mercoledì 3 agosto 2011

Perugia, Capanne: detenuto suicida ennesima dimostrazione di necessarie e urgenti riforme legislative strutturali

Dichiarazione di Liliana Chiaramello segretaria di radicaliperugia.org e di Andrea Maori, tesoriere di radicaliperugia.org

Un ennesimo atto di denuncia delle drammatiche condizioni in cui versano i penitenziari umbri.
Questa volta è stato un 36enne originario di Rieti a togliersi la vita ieri sera nel carcere di Capanne, a Perugia, inalando gas da una bomboletta nel bagno della sua cella.
Un gesto che ancora una volta invita a considerare e riflettere su dati che parlano chiaro: oltre 1700 sono i detenuti ospitati nelle carceri umbre a fronte di una capacità di accoglienza dei quattro istituti di 700 persone. Il sovraffollamento determina conseguentemente difficoltà di organizzazione e gestione delle strutture detentive in cui i reclusi sono quotidianamente sottoposti a torture ancor più aspre in un mese, come questo in corso, in cui caldo e umidità in spazi limitati soffocano il respiro e costringono a uno stato a dir poco disumano.
Gli obiettivi posti in essere da questa amministrazione, in particolare in materia di sanità penitenziaria e reinserimento sociale e lavorativo, non potrebbero che essere conseguenza di una più radicale e urgente riforma della Giustizia e della sua appendice penitenziaria, quella che noi come Radicali proponiamo da anni, quella che chiediamo diventi una priorità rispetto ad ogni altra urgenza della politica del nostro Paese.
Tali riforme legislative strutturali possono essere realizzate solo con il traino -obbligato per legge- dell' aministìa, atto formale e controllato.
Chiediamo per questo alle istituzioni locali e innanzitutto alla Presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini di unirsi alla nostra battaglia e in particolare di aderire all'appello sull'iniziativa nonviolenta di Marco Pannella, perché i problemi vengano risolti e non rinviati -quindi aggravati- e perché l'Italia possa in qualche misura essere considerata una democrazia

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