Le nuove linee guida sull'aborto farmacologico emanate dal Ministero della Salute in
materia di interruzione di gravidanza e RU 486 in day hospital stabiliscono che
la pillola abortiva RU486 può essere usata in day hospital fino alla nona
settimana di gravidanza. Si tratta di un passo in avanti rispetto alle linee
guida di dieci anni fa che amplia la possibilità di somministrazione dell’IVG
nel pieno rispetto della salute della donna e dell’efficacia dei servizi pubblici
ospedalieri, attraverso un percorso meno invasivo e più attento alla vita e ai
bisogni delle donne. E’ ora giunto il momento che la presidente della
Regione Umbria Donatella Tesei ritiri la delibera della Giunta che a
giugno, in piena emergenza Covid-19, aveva obbligato le donne al ricovero,
anche per abortire in modo farmacologico. La stessa presidente, così come tanti altri
esponenti del centro destra, avevano dichiarato che avrebbero ritirato la
delibera in caso di modifica delle linee guida nazionali. Non ci sono quindi
alibi e la Regione Umbria, così come altre Regioni si devono adattare. Sarà l’occasione
anche per adeguare i servizi di interruzione di gravidanza farmacologia attualmente
consentita solo negli ospedali di Pantalla,
Orvieto e Narni, mentre non è mai stata organizzata a Terni e Perugia,
Pretendiamo che si dia piena
applicazione alla legge 194, che all’art 2 garantisce la contraccezione
GRATIS, che negli ospedali venga sempre garantita la presenza di medici non
obiettori e che vengano aumentati gli organici nei consultori, di cui chiediamo
il ripristino in quanto sono stati ormai sotto-finanziati e quasi del tutto abbandonati
a loro stessi da anni.
Nessun commento:
Posta un commento