lunedì 8 settembre 2008

Provvedimenti antiprostituzione a Perugia

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L'ordinanza del sindaco di Perugia Renato Locchi che stabilisce una multa di 450 euro per chi verrà sopreso per strada a contattare una prostituta è l'ennesimo, inutile tentativo proibizionista, conseguenza di un vuoto decennale di proposta politica su questo fronte.



E' necessario ricordare che nel 2000 il tribunale del riesame di Perugia si pronunciò contro i sequestri delle auto dei clienti, attuati nel capoluogo umbro, perchè non si poteva sostenere il reato di favoreggiamento doloso della prostituzione. In quell'occasione noi radicali ci battemmo anche perchè quella misura rischiava di violare la Costituzione e perchè ritenevamo necessario superare la legge Merlin. Il Sindaco di Perugia due anni dopo dichiarò "La misura efficace l'aveva presa il questore Cavaliere quando sequestrava le auto dei clienti. Questo sì che stronca la prostituzione! Si dovrebbe aggredire il cliente".


Allo stesso tempo denunciava l'inutilità di certi provvedimenti presi sulla spinta delle proposte di Don Benzi, ricordando i 150 milioni di vecchie lire spesi per recintare ettari di parcheggio a Pian di Massiano, con il risultato che il fenomeno della prostituzione si era spostato a poche centinaia di metri. "Risolvere il problema con il codice della strada è un utopia",questo era quanto affermava il primo cittadino.

Perchè Locchi in questi anni non si è attivato a chiedere l'unico provvedimento radicale, in quanto va appunto alla radice del problema, cioè la regolamentazione della attività di prestazione dei servizi sessuali? Poteva farlo da sindaco di una città che si autodefinisce progressista, coinvolgendo altri sindaci, coinvolgendo il suo partito a livello locale e nazionale. Invece ha tenuto fede solo a quell'impostazione proibizionista, seguita dalla sua giunta anche in altri settori, a quel "stroncare il cliente".

I fenomeni sociali vanno governati, non proibiti, anche perchè è nella clandestinità che aumentano i rischi, lo sfruttamento, i crimini innanzitutto a scapito delle ragazze che in decine di migliaia affollano di notte le strade delle città italiane.

In Senato c'è un ordine del giorno su questo, a firma dei senatori radicali del Pd, Donatella Poretti,Emma Bonino, Marco Perduca. Sarà tempo di muoversi anche da dal territorio (sempre più indecifrabile anche da parte dei nostri amministratori), per arrivare, convincendo, a quelle riforme che altri stati europei hanno già adottato.

Tommaso Ciacca

membro del comitato nazionale di Radicali Italiani

5 commenti:

  1. Sorella di Lallino08/09/08, 18:40

    In una situazione di ambiguità, come quella della vigenza dell'attuale legge semiproibizionista, (Legge Merlin, del 1954 c.a.) i comuni potrebbero solo attrezzare aree franche e sviluppare azioni di assistenza (a Perugia ci sono, ma quanti?) per le prostitute

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  2. Antonio Di Bartolomeo08/09/08, 19:27

    Rimuovere la prostituzione manu militari dalle strade la porterà inevitabilmente in ambienti chiusi, essendo fenomeno - a prescindere da giudizi morali, che non spettano alle autorità - ineliminabile; perciò aggravando lo stato di sottomissione e ricatto che molte schiave sono costrette a subire. Risultato? Avremo solo tanti centri massaggio e motel in più, per la goia di chi vi specula sopra.
    La cara vecchia Merlin si sta rivoltando dalla tomba a vedere come stanno strumentalizzando oggi la legge che porta il suo nome e probabilmente starebbe, oggi, dalla nostra parte. In difesa delle donne sfruttate.

