Persa
un’altra occasione di dialogo con gruppi e movimenti che chiedevano un
rafforzamento e razionalizzazione delle risorse e dei progetti esistenti
Sintesi della conferenza stampa tenuta oggi dal comitato
promotore della petizione:Andrea Maori
e Michele Guaitini, rispettivamente segretario
e tesoriere di Radicaliperugia. e di Simonetta
Bruschini, antropologa, già responsabile dipendenze del Coordinamento
nazionale comunità d’accoglienza Cliccando qui si può accedere all'ascolto, grazie a Radio Radicale.
Con quasi tre mesi di ritardo rispetto ai termini
previsti dallo statuto del comune di Perugia, la Giunta comunale – con voti
unanimi – ha respinto la nostra petizione – firmata da centinaia di residenti
nel comune - dal titolo “Potenziamento dei servizi di assistenza e di
riduzione dei danni legati al consumo di droghe illegali e di promozione della
salute e di tutela delle persone che si prostituiscono e dei loro clienti.
Abolizione delle ordinanze proibizioniste".
La petizione, è stata
depositata i primi giorni di agosto e dichiarata ammissibile: si trattava di un atto che indica
una strada alternativa alla logica proibizionista sviluppata nel comune negli
ultimi anni. Con la petizione si chiede
di potenziare i servizi di riduzione del danno già in corso, con il
rafforzamento delle unità di strada e di bassa soglia per assistenza a
tossicodipendenti e prostitute e il superamento delle ordinanze proibizioniste
emanate dall’attuale Giunta.
Con un contraddittorio
che avremmo ritenuto doveroso nelle commissioni consiliari, così come previsto
di norma in questi casi, avremmo potuto spiegare l’indirizzo politico-sociale della nostra petizione che andava nel rafforzamento dei servizi già
offerti dal comune, a parte la richiesta di abolizione dell’ordinanza sulla
prostituzione che ha recepito le indicazioni della Questura, la risposta della giunta risulta
schizofrenica e molto vaga, in quanto vengono richiamati vaghi impegni di
finanziamento senza entrare nel merito di quante risorse sono allocate e con
quali criteri e senza entrare nel merito dei singoli impegni su cui noi abbiamo
richiesto un impegno.
Va notato che relativamente alle “case di fuga”, borse
di studio ed altre forme di assistenza alle prostitute, nulla viene detto:
inoltre, a proposito dell’ordinanza “contrasto alla prostituzione e tutela
della sicurezza urbana notiamo che non c’è stato nemmeno una parvenza di spiegazione sul
perché è stata fatta ma, soprattutto, sul perché non possano essere ritirate
come chiedevano i cittadini firmatari della petizione
In sostanza
è stata persa un’altra occasione da parte dell’amministrazione comunale di
Perugia, di dialogo con gruppi
e comitati che chiedevano nient’altro che un rafforzamento ed una razionalizzazione
dei servizi esistenti.
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