martedì 27 settembre 2011

Chiaramello e Sterzi su caso Bianzino: domani terza udienza per omissione di soccorso e falsificazione di registro

Dichiarazione di Claudia Sterzi, Associazione radicale antiproibizionisti e di Liliana Chiaramello, Radicali Perugia

12 ottobre 2007: Aldo Bianzino, con la compagna, Roberta, vengono arrestati perchè nel loro terreno crescono delle piante di canapa; il 13, nel primo pomeriggio, il legale lo vede e ne testimonia la buona salute. Durante la notte tra il 13 e il 14 Aldo muore, in circostanze che ancora oggi non sono state chiarite, nel carcere Capanne di Perugia, un carcere recentemente entrato nella cronaca perchè, non essendo stato inserito nel decreto ministeriale del 2001, mai aggiornato, non è risultato fra gli assegnatari di nuovo personale; per il DAP il carcere Capanne non esiste. Già sul questo carcere la deputata radicale Rita bernardini ha presentato una interrogazione.
Nel carcere Capanne, inesistente, muore Aldo Bianzino; il processo viene archiviato anni dopo, nonostante perizie mediche che descrivono ampiamente una morte innaturale (4 ematomi cerebrali, fegato e milza rotte, 2 costole fratturate), e nonostante la reticenza da parte della amministrazione penitenziaria a fornire tabulati completi delle telefonate di quella notte e registrazioni video integrali.
Domani, 28 settembre 2011, giunge alla terza udienza il processo a Gianluca Cantoro, agente penintenziario in servizio a Capanne, per omissione di soccorso e falsificazione di registro; i radicali con Claudia Sterzi, saranno presenti insieme a Rudra Bianzino, per affermare il diritto alla verità e alla giustizia, per denunciare le condizioni ripugnanti nelle quali versano le carceri italiane, per ribadire la follia di una legge, la Fini Giovanardi, che tratta come criminali cittadini colpevoli solo di aver coltivato canapa per uso domestico, tradizione italiana di lunga data, evitando così, fra l'altro, di alimentare il mercato clandestino e la criminalità organizzata.

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