martedì 23 dicembre 2008

dies natalis solis invicti

Urla, urla.Sono tempi difficili, non v’è dubbio.
Intiepiditi dalla diminuzione delle bollette energetiche e rincuorati dalle dirette televisive nei centri commerciali, allontaniamo lo spettro di una crisi economica rimandata al dopo-mandarini della befana.
Il palinsesto dettato dall’ottimismo berlusconiano racconta viaggi esotici, pittoreschi mercatini e di necessità virtù, la spazzatura campana è filosofia (se nessuno la vede, esiste davvero?) e Bassolino & c. stanno ascendendo alla forma più nobile di questione morale, perché nulla si distrugge ma tutto si trasforma.
In cosa scegliete voi.
Le scuole crollano a tempo pieno, e le classi differenziate per gli immigrati sono già piene di figli di leghisti incazzati, cribbio siamo italiani e veniamo prima noi, e ci abbiamo anche una compagnia di bandiera anche se il nome fa un po’ cagare.
Nel bel paese è sempre più difficile vivere serenamente, e anche morirci richiede una certa dose d’impegno, questioni di principio non negoziabili s’intende, come l’orientamento sessuale che se è sbagliato è sbagliato, se poi in qualche paese ti ci impiccano noi non discriminiamo nessuno, staminali embrionali che non servono a niente e fanno pure male, embrioni congelati che oramai puzzano di baccalà.
La vita è sacra, mica un deodorante per ascelle.

In fondo la nostra è una fatica all’italiana, dove se ti fai i cazzi tuoi campi cent’anni, ma dove puoi anche dire tutte le minchiate più assurde che ti saltano in testa, tanto poi smentisci.
E così capita di sentire che papi e scienza sono sempre stati come pappa e ciccia e tu che pensavi c’avessero messo 300 anni a dire che in fondo Galileo era un bravo ragazzo, cominci ad essere prudente prima di sbraitare, magari anche quando leggi che un ministro della repubblica, senza far nomi (Sacconi), ha firmato un atto che legalmente è equiparabile alla lista dei miei film porno.
Alura (congiuntivo padano) quest’anno per non fare la figura del solito relativista culturalmente meticciato, prima di fare gli auguri mi sono informato per benino e ho letto che una volta, taaaanto tempo fa, il 25 dicembre era la festa del Sol Invictus, il sole invitto, invincibile. Da qui, il "dies natalis solis invicti", il giorno della nascita del sole invincibile.
Fico no?
La citazione latina è sempre chic, e l’ha usata anche B16, quindi possiamo, senza fare la solita figura da anticlericali incarogniti.
Se avete uno zio prete a tavola e parenti da perdere, potete divertirvi a buttare là l’argomento lasciando la famiglia a scannarsi mentre voi andate a cercarvi una luisa qualunque per la fine dell’anno.
Sono tempi duri, dicevamo, ma comunque sia o la pensiate, buon dies natalis solis invicti a tutti.

4 commenti:

  1. Da Wikipedia
    Sol Invictus ("Sole invitto") o, per esteso, Deus Sol Invictus ("Dio Sole invitto") era un appellativo religioso usato per tre diverse divinità nel tardo Impero romano, Eliogabalo, Mitra, e Sol.

    Al contrario del precedente culto agreste di Sol Indiges ("Sole nativo" o "Sole invocato" - l'etimologia ed il significato del termine indiges sono dubbie), il titolo Deus Sol Invictus fu formato per analogia con la titolatura imperiale Pius, Felix, Invictus (Devoto, Fortunato, Invitto).

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  2. Carlo Ruggeri25/12/08, 13:34

    Anche alura è un avverbio di tempio.

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  3. Alura è anche una crema topica che crea una sensazione
    esilarante e solleticante per le donne...
    L'ho visto ora in internet
    Pallino

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  4. Pfrancesco29/12/08, 12:57

    Pallino!....sei il solito DISSACRANTE!!!!

    CARLO! Ben ritrovato! Grazie per il tuo più che ottimo intervento. Buone feste a tutti!

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