lunedì 1 marzo 2010

Il ricorso della Lista Bonino Pannella depositato in Tribunale e in Corte d'Appello a Perugia

Con i ricorsi abbiamo chiesto di sollevare la questione di legittimità costituzionale della legge regionale elettorale umbra. Si stanno preparando altre iniziative giurisdizionali. Con questa iniziativa abbiamo voluto scoperchiare anche a livello giuridico la questione di una immonda legge partitocratica che crea discriminazione nell'applicazione dei diritti elettorali dei cittadini. Di seguito il testo del ricorso (...) 

Il sottoscritto (...) nell’esercizio della facoltà riconosciutagli dall’articolo 10 c.5 della legge 17 febbraio 1968, n.108

PREMESSO

-         che in data 26 febbraio 2010 il delegato della lista ha depositato presso l’Ufficio centrale circoscrizionale di Perugia la dichiarazione di presentazione della lista dei candidati del gruppo denominato Lista Bonino – Pannella per le elezioni regionali 2010 - circoscrizione di Perugia, recante la sottoscrizione autenticata di … elettori residenti nella circoscrizione, unitamente alle dichiarazioni di accettazione dei candidati, ai certificati elettorali degli uni e degli altri ed al modello di contrassegno;

-         che con provvedimento del 27 febbraio l’Ufficio centrale circoscrizionale ha escluso la lista provinciale dalle prossime competizioni regionali, contestando esclusivamente il fatto che non é stata sottoscritta dal numero di elettori stabilito dalla legge. L’ufficio ha richiamato l’articolo 9 c.2 della legge 17 febbraio 1968 n.108, come modificato dalla legge regionale n.2 del 4 gennaio 2010, in base al quale nella circoscrizioni di Perugia le liste debbono essere presentate da almeno 2000 elettori;

-         che il sottoscritto ritiene che la decisione dell’Ufficio centrale circoscrizionale abbia violato i diritti politici del proprio gruppo politico, dei candidati e degli elettori sottoscrittori, dando applicazione a norme contrarie alla Costituzione italiana;

Tutto ciò premesso, presenta

RICORSO

contro il provvedimento dell’Ufficio centrale circoscrizionale.

Preliminarmente, il sottoscritto chiede che codesta Autorità sollevi la questione di legittimità costituzionale delle norme applicate dall’Ufficio centrale circoscrizionale, che vanno considerate costituzionalmente illegittime per i seguenti 

MOTIVI

La legge regionale è stata approvata con la Deliberazione n.361 del 21 dicembre 2009 dal Consiglio regionale della Regione Umbria, è stata pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Umbria n.1 del 5 gennaio 2010 ed è entrata in vigore il 21 gennaio.

Essa ha introdotto nuove norme per l’elezione del Consiglio regionale e del Presidente della Regione Umbria, novellando la precedente legge 17 febbraio 1968 n.108. Per la precisione:

a)        ha aumentato il numero di firme necessarie alla presentazione delle liste nelle due circoscrizioni provinciali, portate da 1.000 a 1.200 per Terni e da 1.750 a 2.000 a Perugia;

b)        ha ridotto il periodo di raccolta firme dai 6 mesi previsti dall’articolo 14 c.3 della legge 21 marzo 1990 n.53 a poco più di un mese, cioè dal 21 gennaio – data di entrata in vigore della legge e primo termine utile per iniziare la raccolta firme - al 26 febbraio – termine ultimo per la presentazione delle liste con il deposito delle firme raccolte corredate dei certificati elettorali;

c)        ha esonerato dalla raccolta firme solo alcuni soggetti politici, ovvero tutti quelli che siano espressione di partiti o movimenti costituiti in gruppi consiliari alla data di convocazione dei comizi elettorali o in gruppi parlamentari anche in una sola Camera o che dichiarino il proprio collegamento con partiti o gruppi costituiti in gruppi parlamentari.

In tal modo la legge regionale ha violato il principio di eguaglianza (art. 3 Cost.), discriminando alcuni gruppi politici e favorendone altri.

La nuova legge, riducendo i tempi di raccolta firme mentre ne aumentava il numero necessario, ha reso praticamente impossibile ad alcuni gruppi politici presentarsi alle elezioni, date le difficoltà di fatto e di diritto che si oppongono alla raccolta di così tante firme in un così breve lasso di tempo.

Tali difficoltà sono tanto più rilevanti per forze esterne al sistema dei partiti già presenti nelle istituzioni regionali e degli enti locali, che non possono contare su autenticatori del proprio gruppo.

