mercoledì 3 dicembre 2008

"Mai più uccisi perché omosessuali" Sabato 6 dicembre, fiaccolata sit-in dei Radicali e altre associazioni, davanti p.zza San Pietro contro l'omofobia vaticana

BandieraSabato 6 dicembre, dalle ore 17, Radicali Italiani, l'Associazione Radicale Certi Diritti, l'Associazione Luca Coscioni e Nessuno Tocchi Caino promuovono, insieme all'Arcigay e altre associazioni che si battono per la tolleranza, la laicità, i diritti civili e umani, una fiaccolata sit-in davanti San Pietro, in Piazza Pio IX, contro la grave decisione del Vaticano di non sostegno alla proposta francese all'Onu di depenalizzazione dell'omosessualità. All'iniziativa nonviolenta  partecipano dirigenti, parlamentari  e militanti radicali insiemi ad esponenti del movimento lgbt. A metà dicembre l'Assemblea Generale dell'Onu sarà chiamata a votare una dichiarazione politica promossa dal Governo francese e sostenuta da tutti i paesi dell'Unione Europea, che invita gli Stati membri a depenalizzare l'omosessualità laddove è considerata ancora reato. Difatti, in oltre 80 paesi del mondo l'omosessualità è considerato un crimine, in 9 di questi è prevista la pena di morte.


Il Vaticano, pur sostenendo a parole, che occorre avere rispetto per le persone omosessuali, ha deciso di allearsi con i paesi teocratici e dittatoriali che prevedono durissime condanne, torture e pena di morte per le persone gay. Molti paesi, in particolare quelli democratici, pur prevedendo l'omosessualità come reato non applicano la legge e hanno un atteggiamento di tolleranza verso gli omosessuali.

La decisione del Vaticano è gravissima perché alimenta l'omofobia e la violenza verso persone che non hanno colpe e che desiderano vivere la loro vita con rispetto, dignità e riconoscimento dei propri diritti.

Invitiamo quanti hanno a cuore la tolleranza,  il rispetto dei diritti civili e umani  ad aderire e partecipare a questo importante evento, inviando una e-mail a

certidiritti@radicali.it.

1 commento:

  1. Antonio Di Bartolomeo03/12/08, 23:49

    LO SLOGAN: «Mai più uccisi perché omosessuali». E Liberazione: «Tutti in rosa all'Angelus»
    Gay in piazza contro il Vaticano
    Convocato per sabato un sit-in in piazza Pio XII dopo l'alt della Santa Sede sulla depenalizzazione

    ROMA -Un sit-in in piazza Pio XII, adiacente a piazza San Pietro, al confine tra lo Stato italiano e quello Vaticano, alle 17 di sabato 6 dicembre. «Mai più uccisi perché gay» è lo slogan dell'iniziativa promossa da Arcigay Roma, ArciLesbica Roma e Certi Diritti per reagire alle recenti dichiarazioni dell'osservatore permanente del Vaticano presso le Nazioni Unite, Celestino Migliore, che ha chiesto all'Onu di non impegnarsi per la depenalizzazione universale dell'omosessualità, una proposta promossa dal governo francese. «Questa posizione ha turbato fortemente la nostra comunità, e non solo. Tantissimi sono i messaggi di solidarietà che ci stanno arrivando - afferma il presidente di Arcigay Roma, Fabrizio Marrazzo - il Vaticano continua a offendere la vita di milioni di persone criminalizzandone l'orientamento sessuale. Una posizione contraria a qualsiasi concetto evangelico di amore e fratellanza».

    PROTESTA- Nel mondo ci sono 88 paesi che condannano con il carcere, la tortura e i lavori forzati le persone in quanto lesbiche, gay e trans. In 7 di questi -Iran, Arabia Saudita, Yemen, Emirati Arabi Uniti, Sudan, Nigeria, Mauritania- è prevista la pena capitale. «Vogliamo rivolgerci - aggiunge Marrazzo- anche ai fedeli cattolici, offesi, come noi, da parole che negano la vita della persona. A loro chiediamo di riflettere, perché siano al nostro fianco in un momento in cui è importante ribadire con forza che nessun credo religioso può giustificare l'opposizione alla cancellazione di una barbarie che ogni anno produce incarcerazioni e sentenze di morte. Rivolgiamo un appello a tutte le forze sociali, le associazioni, i singoli, perché aderiscano all'iniziativa inviando una e-mail a: partecipa arcigayroma.it o telefonando al 347/9578585».

    LA CAMPAGNA DI LIBERAZIONE - Il quotidiano Liberazione propone di boicottare il Vaticano per il suo no alla risoluzione promossa dal governo francese attraverso il titolo di apertura della prima pagina e con un fondo del direttore Piero Sansonetti. Nel suo articolo, il direttore del quotidiano di Rifondazione censura l'atteggiamento della Chiesa sui gay e, a sostegno della sua tesi, cita l'episodio dell'adultera raccontato nel Vangelo di Giovanni: con la celebre frase «"Chi è senza peccato scagli la prima pietra" - sostiene Sansonetti - Gesù aveva depenalizzato i reati connessi al comportamento sessuale». Oggi, invece, la Chiesa di Ratzinger «compie la scelta di schierarsi apertamente dalla parte degli scribi e dei farisei» e si adegua al fondamentalismo, «a costo di sacrificare Gesù». Di qui la protesta suggerita da Sansonetti: «Noi proponiamo ai laici ma anche ai cattolici e ai credenti di tutte le religioni, una protesta di massa da tenersi forse nel giorno nel quale all'Onu andrà al voto la risoluzione per la depenalizzazione dell'omosessualità. Potremmo invitare tutti i cittadini a vestirsi con una maglietta o un indumento rosa - come la stella che era imposta ai gay nei lager - e andare a manifestare in Vaticano all'ora dell'Angelus».

    RADIO VATICANA: «DISINFORMAZIONE» - Riguardo ai «no» della Santa Sede alle Convenzioni internazionali in tema di discriminazione degli omosessuali e di diritti dei disabili, «c'è stata disinformazione» secondo Radio Vaticana per la quale «occorre ribadire con chiarezza che la Chiesa sostiene la depenalizzazione dell’omosessualità ma è contro l'intenzione di porre sullo stesso piano ogni orientamento sessuale».

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