martedì 23 settembre 2008

Test antidroga: tutto un bluff?

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"Che fine ha fatto il test antidroga per prendere o rinnovare la patente?" - Domanda Andrea Maori della direzione dell'Associazione Radicale Antiproibizionista. - "Nessuno ne sa più nulla. Dopo aver sbandierato la sperimentazione - annunciata a spron battuto da Carlo Giovanardi - come cosa da iniziare a partire da settembre in 4 città: Perugia, Verona, Foggia e Cagliari - il test sembra svanito. Infatti le scuole guida, direttamente interessate alla questione, non hanno ricevuto nessuna direttva in merito. Forse un ripensamento? Non lo crediamo. Pensiamo infatti che questa nuova follia proibizionista si sia inceppata in qualche problema burocratico e che quanto prima il test prenderà il via. Ma sarà allora interessante capire i disagi che crea ai cittadini (...)
Come già abbiamo sottolineato in una conferenza stampa tenutasi ad agosto, si tratta di una delle ennesime risposte al problema della sicurezza che non costituiscono una soluzione anzi rappresentano un vero spreco di soldi pubblici e privati. Anche senza entrare nel merito della evidente illiberalità del metodo, la validità del test viene inficiata dai relativamente brevi tempi di permanenza delle tracce sia di alcool, che di sostanze stupefacenti. Basterà all’aspirante patentato osservare qualche giorno di astinenza e il gioco è fatto. A farsi carico di questa inutile novità saranno i cittadini che si vedranno chiedere il costo, intorno ai 100 euro, del test; elementare è fare il conto dei soldi che entreranno nelle tasca della Comifar, la società produttrice di tutti i test usati dalle aziende sanitarie, dalle Forze dell’Ordine, oltre che dei test che l’amministrazione del Comune di Milano ha voluto comprare e distribuire alle famiglie con figli adolescenti lo scorso anno, ritirati, dopo 20 giorni, da 30 famiglie su 3800. Non sono questi provvedimenti che possono garantire maggiore sicurezza stradale, è piuttosto interessante capire, come scrivono i senatori del gruppo radicale nel PD Donatella Poretti e Marco Perduca nella interrogazione parlamentare presentata lo scorso luglio, “quale normativa europea o italiana autorizza il sottosegretario Carlo Giovanardi ad imporre esami alcolemici e tossicologici quale presupposto per il conseguimento della patente di guida, e cosa intenda fare il Governo per raggiungere la media europea per proporzione fra controlli stradali con etilometro ed altri esami tossicologici dei conducenti."

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