sabato 6 dicembre 2008

La documentazione sull'omosessalità illegale presentata oggi alla Conferenza stampa del circolo Omphalos di Perugia a cui hanno partecipato Ciacca e Maori

 Situazione nel mondo Il circolo Omphalos di Perugia,durante una conferenza stampa tenutasi nella nuova bella sede di Via della Pallotta, ha presentato il rapporto sulle discriminazioni nei confronti delle persone Lgbt a partire dal documento che la Francia depositerà il 10 dicembre prossimo all'Onu in occasione dell'anniversario dei 60 anni dall'approvazione della dichiarazione dei Diritti Umani. Qui sotto e nei commenti i documenti consegnati alla conferenza stampa a cui erano presenti per radicaliperugia.org Tommaso Ciacca e Andrea Maori. Omosessualità illegale: prigione e/o torture (79)Marocco,  Algeria, Tunisia, Libia, Senegal, Gambia, Guinea Bissau, Guinea, Sierra Leone, Liberia, Ghana, Togo, Benin, Camerun, Sao Tome e Principe, Eritrea, Etiopia, Gibuti, Somalia, Uganda, Kenia, Tanzania, Zambia, Malawi, Zimbabwe, Botswana, Angola, Namibia, Mozambico, Swaziland, Lesotho, Mauritius, Seychelles, Comore, Rep. Turca di Cipro del Nord, Siria, Libano, Gaza, Kuwait, Barhein, Qatar, Oman, Uzbekistan, Turkmenistan, Afghanistan, Pakistan, India, Bangladesh, Nepal, Bhutan, Myanmar, Maldive, Sri Lanka, Aceh, Malaysia, Singapore, Brunei, Cook, Tonga, Samoa, Tuvalu, Salomone, Kiribati, Nauru, Palau, Papua Nuova guinea, Tokelau, Niue, Belize, Panama, Giamaica, Saint Kitts e Nevis, Dominica, Antigua e Barbuda, Saint Lucia, Saint Vincent e Grenadines, Barbados, Grenada, Trinidad e Tobago,Guyana  Omosessualità non legale: punizione solo in determinati contesti (7) Egitto, Niger, Rep. Dem. Congo, Burkina Faso, Iraq, Indonesia, Costa Rica 


