lunedì 17 agosto 2009

Ferragosto in carcere: sintesi delle visite a Perugia ed Orvieto

Dichiarazione di Andrea Maori, esponente radicale di Perugia
Sovraffollamento, problemi con l’assegnazione di lavori esterni, assistenza sociale al minimo, ancora chiusura del Centro clinico, sottodimensionamento del numero delle guardie carcerarie, difficoltà nella gestione dell’azienda agraria: sono sostanzialmente questi i problemi più importanti riscontrati nella visita al nuovo Complesso penitenziario di Perugia Capanne effettuata dalla Consigliera regionale dell’Umbria Ada Girolamini (gruppo Ulivo – Sdi) e dall’esponente radicale Andrea Maori il 16 agosto 2009.
Colpisce, rispetto ai dati presi il 15 agosto 2008 durante un’altra visita ispettiva coordinata dai Radicali, è il raddoppio del numero dei detenuti: in un anno esatto si è passati da 243 detenuti a 485 di cui 416 uomini e 69 donne. Si tratta di un aumento spaventoso, solo in parte compensato dall’apertura di un nuovo braccio nella sezione maschile. La capienza regolamentare dei posti è di 284. Come abbiamo avuto modo di verificare, soprattutto nella sezione maschile, siamo ancora molto sotto lo standard di vivibilità dei 7 mq previsti dalla Corte europea dei diritti dell’Uomo. E’ chiaro che ormai i detenuti possono fare ricorso per chiedere l’indennizzo allo Stato italiano, alla luce di recenti sentenze che hanno condannato l’Italia.Ci è stato riferito che solo da pochissimi giorni non ci sono detenuti che dormono su materassi poggiati per terra. Gli atti di autolesionismo sono stati ben 85, mentre i detenuti tossicodipendenti sono 159 (130 uomini e 29 donne). A sentire la dirigenza del carcere non ci sarebbero particolari problemi per la terapia metadonica alla quale ricorrono 59 detenuti (43 uomini e 16 donne). Colpisce la denuncia della dirigenza del carcere rispetto alla sostanziale mancanza di lavoro esterno per mancanza di fondi e l’assistenza sociale minima che è affidata a 5 educatori e a 2 psicologi.Per quanto riguarda il Centro clinico, si attende una prossima apertura. Ci è stato riferito che ciò consentirebbe la centralizzazione di molti servizi sanitari per le quattro carceri della Regione con notevole vantaggio anche nelle spese di gestione dello spostamento dei detenuti. Altra situazione da segnalare è la sottodimensione, rispetto alla pianta organica, del personale di polizia penitenziaria. Gli assegnati sono 244, quelli effettivamente in servizio sono 215. Ci è stato riferito di orari di lavoro che a volte vanno oltre lo straordinario.
Per quanto riguarda la Casa di Reclusione di Orvieto, che si trova in un ex monastero, ampiamente ristrutturato negli anni ’30 del secolo scorso, al momento, il totale dei detenuti è pari a 81 uomini ci cui 35 per reati connessi alla violazione della legge sulla droga. Va segnalato che i detenuti tossicodipendenti sono ben 41, cioè quasi la metà. La ridotta presenza è dovuta a lavori di edilizia penitenziaria. Viene segnalata una capienza regolamentare di 75 posti, ma abbiamo potuto verificare come in alcune celle i detenuti sono veramente stretti. Ci sono due cameroni di circa 50 mq ognuno con una decina di letti e in molte celle i letti sono ben cinque. Gli agenti di polizia penitenziaria assegnati sono 66 mentre quelli in servizio sono 64. Rispetto alla pianta organica, mancano 9 unità. Da notare positivamente che i detenuti lavoranti dipendenti dall’Amministrazione penitenziaria sono 32, addetti soprattutto a mansioni relative al lavoro della sartoria interna (materassi, lenzuola ecc…)
A seguito di queste visite, non possiamo che denunciare ancora una volta come la mancanza della presenza del “Garante dei Detenuti”, così come previsto ormai da 3 anni dalla legge regionale del 18 ottobre 2006, n.° 13 sia un altro segno del disinteresse complessivo della classe politica regionale a seguire con attenzione il mondo carcerario che nella nostra regione coinvolge migliaia di cittadini detenuti e di agenti di custodia.
Andrea Maori

3 commenti:

