martedì 12 luglio 2016

Dichiarazione anticipata di trattamento: diritto di morire

Riceviamo questo contributo di Eleonora Favaroni  sul fine vita che volentieri pubblichiamo. 

“L’esserci “, abbraccia nel suo fondo tutti gli elementi in contrasto: attività e passività, agire e patire, colpa e libertà.
Ludwig Binswanger  ha detto “  Agli occhi dell’Amore tutto è possibile, così come agli occhi dell’AMore tutto è anche necessario.”
Vivere al cospetto della Morte significa morire la propria morte. Ogni trapassare , ogni morire deve essere anche volontario.
Chi può dire dove cominci la colpa e finisca il destino?
E che la vita e la morte non siano contrasti assoluti, che anche la morte debba essere vissuta e che la vita sia circondata dalla morte?
Il nostro diritto di vivere è anche il diritto di morire.
Oggi invece Il mondo è crocifisso sui cervelli mollicci e criminali di coloro che vogliono un’altra generazione di immortalità.

Oggi più che mai sotto la parvenza di una giusta razionale benevola normalità si perpetuano pratiche omicide, torture e violenze indicibili. È doveroso salvare vite umane , spendere miliardi per ricerche e nuove sperimentazioni farmacologiche , terapie per alleviare il dolore fisico e mentale , cure assistenziali all’avanguardia:
Uccideteci in maniera abbastanza rispettabile come in un programma di ricerca.
I problemi della nostra mente e del nostro corpo oggettivizzato dalla medicina non si trovano là fuori nell’ambiente confusi con una massa di farmaci e azioni repressive. Ci sono individui che in virtù di leggi e norme accreditate e legittimate  impunemente prendono diritti su di noi, sul nostro corpo spogliandoci  di ciò che invece appartiene imprescindibilmente unicamente a noi.
La società borghese capitalistica  a una dimensione impone dei falsi bisogni , false libertà, false promesse  per mascherare la violenza delle forme di controllo.
Lo Stato del benessere è uno stato in cui regna l’illiberalità.
Delitto, colpa, senso, diventano affare privato, dove tutto è concesso, tutto è cinicamente perdonato .
Negare la morte e il sollievo della pace a un individuo che soffre è un delitto.
L’accanimento terapeutico è un crimine peggiore dell’omicidio.
L’articolo 3 della Costituzione italiana riporta “ Ogni individuo ha diritto alla vita,alla libertà e alla sicurezza”.
Articolo 5 “ nessun individuo può essere sottoposto a tortura a trattamento crudele inumano degradante”.
Vita , libertà , morte, sono i cardini fondamentali entro i quali  si muove e sviluppa tutta l’esistenza umana, ma Quando una vita non è più vita bisogna lasciarla andare.
Quando la grande  macchina del falso ipocrita subdolo buonismo assistenziale con tutti suoi fedeli addetti e servitori  comincia a muoversi  e spalanca le sue fauci spariscono diritti e persone, confusi nel caos indistinto e disumanizzato di numeri e catene di montaggio . Corpi manipolati, strumentalizzati, alienati. Carne da macello.
Michel Sandel ha scritto “ Chiedersi se una società sia giusta  significa chiedersi  come distribuire le cose a cui diamo valore  : il reddito, i diritti, i doveri, il potere, gli
onori. Le difficoltà sorgono quando cominciamo a chiederci che cosa sia dovuto alle persone e perché”.
Nel nostro Tempo pietrificato e sterile al di là di ciò che sia Bene o male, giusto o ingiusto, dove le coscienze si sono appiattite e il significato di essere uomini  è stato
scavalcato, denigrato, lacerato, il maggiore fondamentale dovere e valore da riscoprire è il Rispetto: rispetto dell’ altro, della  libertà,  della diversità. Rispetto del silenzio. Siamo esseri narranti, ci interroghiamo sulla storia di cui siamo portatori ma non possiamo darvi un senso se non entrando in contatto con le altre storie di cui facciamo parte.
Siamo inevitabilmente parte di una società , ma al tempo stesso siamo anche esseri individuali.

La nostra Costituzione si apre con questa affermazione : “TUTTI GLI ESSERI UMANI NASCONO LIBERI…….”
Ma dove comincia davvero e dove finisce questa libertà?
La vera libertà non ha prezzo.
La vera libertà è il decidere di vivere e morire, amarci e farci a pezzi  come vogliamo.

La vera morte comincia laddove tutto ciò viene  negato .



Eleonora Favaroni

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