ma chiamata nello stesso tempo a rispettare e a confrontarsi con quella vaticana", spiega nell'articolo pubblicato su l'Osservatore Romano, il prof. José Maria Serrano Ruiz, presidente della Commissione per la Revisione della Legge sulle fonti del Diritto vaticano.

"Ne indichiamo - scrive - solo tre: in primo luogo il numero davvero esorbitante di norme nell'Ordinamento italiano, non tutte certamente da applicare in ambito vaticano; anche l'instabilità della legislazione civile per lo più molto mutevole e come tale poco compatibile con l'auspicabile ideale tomista di una lex rationis ordinatio, che, come tutte le operazioni dell'intelletto, cerca di per sé l'immutabilità dei concetti e dei valori; e infine - sottolinea - un contrasto, con troppa frequenza evidente, di tali leggi con principi non rinunziabili da parte della Chiesa.

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