sabato 17 gennaio 2009

Trasparenza e diritti dei cittadini: Mellano, Pellegrino e Maori hanno tenuto oggi una conferenza stampa

Conferenza stampa Bruno Mellano, Presidente di Radicali Italiani, ha sottolineato come la campagna nazionale ed europea della anagrafe pubblica degli eletti punta ad una maggiore sensibilizzazione degli enti di rappresentanza locali e nazionali nei riguardi della trasparenza e del principio di responsabilità dinanzi ai cittadini-elettori. E’ una campagna – ha detto Mellano – che sta ottenendo una costante attenzione delle istituzioni pubbliche. In particolare va sottolineato il voto del Parlamento europeo che ha oggi approvato il Rapporto dell’eurodeputato radicale del Gruppo ALDE Marco Cappato sull'accesso ai documenti del Consiglio, del Parlamento e della Commissione. Infatti, sono state approvate le proposte, puntuali e concrete, contenute nella campagna per l’istituzione di una "Anagrafe Pubblica degli Eletti e dei nominati" lanciata da Radicali Italiani a tutti i livelli istituzionali ed amministrativi. Il Parlamento europeo ha stabilito di varare, prima delle elezioni di giugno, un piano d'azione speciale per assicurare sul proprio sito web una maggiore e più agevole disponibilità di informazioni sull’attività, la partecipazione e la presenza dei singoli deputati europei ai lavori parlamentari in termini assoluti, relativi e percentuali, rendendo tali dati disponibili ed accessibili ai cittadini anche mediante criteri di ricerca; sull’attività del Parlamento in plenaria e in commissione; e sulle indennità e le spese dei singoli deputati, anche rendendo pubbliche tutte le dichiarazioni di interessi finanziari per ciascun deputato al PE.Francesco Pellegrino, segretario di radicaliperugia.org ed Andrea Maori, membro della segreteria di radicaliperugia.org hanno fatto il punto sulle iniziative in Umbria. In particolare ancora si aspetta dal Comune di Perugia una risposta alla petizione firmata da centinaia di cittadini di Perugia sulla proposta di anagrafe degli eletti. In realtà già esiste uno sforamento dei termini regolamentati dallo Statuto e dal Regolamento sulla partecipazione per quanto riguarda il parere di ammissibilità.Secondo lo Statuto comunale e il Regolamento sulle partecipazione, la petizione, una volta ottenuto il parere positivo di ammissibilità, deve essere inserita all’ordine del giorno dei lavori del Consiglio Comunale, anche previo parere di una commissione consiliare nella quale possono essere invitati il comitato promotore che è composto da Pierfrancesco Pellegrino, Andrea Maori e Tommaso Ciacca.Va notato da un lato che a livello politico – hanno sottolineato Pellegrino e Maori – sono stati depositati al momento due ordini del giorno; uno di Sinistra Democratica e l’altro dei Socialisti. Il primo riprende il nostro progetto politico mentre invece, il secondo, è assolutamente carente riguardo alla parte relativa ai dati degli amministratori comunali. Pur essendo stati fatti alcuni passi in avanti, troviamo carente la parte relativa alla composizione delle istituzioni elettive.Infine Pellegrino e Maori hanno stigmatizzato l’inadempienza del Consiglio Regionale dell’Umbria in merito alla mancanza di obblighi stabiliti dalla legge. In particolare ci riferiamo alla mancata nomina del Garante dei detenuti, istituito con la legge regionale n. 13 del 18 ottobre 2006, entrata in vigore il 15/11/2006 che stabilisce all’articolo 10 c.1 l’obbligo di nomina da parte del consiglio regionale entro 90 giorni. Il termine è scaduto il 13 febbraio 2007, cioè quasi due anni fa. Ci riferiamo inoltre alla mancata nomina del Difensore Civico regionale, già previsto nello Statuto, istituito con la legge regionale n. 30 del 27 novembre 2007, entrata in vigore il 14/12/2007 che stabilisce all’articolo 15 l’obbligo di nomina da parte del consiglio regionale entro 90 giorni. Il termine è scaduto il 13 marzo 2008, cioè quasi un anno fa. Su questa vicenda, il Parlamento Europeo sta per pronunciarsi con una proposta e lunedì verrà spedita una richiesta di interessamento al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

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