La situazione in Africa


"NON SONO AFRICANI"
La repressione delle persone omosessuali è spesso difesa dai politici in modo aperto ed appassionato in nome della cultura, della religione, della salute pubblica. Le relazioni tra individui dello stesso sesso sono indicate dalle autorità come "non cristiane", "non africane", "non islamiche".
Alcuni governi africani hanno tentato non solo di escludere le persone gay o lesbiche dalla cultura locale, ma anche di negare loro il diritto di appartenere alla razza umana (più di un volta hanno utilizzato i sentimenti anti-gay in modo calcolato e cosciente per attaccare i loro oppositori o per distogliere l'attenzione dai propri misfatti e dalle proprie mancanze). 
Chiarisce Amnesty Internaional: "In Africa le persone omosessuali sono represse da leggi che regolamentano la vita in camera da letto e che criminalizzano un bacio; sono torturate al fine di estorcere delle ammissioni di "devianza", e sono violentate per "curare" la loro "malattia"; sono uccise dalle "squadre della morte" nelle società in cui sono viste come spazzatura".
L’EREDITA COLONIALE
Il panorama delle violenze e delle discriminazioni è assai ampio: quasi ovunque in Africa gli omosessuali sono repressi da una ragnatela di leggi e pratiche sociali che negano loro i diritti d'uguaglianza, libertà e salvaguardia fisica, così come gli altri diritti fondamentali quali la libertà d'associazione, la libertà d'espressione e il diritto alla vita privata, al lavoro, all'educazione e alle cure mediche. E’ interessante notare come molte di queste leggi siano reminiscenze di dominazioni coloniali, ironicamente difese da alcuni attuali leader politici africani (un esempio su tutti: il presidente dello Zimbabwe, Robert Mugabe) come una misura necessaria contro quella che essi definiscono "un’importazione straniera di omosessualità". Taluni governi africani, in particolare, si sono fatti promotori di campagne di disinformazione intrise di odio nei confronti di gay e lesbiche. Ecco qualche esempio significativo.
KENYA: A MORTE I GAY MALATI !
Il presidente del Kenya Daniel Arap Moi si è unito alla lunga lista dei capi di stato africani che vorrebbero vedere l'omosessualità spazzata via dal continente, definendola un "flagello" che va contro gli insegnamenti della tradizione africana. "Nel nostro Paese non c’è posto per omosessuali e lesbiche", ha affermato nei mesi scorsi al giornale "Daily Nation". "Sono “esseri” depravati e non dovrebbero godere di alcun diritto poiché si comportano alla stregua degli animali". Una nota ufficiale del ministero della sanità ha informato di recente che il Governo sta pensando di eliminare l'assistenza ai gay che sono a rischio di AIDS. "Considerando i vari modi di trasmissione del virus, l'omosessualità è trascurabile e non deve occupare il nostro tempo e le nostre risorse", si legge nella nota. "Abbiamo altre urgenze che coinvolgono una parte maggiore della gente e che hanno quindi bisogno di tutta la nostra attenzione ed impegno". Il succo del discorso: gay malati ? muoiano pure.
EGITTO: PROCESSI E TORTURE
Nelle prigioni egiziane al momento sono detenuti decine di uomini a causa del loro presunto o dichiarato orientamento sessuale. Le accuse di "depravazione abituale" e di "oltraggio alla religione" (in base alla Legge n. 10 del 1991 sulla Lotta alla Prostituzione) sono comunemente usate per criminalizzare le relazioni omosessuali consensuali. Recentemente il Tribunale per la Sicurezza di Stato de Il Cairo ha condannato 23 uomini accusati di omosessualità con sentenze che vanno da uno a cinque anni di carcere. Denuncia Amnesty International: "Gli omosessuali in Egitto affrontano un elevato rischio di tortura nella stazioni di polizia e nelle prigioni. Numerose persone hanno riferito di aver subito trattamenti brutali, alcuni sono stati sospesi per i polsi e picchiati con un bastone, durante la custodia della polizia". Gli uomini arrestati sono costretti a sottoporsi ad esami medici, condotti per stabilire se abbiano praticato sesso anale. "Tali esami" - ammonisce Amnesty International - "costituiscono un trattamento crudele, inumano e degradante". Va ricordato che il diritto alla libertà sull'orientamento sessuale è riconosciuto da trattati internazionali come il Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici, di cui l'Egitto è uno stato firmatario.
IN ZIMBABWE SONO "PEGGIO DEI CANI"
In Zimbabwe il presidente Robert Mugabe ha una lunga storia di violenti attacchi, intrisi di veleno e odio, verso le persone omosessuali. "Sono peggio dei cani e sono ripugnanti per la mia coscienza umana", ha dichiarato in un discorso ufficiale nel settembre 2000. "Credo che non debbano avere nessuno diritto". Nessun diritto: di istruzione, di assistenza sanitaria, di cittadinanza.
Gli attacchi verbali di Mugabe hanno preparato la discriminazione, alimentato vecchi pregiudizi (è diffusa la credenza che gli omosessuali siano esseri indemoniati capaci di trasformare le persone in bestie feroci), e incitato alla violenza la polizia, incoraggiata a prendere di mira ed intimidire lesbiche e gay impunemente.
