martedì 26 aprile 2016

I morti e gli uomini ombra: la realtà del sistema carcerario italiano

di Eleonora Favaroni

«Urgono provvedimenti reali per migliorare la condizione delle carceri italiane  perché sono in gioco il nostro onore e prestigio»; queste le parole dell’ ex presidente della Repubblica Napolitano, qualche anno fa.
Ma ancora tante tantissime le voci di protesta ed esasperazione , i casi di violenza e di abuso irrisolti, di cui l’Italia presenta una lunga lista .
Di questi giorni la riaccesa vicenda di Giuseppe Uva e accanto a lui e al dolore ancora vivo dei familiari si sono unite i parenti delle altre vittime di Stato: Cucchi,  Aldrovandi , Bianzino, i più noti.
Ricordiamo sempre  anche la difficile situazione delle carceri umbre di cui tempo fa si è fatto portavoce il garante dei detenuti di Perugia.
La Corte europea per i diritti umani ha incluso il nostro Paese tra quelli più arretrati e degradati da questo punto di vista che illustra la drammatica situazione dei carcerati, i cosiddetti  uomini ombra , un’esistenza che si scandisce e si consuma lenta spogliata nella ripetitività angusta di un tempo e uno spazio sospesi  chiusi e segnati spesso dalla violenza e l’abuso di potere.
Michel Foucault ha scritto che «In questa nostra società disciplinare  controllante  ciò che bisogna denunciare innanzitutto è il funzionamento sociale della prigione e tutte le illegalità che essa produce: l’esercizio del potere e dei poteri. Lo spazio carcerario è un luogo di violenza morale , privazione e violenza che alimenta altra violenza. Ciò che c’è di più pericoloso nella violenza è la razionalità. La violenza trova ancoraggio profondo nella forma di razionalità che utilizziamo. La violenza trova  nella  razionalità la sua forma compatibile».
E laddove si esercita il potere e la licenza legittimata  della violenza , si legittima l’omicidio.
Sparisce ogni diritto umano, la dignità viene lesa, la dignità , il diritto più sacrosanto e inviolabile , quello che fa sentire di essere ancora uomini tra gli uomini e non ombre.

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