L’appello del Comitato per la
democrazia in Umbria ai candidati presidente e consiglieri regionali per
l’abrogazione della legge elettorale “Umbricellum”
L’iniziativa di oggi
– scrivono in un comunicato i rappresentanti del Comitato – è stata presa dopo che per anni sono stati
realizzati presidi di fronte la sede del Consiglio regionale e ricorsi in
tribunale.
In particolare Michele
Guaitini, e il professor Mauro Volpi, hanno sintetizzato i nodi
critici della legge denominata “Umbricellum”, con la quale il prossimo 27
ottobre si andrà al voto.
Tale legge presenta
gravi lacune in termini di democraticità e palesi vizi di incostituzionalità
hanno ricordato Volpi e Guaitini: i più
gravi sono quelli legati al premio di maggioranza che è pari al 62% dei seggi
(12 su 20, che diventano 13 su 21 considerando il seggio riservato al
Presidente) senza che sia fissata né una soglia minima di voti per conseguirlo,
né un turno di ballottaggio tra le prime due liste/coalizioni. In sostanza può
verificarsi il caso che vincendo le elezioni anche con solo il 25-30% dei voti
si ottiene il 62% dei seggi. Non solo: degli 8 seggi residui, uno è riservato
al candidato presidente arrivato secondo e tolto dal calcolo del riparto dei
seggi tra le minoranze, così che tutte le altre liste/coalizioni partecipano
per i soli 7 seggi residui con la conseguenza che pur ottenendo il 7% dei voti
una lista rischia di non avere nessun seggio. Altri motivi di illegittimità sono la previsione che una lista che
ottiene almeno il 2,5% dei voti ha la garanzia di un seggio, ma solo se
appartiene alla coalizione vincitrice, comportando una discriminazione nei
confronti delle altre liste che ottengono analogo risultato ma appartengono a
coalizioni diverse, e il fatto che il riparto dei seggi del Consiglio avviene
non in base ai voti ottenuti dalle liste/coalizioni ma in base ai voti ottenuti
dai candidati presidenti ad esse collegati.
L’avvocato Michele
Ricciardi ha ricordato che è pendente un ricorso presso il Tribunale civile di Perugia per sollevare la
questione di incostituzionalità presso la Consulta. Il processo, dopo una
sospensione per un ricorso preventivo di giurisdizione presentato dalla
Regione, poi respinto, con il quale chiedeva che a pronunciarsi fosse il Tar
dell’Umbria anziché il Tribunale civile, ha una nuova udienza fissata per il 18
dicembre 2019 dopo che è cambiato anche il giudice che ha in carico la causa.
Abbiamo sempre
creduto e continuiamo a credere – ha concluso Guaitini – che prima
dell’intervento della magistratura, sarebbe opportuno che sia la politica
stessa a porre rimedio ai suoi errori, pertanto ancora oggi non perdiamo
occasione di stimolare le istituzioni regionali per delle modifiche alla legge
elettorale che vadano a sanare i profili di incostituzionalità.
Comitato
per la Democrazia in Umbria
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