Gli atti omosessuali sono puniti secondo la legge che riguarda la sodomia e gli atti contro natura. Il problema è che la maggior parte dei processi contro i gay vengono portati avanti negando la difesa d’ufficio agli accusati. A questo proposito, lo stesso Mugabe è stato chiaro, dichiarando che "è estremamente oltraggioso e ripugnante che gli omosessuali possano avere difensori in questo mondo".
Se la situazione dei diritti umani dei gay è allarmante, non meno cupa è la condizione vissuta dalle lesbiche dello Zimbabwe che alle discriminazioni per il loro orientamento sessuale devono sommare quelle tradizionali riservate alle donne.
NAMIBIA: UNA LEGGE PER PUNIRE
Il presidente della Namibia Sam Nujoma si è spinto ad affermare che "gli omosessuali devono essere condannati e respinti dalla nostra società". Dove li vorrebbe mandare ? Oltre i confini nazionali ? O Forse andrebbero buttati a mare ? Nujoma ha aggiunto che "Devono essere prese tutte le misure necessarie a combattere l’omosessualità, perché sta influenzando negativamente noi e i nostri figli". Gli ha fatto eco il ministro degli affari esteri, Jerry Ekandjo che ha sollecitato i neo agenti di polizia ad "eliminare" gli omosessuali e le lesbiche "dalla faccia della Namibia". Il Governo, a questo proposito, sta preparando una proposta di legge per rendere illegale l’omosessualità e prevedere pene molto severe contro i gay. "Gli omosessuali dovrebbero essere classificati come sbagli della natura e andrebbero considerati come malati di fronte alla società e a Dio", ha puntualizzato l’attuale ministro degli interni in un intervento all’Assemblea Nazionale. "Non si riesce a capire come ci sia certa gente che si batte per fare passare i diritti dei gay e delle lesbiche come diritti umani, se sono contro le leggi di Dio". La controversa proposta di legge contro gli omosessuali ha scatenato forti reazioni da parte dei gruppi che si battono per i diritti umani nel paese e da parte di certa stampa libera. In particolare Clement Daniels, esponente di una importante organizzazione umanitaria, il “Centro di Assistenza Legale”, ha accusato il Governo di voler seminare odio contro gli omosessuali e ha annunciato l’avvio di una dura battaglia legale per respingere la proposta di legge, ritenuta anticostituzionale perché lesiva dei più elementari diritti delle persone.
IN ZAMBIA CARCERE E VIOLENZE
"Chiunque manifesti a favore delle pratiche omosessuali in Zambia è a rischio di essere arrestato sia per immoralità sia per incitamento a commettere atti criminali": è la posizione ufficiale del governo, più volte espressa in documenti e per voce dei suoi più alti esponenti. Già dichiarare in pubblico la propria omosessualità è motivo sufficiente per essere arrestati: lo prevede la legge per la protezione della moralità pubblica. L'articolo 87 del codice penale descrive l'omosessualità come "un'offesa alla moralità" e l'articolo 15 sancisce che "qualsiasi persona che abbia rapporti carnali con un'altra persona contro natura, o che permetta a una persona di sesso maschile di avere rapporti carnali con sé stesso/a contro natura, é colpevole di un crimine e punibile con 14 anni di reclusione".
Il Governo dello Zambia finora non ha permesso la registrazione legale di nessuna organizzazione gay o lesbica, appoggiandosi alla legge nazionale contro la sodomia che proibisce l'omosessualità. L’ex presidente Chiluba, in particolare, ha respinto il riconoscimento dell'organizzazione zambiana che si batte per gli interessi degli omosessuali, l’associazione LEGATRA. La situazione per i gay e le lesbiche nello Zambia è peggiorata negli ultimi anni. Alfred Zulu, un attivista per i diritti umani e membro del “Zambian Independent Monitoring Team”, ha recentemente denunciato come “donne e uomini che hanno reso pubblico il loro orientamento sessuale siano stati picchiati dai membri delle loro stesse famiglie, cacciati di casa, rincorsi e bastonati dalle forze dell’ordine al grido di “perversi”.
SUD AFRICA: UN PAESE CONTROCORRENTE ?
Nell'era dell'apartheid, l'omosessualità (specie tra neri) era perseguita come un crimine. Ora la Corte Suprema ha cancellato la vecchia legge sulla sodomia. Certo restano pregiudizi diffusi tra la gente, ma il Sud Africa è il primo Paese della regione a riconoscere apertamente i diritti umani fondamentali a gay e lesbiche, i quali possono manifestare apertamente il loro orientamento sessuale e di recente è stato introdotto l'istituto delmatrimonio anche per le coppie dello stesso sesso. Intensa l’attività politica di movimenti di omosessuali e associazioni indipendenti, in difesa dei diritti umani fondamentali, anche fuori dal Paese. In particolare gli omosessuali del Sud Africa stanno tentando di correre in aiuto dell'Associazione Gay e Lesbica dello Zimbabwe (GALZ). La "South Africa's National Coalition for Gay and Lesbian Equality" (NCGLE) in una lettera aperta al presidente Robert Mugabe ha invitato il Governo a porre fine alla persecuzione dei gay e delle lesbiche nello Zimbabwe, a non perseguire i rapporti sessuali consenzienti tra persone dello stesso sesso e a ristabilire nel Paese il rispetto della legge, della libertà di parola e di associazione. La risposta di Mugabe ? Un silenzio carico di irritazione.


