sabato 16 gennaio 2010

Legge elettorale in Umbria: violati i diritti civili dei cittadini e le indicazioni del Consiglio d'Europa

Nota di Andrea Maori e Michele Guaitini

Denunciamo l’illegalità delle elezioni regionali umbre a partire dalla legge elettorale regionale approvata recentemente dal Consiglio regionale. Come è noto, l’esperienza degli ultimi anni lo dimostra, le leggi elettorali sono il cardine del sistema politico istituzionali su cui si regge lo stato, ha infatti influenze generali sulla governabilità di un’istituzione e sul sistema dei partiti e dei movimenti che sono espressione della società.  l’approvazione della legge elettorale a soli 3 mesi dalle elezioni – a campagna elettorale già iniziata - configura una lesione dei diritti elettorali dei cittadini – quindi dei diritti civili e politici - che così si trovano a fare i conti con una manipolazione delle regole ad uso e consumo della partitocrazia in modo da spiazzare eventuali avversari che così hanno poco tempo per organizzarsi. Questa affermazione è confermata anche da un documento approvato dal Consiglio d’Europa  che indica in un anno dalle elezioni il termine ultimo entro il quale fare le modifiche elettorali.

E’ una legge che ridurrà il diritto dei cittadini alla rappresentanza politica, attraverso una restrizione artificiale non dettata da scelte di voto, ma dalla presenza del listino bloccato che non dà la possibilità agli elettori di esprimersi sui candidati. Un gruppo di nominati e non eletti non indifferente: ben 6 su un totale di 30 consiglieri. Una palese discriminazione si ha poi nella fase delicatissima della formazione delle liste che stabilisce l’esenzione delle firme per i soli partiti già presenti in consiglio o alla camera dei deputati: per tutti gli altri l’esigenza di dover raccogliere un numero elevatissimo di firme in condizioni proibitive in virtù dell’innalzamento del numero di sottoscrizioni necessarie e di un meccanismo di controllo burocratico che costituisce un invito a violare la legge per raggiungere l’obiettivo.Nei prossimi giorni faremo sapere se e come fare ricorso alle istituzioni europee per denunciare l’ennesimo capitolo dell’illegalità della Regione Umbria.

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