lunedì 14 gennaio 2019

CANNABIS TERAPEUTICA, IN UMBRIA SCARSEGGIA L’APPROVIGIONAMENTO. PROPOSTA L’AUTOPRODUZIONE REGIONALE SECONDO STANDARD MINISTERIALI

RADICALI PERUGIA: CANNABIS TERAPEUTICA,  IN UMBRIA SCARSEGGIA L’APPROVIGIONAMENTO.
PROPOSTA L’AUTOPRODUZIONE REGIONALE SECONDO STANDARD MINISTERIALI
foto: tuttoggi.info

I derivati dalla cannabis sono da anni considerati come composizioni medicinali di sostanze stupefacenti e psicotrope e molte sono le Regioni, tra cui l’Umbria, che hanno approvato leggi che prevedono la gestione delle sostanze per la cura dei pazienti prevalentemente affetti da fibromialgia e dolore cronico postraumatico o postchirurgico con scarsa o avversa risposta ad oppioidi.  Dal 2007 è possibile importare Bedrocan, Bediol, Bedrobinol, Bedrolite, Bedica e Sativex, prodotti farmaceutici a base di cannabinoidi, dall'Olanda e, in tempi più recenti, anche da Canada e Germania con dei costi molto alti. La produzione nazionale di cannabis terapeutica e quelle relative a prescrizione, allestimento, somministrazione e monitoraggio delle preparazioni magistrali è affidata allo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze ma le scorte a disposizione da più di un anno scarseggiano e in molti casi i medici sono costretti a sospendere le terapie con gravi danni per i pazienti.
Malgrado continue sollecitazioni da parte della Regione, dei medici e dei pazienti, la situazione anche in Umbria rimane molto critica. Per questo abbiamo chiesto al Presidente della Commissione Sanità della Regione Umbria, Attilio Solinas di farsi promotore di iniziative per far fronte alle problematiche legate all'importazione di medicinali di origine vegetale a base di cannabis e per cercare di trovare una soluzione nazionale al problema anche alla luce della recente risoluzione dell’Assemblea legislativa dell’Umbria che ha approvato la proposta avanzata dal consigliere Silvano Rometti a favore della facilitazione dell’utilizzo a scopo terapeutico di farmaci cannabinoidi nella formulazione in gocce.
Chiediamo infatti di impegnare la giunta regionale ad identificare i soggetti idonei a garantire la produzione indoor secondo standard previsti dal Ministero della Salute, dall’Istituto Superiore della Sanità e dall’Agenzia Italiana per il Farmaco per autorizzare la produzione anche in Umbria in istituti diversi dallo Stabilimento Chimico Farmaceutico di Firenze e di approvare una mozione per impegnare il Parlamento italiano a discutere la proposta di legge di iniziativa popolare in materia di legalizzazione della cannabis depositata oltre due anni fa.

Michele Guaitini, segretario di Radicali Perugia

Andrea Maori, tesoriere di Radicali Perugia

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