MARCO TROVATO

1 commento:

  1. Antonio Di Bartolomeo06/12/08, 14:11

    MOZIONE
    PER LA DECRIMINALIZZAZIONE UNIVERSALE DELL'OMOSESSUALITA'

    PREMESSO che
    E' stata presentata dalla presidenza di turno francese dell'Unione Europea, attraverso il Sottosegretario per i diritti umani del governo francese, dott.ssa Rama Yade, all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite una proposta per la depenalizzazione universale dell'omosessualità. Nella proposta si chiede una moratoria delle pene che molte persone nel mondo subiscono a causa della loro omosessualità.

    TENUTO CONTO che
    L'articolo 3 della Costituzione della Repubblica Italiana recita: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”.
    La Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea (2000/C 364/01) all'articolo 1 recita: “La dignità umana è inviolabile. Essa deve essere rispettata e tutelata”. E all'articolo 21 ribadisce: “E' vietata qualsiasi forma di discriminazione fondata, in particolare, sul sesso, la razza, il colore della pelle o l’origine etnica o sociale, le caratteristiche genetiche, la lingua, la religione o le convinzioni personali, le opinioni politiche o di qualsiasi altra natura, l’appartenenza ad una minoranza nazionale, il patrimonio, la nascita, gli handicap, l’età o le tendenze sessuali”.

    EVIDENZIATO che
    Novantuno paesi nel mondo hanno leggi che puniscono gli atti sessuali con persone del proprio sesso. E in particolare in Mauritania, Arabia Saudita, Emirati Arabi, Yemen, Sudan, Iran, Afghanistan, Nigeria e Somalia la pena prevista è la morte. Inoltre in India, Pakistan, Birmania, Guyana, Sierra Leone, Uganda, Tanzania, Bangladesh e Barbados, gli atti omosessuali sono puniti con l'ergastolo.
    VISTO che
    Come risulta dagli organi di stampa internazionale e dalle testimonianze delle organizzazioni umanitarie e per i diritti umani, il 19 luglio 2005 Mahmoud Asgari e Ayaz Marhoni, rispettivamente di anni 16 e 18, sono stati pubblicamente impiccati nella piazza Edalat a Mashhad, in Iran, con l'accusa di aver consumato un rapporto omosessuale consensuale.
    Questa è, a titolo di esempio, una delle violenze che spesso si consumano ai danni delle persone omosessuali nel mondo.

    RITENUTO che
    Il 17 maggio del 1991 l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha dichiarato l'omosessualità una “variante naturale del comportamento umano”.

    Il Consiglio Comunale di

    A) plaude e sostiene l'iniziativa dell'Italia di aderire alla proposta di decriminalizzazione universale dell'omosessualità presso l'Onu, presentata dalla presidenza di turno francese dell'Unione Europea, e accolta da tutti gli altri Paesi dell'Unione Europea;
    B) impegna la Giunta ad attivare, anche tramite l'assessorato alla cooperazione internazionale, tutte le iniziative possibili per evitare che nel mondo possano avvenire condanne e violenze contro le persone omosessuali.
    Consigliere comunale

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