La legge, con ciò stesso, ha leso il principio fissato dall’articolo 4 c.1 lettera a) della legge 2 luglio 2004 n.165, in quanto il sistema prescelto non assicura la corretta rappresentanza delle minoranze, limitate finanche nella possibilità di accedere alla medesima competizione elettorale.

È, del resto, pacificamente riconosciuto dalla dottrina internazionale il principio per cui le modifiche delle leggi elettorali a meno di un anno dalle competizioni elettorali che saranno chiamate a regolare, costituiscono una violazione del diritto a libere elezioni.

Per i motivi esposti il sottoscritto

CHIEDE

l’ammissione della Lista Bonino Pannella alle prossime elezioni regionali 2010 in quanto una sua esclusione rappresenterebbe violazione della Costituzione.

Chiede, inoltre, che codesta Autorità sollevi di fronte al Giudice delle leggi la questione di legittimità costituzionale delle norme citate della legge regionale n.2 del 2010 e, in esito al giudizio, ammetta la Lista Bonino Pannella alle prossime elezioni regionali.

Perugia,  1 marzo 2010

2 commenti:

  1. Emanuele Salerno02/03/10, 01:51

    Perugia: 2 marzo, ore 11, Regionali Umbria: conferenza stampa lista Bonino- Pannella. Presente l'on. Maria Antonietta Farina Coscioni

    Martedì 2 marzo ore 11.00, presso Sala del Consiglio Provinciale, piazza Italia, conferenza stampa della lista Bonino- Pannella esclusa dalla prossima competizione elettorale regionale.
    Nel corso della stessa, verranno illustrati a stampa e cittadini i motivi dell’esclusione della lista e i provvedimenti legali che si sono adottati e s’intenderà adottare al fine di garantire votazioni repubblicane e democratiche e non finte elezioni che, così strutturate, rappresentano un vero attentato al diritto degli elettori di scegliere i rappresentanti nelle istituzioni.
    L’attuale legge elettorale umbra, modificata in corso d’opera fuori dei termini previsti dall'Unione Europea per non cambiare la legge nell'anno delle elezioni, ha tutti gli estremi per una denuncia presso la Commissione per le petizioni al Parlamento Europeo.
    Intanto la lista Bonino- Pannella ha già presentato ricorsi in Tribunale e in Corte d’Appello a Perugia per sollevare la questione di legittimità costituzionale della legge elettorale regionale contraria alle norme previste dalla Costituzione Italiana.

    Partecipano:

    On. Maria Antonietta Farina Coscioni, candidata Presidente Regione Umbria, Segretario Commissione Affari sociali

    Valter Vecellio, giornalista e membro Direzione Nazionale Radicali Italiani

    Liliana Chiaramello, Segretaria Associazione Radicaliperugia.org e candidata nella lista Bonino-Pannella

    Francesco Pullia, Direzione Nazionale Radicali Italiani, capolista Provincia di Terni nella lista Bonino-Pannella

    Tommaso Ciacca, militante radicale, capolista Provincia di Perugia nella lista Bonino-Pannella

    Michele Guaitini, delegato lista Bonino-Pannella Provincia di Perugia

    Massimiliano Bardani, delegato lista Bonino-Pannella Provincia di Terni

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  2. Emanuele Salerno02/03/10, 02:02

    Regionali, Staderini: prevediamo tanti casi Formigoni. Ora controlli in tutta Italia.

    1 marzo 2010
    Dichiarazione di Mario Staderini, Segretario Nazionale di Radicali Italiani

    Quanto accaduto in Lombardia e nel Lazio è la dimostrazione di ciò che denunciamo da anni: in Italia le elezioni sono strutturalmente illegali e quindi non democratiche.
    La violazione delle regole elettorali e dei diritti civili dei cittadini è sistematica, coinvolgendo l’intero iter elettorale, dalla fase di presentazione delle liste sino al voto finale.

    È bastato, infatti, che un manipolo di Radicali chiedesse il rispetto delle regole per fa emergere la verità e affondare due corazzate partitocratiche come il PDL di Roma ed il “Ras” della Lombardia.

    Il “Caso Formigoni” conferma quanto documentammo alle elezioni Regionali nel 2000: le liste dei partiti vengono presentate con firme raccolte al di fuori delle regole.
    In Lombardia è stato scoperto solo perché i militanti radicali hanno fatto loro le verifiche previste dalla legge.
    Non si tratta di un episodio isolato, ma di un sistema.
    Prevedo che ci saranno altri “casi Formigoni”: nelle prossime ore effettueremo in tutta Italia gli accessi agli atti per controllare le liste presentate e, son certo, ne vedremo delle belle. Si fa per dire.

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