  1. Salve, mi chiamo Luca Verdolini e sono il coordinatore dell'azienda agricola "Podere Capanne" gestita dalla nostra cooperativa sociale "Gulliver" presso la Casa circondariale di Perugia. In riferimento al sintetico resoconto della vostra visita al carcere di Perugia gradirei, se possibile, un approfondimento rispetto alle "difficoltà nella gestione dell'azienda agraria"....Non so se durante la vostra visita è stato possibile fare un sopralluogo all'azienda agricola, nel caso avrete notato che, attualmente, è produttivo solo l'orto (circa 2,5 ha) nel quale vengono impiegati 4 detenuti retribuiti mensilmente dalla nostra cooperativa.Il tipo di coltivazione prevede l'utilizzo di tecniche ammesse in agricoltura biologica, non si effettuano diserbi né alcun tipo di diradamento chimico. I prodotti stagionali vengono distribuiti attraverso la consegna a domicilio (effettuata gratuitamente dal sottoscritto)alle persone/famiglie/ristoranti iscritti al nostro Gruppo di Acquisto Solidale.L'obiettivo del nostro progetto è, chiaramente, quello del reinserimento socio lavorativo delle persone detenute che, dopo un'attenta selezione, vengono inserite in cooperativa per compiere un percorso di crescita e sviluppo personale e professionale al termine del quale possano ambire ad una collocazione nel mercato del lavoro ordinario.I costi dell'attività, dal mese di aprile 2009, sono interamente a carico della cooperativa....nonostante l'apprezzamento unanime delle istituzioni non riceviamo alcun contributo a sostegno della nostra iniziativa ed il nostro personale (l'agronomo, il sottoscritto e l'addetta all'amministrazione) prestano la propria opera volontariamente.Fatico a comprendere, quindi, quali difficoltà abbia l'Amministrazione Penitenziaria a gestire questo progetto.....Vi ringrazio per l'attenzione e vi auguro buon lavoro!
    Luca Verdolini

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  2. lo dico e lo continuo a ripetere garndi i radicali che hanno dato un contributo storico per qaunto rigurdaa l' iniziativa sulle carceri a livello mediatico facendo onoscere all' opinione pubblica quale porcilaio siano divenate le carceri e in quali drammatiche condizioni devono lavorare la polizia penitenziria vessata dallo stato che e' il suo datore di lavoro ed e' vergognoso cio' che stanno patendo altrettanto indegno i detenuti che sono ammassati imballati in celle fatiscenti degne di un campo nazista .
    lo stato sta vioalndo i diritti ddell' uomo e gli accordi presi in sedi internzionali l' italia e' continuamente condannata dalla corte europea per queste violazioni!!!!!
    chieo a tutti i parlamentari di fare due cose, la prima di portare inparlamento la questione in modo di risolverla una volta per tutte.
    la seconda che a mio avviso e' importante fermate ionta l' attaulae capo del dap e' incapace a gestire una situaazione del genere al posto suo ci sono molte persone piu' esperte ed umane come ad esempio l' attuale capo del provveditorato regionale della lombardia dott. luigi pagano che potrebbe essere coadiuvato da un uomo abituato alle emergenze in quanto ne ha risolte tante dott. bertolaso comunque qualsiasi cosa si riuscira' a fare credo e ne sono convinto che una volta tolto di mezzo ionta le cose andranno meglio!!!!!

    cordialmente by noiuta la voce degli invisibili . . . . .

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  3. E' DI POCHI GIORNI LA NOTIZIA CHE IL MINISTRO DELLA GIUSTIIA ALFANO SI SIA IMPEGNATO A PRESENTARE UN PIANO CHE RISOLVEREBBE LE EMRGENZE CHE AFFLIGGONO TUTTI I CARCERI D' ITALIA ALLORA QUANDO HO LETTO QUESTO MI SON DETTO FINALMENTE I VERTICI ISTITUZIONALI SI SONO DECISI A METTERE MANO A QUESTA FOLLIA CARCERE POI LEGGENDO IL PIANO VENGO SAPERE CHE E' LO STESSO DI I NEI SUOI DRAMMI IONTA CIOE' VI RENDETE CONTO CHE PER L' ENNESIMA VOLTA LA GENTE E' STATA PRESA IN GIRO INGANNATA DALL' ENNESIMA PROMESSA NON MANTENUTA INOLTRE FACCIO PRESENTE CHE DALL' INIZIO DEL 2009 SONO MORTE IN CARCERE 49 PERSONE CARO MINITSRO!!!!!!!!!!
    SEMPRE CORDIALMENTE BY NOIUTA LA VOCE DEGLI INVISIBILI

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