martedì 4 novembre 2008

Lettera aperta di Michele Guaitini, di Radicali italiani, ai consiglieri regionali umbri sulla mancata nomina del Garante dei detenuti e del difensore civico

Michele Guaitini e Tommaso CiaccaMi chiamo Michele Guaitini e sono un cittadino di Perugia. Nel giorno della festa dei defunti mi sembra doveroso commemorare anche la morte della legalità. Una morte che si consuma giorno dopo giorno nel mio paese, nella mia regione e nel mio comune. Voi consiglieri regionali potete soffiare oggi 862 candeline, una per ciascun giorno trascorso in cui non avete ottemperato ad un vostro obbligo stabilito dalla legge. Mi riferisco alla mancata nomina del Garante dei detenuti, istituito con la legge regionale n. 13 del 18 ottobre 2006, entrata in vigore il 15/11/2006 che stabilisce all’articolo 10 c.1 l’obbligo di nomina da parte del consiglio regionale entro 90 giorni. Il termine è scaduto il 13 febbraio 2007, cioè 628 giorni fa. Mi riferisco inoltre alla mancata nomina del Difensore Civico regionale, (...)già previsto nello Statuto, istituito con la legge regionale n. 30 del 27 novembre 2007, entrata in vigore il 14/12/2007 che stabilisce all’articolo 15 l’obbligo di nomina da parte del consiglio regionale entro 90 giorni. Il termine è scaduto il 13 marzo 2008, cioè 234 giorni fa. Questa clamorosa violazione di legalità colpisce il consiglio regionale nel suo insieme, maggioranza ed opposizione. E risulta tanto più incomprensibile al pensiero che entrambe le leggi sono state votate da questo consiglio, quella sul Difensore Civico addirittura all’unanimità.

Con il vostro comportamento state comunicando ai cittadini umbri che le leggi varate dal consiglio devono essere considerate carta straccia. Vi dice qualcosa la frase che accompagna ogni legge pubblicata: “È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge della Regione Umbria” ?  O è sufficiente il fatto che per voi non esistono sanzioni di nessun tipo per consentirvi di non rispettare le leggi?

Ho sentito dire che il presidente Tippolotti è molto sensibile all’argomento; il consigliere Ronca da me direttamente contattato (e da me votato) mi ha detto di aver fatto presente il problema all’ufficio di presidenza; il consigliere Girolamini ha (finalmente) preso posizione di recente con un comunicato che lascia intravedere qualche barlume di speranza. Troppo poco cari signori; pensate di cavarvela in questo modo?

Il Parlamento italiano, ancora inadempiente nella costituzione della commissione di vigilanza sulla Rai, si è trovato negli ultimi mesi in un’analoga situazione di manifesta illegalità per la mancata elezione di un membro della Corte Costituzionale. Almeno le Camere anche se con enorme e colpevole ritardo hanno provveduto a riunirsi ad oltranza fino a pervenire ad una soluzione.

E voi non potete forse fare la stessa cosa? E si sottintende che “riunirsi ad oltranza” non può limitarsi al proporre la questione in ciascuna vostra seduta, ossia una volta alla settimana e non tutte le settimane.

Non vi conosco di persona, e sono convinto che sarete tutti quanti delle bravissime persone, ma non posso esimermi dall’esprimervi da un punto di vista squisitamente politico tutto il mio disprezzo.

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