sabato 15 luglio 2017

Agibilità politica a Perugia: i Radicali chiamano in causa la giunta Romizi

Dal lato sinistro del tavolo: Candori, Bistocchi, Guaitini e Maori
Si è svolta oggi la conferenza stampa promossa da Radicaliperugia per fare il punto sulla
agibilità politica a Perugia.

Negli ultimi mesi – denunciano i radicali rappresentati da Michele Guaitini e da Andrea Maori – si sono moltiplicati i casi di difficoltà nel poter raccogliere pubblicamente sottoscrizioni per proposte di legge di iniziativa popolare, cioè un istituto costituzionalmente tutelato.

La conferenza stampa è stata tenuta insieme alla consigliera comunale Bistocchi e alla professoressa Francesca Candori del Comitato per la Democrazia Costituzionale.
Il movimento radicale è impegnato a raccogliere firme su proposte di legge relativa alla iniziativa “Ero straniero” e su nuovi diritti di partecipazione.

Il caso più eclatante è quello di Pian di Massiano dove la SIPA ha impedito la raccolta durante i giorni del mercato coperto con la motivazione che è possibile fare solo informazione. Ma l’informazione serve per raccogliere firme…. .

Come denunciato dai Consiglieri comunali Tommaso Bori e Sarah Bistocchi del gruppo PD, che su questo hanno presentato un’interrogazione al Sindaco Andrea Romizi, altri gruppi politici hanno potuto raccogliere firme, senza problemi.
Radicaliperugia ha potuto dimostrare che in base alla convenzione tra SIPA e Comune la gestione commerciale e non commerciale nei giorni di mercato è di esclusiva competenza del Comune. Quindi è il comune a concedere le autorizzazioni di suolo pubblico.
Ancora più gravi sono i divieti che vengono dati durante tutte le iniziative pubbliche che si svolgono nel centro della città.
I radicali non sono stati autorizzati a raccogliere firme durante tutta la settimana della manifestazione del 1416 durante il quale tutto il centro è stato bloccato e in questi dieci giorni di Umbria jazz durante i quali fioriscono iniziative spontanee di ogni genere. Di tutto questo – denunciano i radicali – sono responsabili gli uffici, regolamenti interpretati in modo molto restrittivo e l’incapacità della politica a porvi rimedio. Rispetto a questa situazione viene quindi chiesto che la giunta si esprima quanto prima a partire da una risposta all’interrogazione dei consiglieri. Tutta la situazione si svolge in una difficoltà complessiva a trovare generalmente autenticatori tra cui i consiglieri comunali per le proposte di legge di iniziativa popolare.
Altro punto dolente è la mancata applicazione dei dispositivi di applicazione delle petizioni sottoscritte con firme autenticate e certificate da centinaia di cittadini di Perugia sulla trasparenza dei lavori del consiglio comunale e delle commissioni. Già da dicembre sono state approvati i dispositivi della petizione sulla trasparenza online dei lavori del consiglio, delle commissioni, della messa in rete di tutte le sedute, verbali etc… Insomma è stato tutto approvato tranne una revisione dei criteri di assegnazione dei gettoni di presenza. Al momento il dispositivo della petizione non è stato messo in opera.
Infine è stata presentata una proposta di legge nazionale di iniziativa popolare sulla partecipazione, trasparenza e misurazione della qualità dei servizi promossa da Radicali Italiani, insieme ad altre forze politiche tra cui il Coordinamento per la Democrazia Costituzionale. Tra i vari punti della proposta – su cui si stanno raccogliendo le cinquantamila firme previste dalla Costituzione – ci sono anche quelle di rendere obbligatori i referendum propositivi, abrogativi e confermativi gli statuti di tutti i Comuni, di dare la possibilità agli immigrati residenti da almeno 3 anni i referendum comunali e i referendum comunali su aumenti di tributi e tariffe per interventi di scopo così come per chiudere o privatizzare società partecipate e la pubblicizzazione del patrimonio immobiliare dei Comuni. Infine la proposta di legge propone di rendere più agevole la raccolta firme con una semplificazione dell’autentica delle sottoscrizioni.

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