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  3. (AGI) - Roma, 8 set. - E' pronta la bozza del disegno di legge contro la prostituzione proposto dal ministro per le Pari Opportunita', Mara Carfagna, che dovrebbe andare al prossimo pre-consiglio dei ministri.
    Il testo introduce il reato della 'prostituzione di strada' con pene anche per i clienti e la fattispecie di associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione. Verra' punito anche chi induce alla
    prostituzione i minori di 18 anni e viene previsto l'obbligo del rimpatrio dei minori stranieri non accompagnati. I 4 articoli della bozza, datata 3 settembre, modificano e aggiungono commi a leggi precedenti come la n.20 del '58 e l'articolo 600-bis del codice penale. "Chiunque esercitera' la prostituzione o ne usufruira' in luoghi pubblici - si legge nell'art. 1 della bozza - verra' punito con l'arresto da 5 a 15
    giorni e con una multa da 200 a 3mila euro". "Reclusione dai 6 ai 12 anni e una multa da 15 a 150mila euro per chi - chiarisce l'articolo 2 - induce alla prostituzione dei minorenni e ne trae profitto". "I minori stranieri che esercitano la prostituzione - prevede il 2/0 comma dello stesso articolo - saranno riaffidati alla famiglia o alle autorita' responsabili del Paese di origine".
    Integrando l'articolo 416 C.P. il provvedimento prevede che "se l'associazione ' diretta a commettere taluno dei delitti previsti dall'articolo 600-bis si applica la reclusione da 4 a 8 anni nei casi di cui al 1/0 comma e la reclusione da 2 a 6 anni previsti dal 2/0 comma. L'articolo 4, infine, specifica che "dall'attuazione del comma 2 dell'articolo 2 non devono
    derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza
    pubblica".(AGI) Red/Tri
    081657 SET 08
    NNNN

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  4. ROSTITUZIONE:RITORNA DDL CARFAGNA,MULTE E ARRESTO IN STRADA

    (ANSA) - ROMA, 8 SET - Nuove norme in arrivo per le
    ''lucciole'': prostituirsi continuera' a non essere un reato ma sara' vietato farlo per strada. Per i trasgressori, sia le lavoratrici del sesso sia i clienti, sono previste in egual misura sanzioni, che possono arrivare anche all'arresto.
    Il ddl, ''Misure contro la prostituzione'', a firma del
    ministro per le pari opportunita' Mara Carfagna, sara' domani fra i primi provvedimenti all'esame del pre-consiglio dei ministri, per poi approdare alla prossima riunione dell'Esecutivo. Con questo ddl, il governo vuole - e lo dice gia' il titolo - contrastare il fenomeno della prostituzione e non introdurre semplicemente una nuova regolamentazione. Vieta quella di strada, senza pero' entrare nel merito dell'esercizio in forme e luoghi ''privati''.
    Il ddl, gia' annunciato prima dell'estate nell'ambito del pacchetto sicurezza (il suo impianto non ha subito modifiche rispetto alla stesura iniziale), introduce due novita': le sanzioni per i clienti e il divieto di prostituirsi nei luoghi aperti al pubblico. Le sanzioni ipotizzate prevedono l'arresto, da cinque a 15 giorni, oltre che un'ammenda, da 200 euro a 3
    mila euro. In arrivo anche un giro di vite contro la
    prostituzione minorile. Per chi sfrutta le baby prostitute, e' previsto il carcere da sei a 12 anni e multe da 15 mila a 150 mila euro. Si ricorrera' anche al rimpatrio assistito purche' sia nell'interesse del minore. (ANSA).

    MAS
    08-SET-08 17:57 NNNN

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  5. Sorella di Lallino11/09/08, 08:11

    Pia Covre, fondatrice del Comitato per i diritti civili delle prostitute commenta con toni durissimi il testo del decreto legge 'misure contro la prostituzione' che, molto probabilmente, sara' approvato giovedi' nel prossimo Consiglio dei Ministri. Secondo la Covre a pagare il prezzo piu' salato saranno i piu' deboli: "I clienti che possono pagare di piu' - ha dichiarato la Covre alla stampa - useranno internet, i loro club, le loro case, mentre quelli piu' poveri e meno tecnologici saranno costretti a ricorrere alla strada e saranno puniti'. 'Questo decreto legge non e' il massimo ne' del buon senso ne' tantomeno del diritto - commentano alcuni antiproibizionisti - una condotta o e' legale o non lo e'. Si colpiscono lucciole e clienti mentre i protettori restano impuniti perche' lontani dalla scena del crimine'. A parte la nostra contrarieta' a vietare, punendoli, comportamenti o elementi che fanno parte della natura, siamo allibiti dal nuovo concetto della 'bad location' piuttosto che dell'azione. Un po' come l'assurda legge di un paese asiatico che vieta il fumo per strada e che consente di intossicarsi in casa a volonta'. Non sarebbe meglio eliminare l'obsoleta e poco europea Legge Merlin cosi' da colpire direttamente lo sfruttamento e non le sfruttate?'.

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