venerdì 25 aprile 2008

PD/Radicali: la risposta - non pubblicata dal Giornale dell'Umbria - di Pellegrino e Chiacchella a Giovanni Codovini

E pacatamente rispondiamo a Giovanni Codovini, scusandoci se gli siamo apparsi violenti nei suoi confronti, cosa che non rientrava affatto nelle nostre intenzioni. Anzi, lo avevamo sentito spesse volte uomo di lettere (non uomo politico), a noi vicino, e ci sembrava proprio di avergliene dato atto.
Ma lo vogliamo rassicurare subito: non siamo offesi per il fatto di esserci ritrovati a rappresentare l'anticamera del pregiudizio e dell'intolleranza, semplicemente perché sappiamo che dialogare e non trovarsi d'accordo fa parte del gioco e non ci sentiamo colpiti sotto la cintura.
E andiamo subito al merito della questione che evidentemente muove da un reciproco fraintendimento: l'articolo di Codovini intendeva parlare degli equilibri culturali ed istituzionali in Umbria e noi l'abbiamo letto anche come una pesante accusa ai radicali (ribadita peraltro anche nel pezzo del 24 aprile: "gli effetti per me negativi che la svolta radicale ha prodotto in un'intera area culturale e politica"), mentre il nostro articolo intendeva chiedergli se da uomo di lettere, non da uomo politico, ammetteva la legittimità di identità composite senza tacciarle di ibridità. In altri tempi, non si sa se passati o futuri, si sarebbe detto di eresie.

Questo era il cuore della nostra risposta a Codovini e ci sembra che la sua posizione sia chiara ora: identità composite non sono possibili, almeno così appare a noi signori Lapalisse.

Tuttavia, noi continuiamo a ritenere che, nella scomposizione del quadro politico, occorra fare qualcosa. Non tutti i giochi sono fatti, la cera è ancora fluida. E non condividiamo l'interpretazione di un PD come partito a egemonia neutrale, derivante, se capiamo bene, dallo stallo fra principi laici e valori cattolici all'interno di quella formazione.
L'agonismo culturale laico, liberale, radicale, socialista, riformatore, dovrebbe continuare il cammino, secondo noi, per farsi spazio nel Paese e in Umbria, e contribuire a consolidare la liquefazione.

I punti di vista distanti fra noi e Codovini derivano probabilmente, ma senza alcuna violenza, da una differenza: c'è chi la storia la racconta nella sua legge bronzea e chi invece si propone testardamente di rimetterla in azione. Ma che anche gli uomini di lettere possano fare la storia, Codovini, che salutiamo cordialmente, lo sa molto meglio di noi.

Pierfrancesco Pellegrino
Elisabetta Chiacchella

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