sabato 8 novembre 2008

Ora di religione a scuola, Poretti: impossibile cambiare idea durante l'anno

Donatella PorettiTommaso CiaccaIntervento della senatrice Donatella Poretti parlamentare Radicale - Partito Democratico e di Tommaso Ciacca membro della Direzione Nazionale dell’Ass. Coscioni.
 L’insegnamento della religione cattolica, secondo quanto disposto dal Concordato tra Stato e Chiesa cattolica e dal dpr 751/1986, rappresenta una grave anomalia nell’integrità della costituzionalmente sancita laicità dello Stato, provocando discriminazioni tra gli studenti per valutazione e determinazione del credito scolastico per gli esami di Stato, nonché discriminazioni tra gli insegnanti di religione e quelli di altre materie per disparità nella carriera sull’accesso a insegnamento e trattamento economico.Come se ciò non bastasse, scopriamo che anche la libertà di scelta per avvalersi o meno d i questo insegnamento, è meno “libera” di quanto ci si aspetti.Infatti, la scelta dell’ora di religione può avvenire solo una volta, all’atto dell’iscrizione alla classe successiva, non essendo previsto di riconsiderare successivamente questa scelta.Emblematico è quanto successo a L. C., giovane studente del primo anno delle superiori della provincia di Perugia che, avendo optato all’inizio dell’anno scolastico per non avvalersi dell’ora di religione, ha successivamente cambiato idea, ma non gli è stato permesso di seguirla. Il Preside dell’istituto sostiene che ogni anno casi analoghi coinvolgono almeno una trentina di ragazzi, anche tra coloro che, avendo scelto questo insegnamento, vorrebbero poi abbandonarlo. La scelta nelle scuole medie superiori spetta allo studente anche se minorenne. Ma questa possibilità è solo relativa all’insegnamento e non all’iscrizione allo stesso, che -per lo studente minorenne- deve essere sottoscritta da un genitore o da chi ne esercita la potestà. Per questi motivi, con il Sen. Marco Perduca, abbiamo depositato un’interrogazione, per sapere se il Ministro della Pubblica Istruzione non giudichi opportuno intervenire sulla normativa vigente e consentire agli studenti di riconsiderare la decisione -pur se gia’ espressa- di avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica nel corso dell’anno scolastico.Qui il testo dell’interrogazione: http://blog.donatellaporetti.it/?p=336

2 commenti:

  1. E' ovvio che non debba essere possibile cambiare idea durante l'anno, altrimenti gli studenti che non hanno conoscenze sufficienti sulla religione si esonerebbero ed eviterebbero l'insufficienza. Ciò porterebbe a discriminare gli studenti più volenterosi.
    Sentire simili parole da parte di una senatrice è qualcosa di agghiacciante: un invito ad essere asini. Poi non dobbiamo lamentarci se ci sono politici senza laurea...

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  2. Antonio Di Bartolomeo24/11/08, 19:42

    Marco, dovresti sapere che la materia di religione, essendo facoltativa, non fa media. Per cui l'insufficienza di cui parli non è una motivazione sensata.

    Tralasciamo la storia della laurea, per favore. Da neolaureato ti dico che non è quella la discriminante tra una persona colta, brillante, aperta e una che non lo è: in passato era privilegio di pochi, oggi è un pezzo di carta che si concede a cani e porci.

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