venerdì 8 agosto 2008

Assisi, i Radicali manifestano per il Tibet. In Nepal arrestati centinaia di rifugiati

(AGI) - Assisi, 8 ago Alle 14.08, nella medievale piazza del Comune di Assisi suoneranno le campane della Torre del Popolo, negli stessi momenti in cui a Pechino si darà inizio alle Olimpiadi. Sarà il momento culminante della manifestazione organizzata dai Radicali per ricordare il Tibet, «una giornata interamente dedicata alla promozione e al rispetto dei diritti umani», come si legge in una nota del movimento.
Ad Assisi, oltre a Emma Bonino ci sono anche rappresentanti del governo, della politica e sigle politiche (da An a Rifondazione comunista), sindacali, del mondo della cultura e dell'associazionismo come Articolo 21, Liberi di, l'Associazione Comuni, Province e Regioni per il Tibet, poi la Comunità Tibetana in Italia, l'Unione Buddhista Italiana. Durante la giornata è in programma anche un seminario sul tema "Diritti Civili e Libertà di Religione", a cui prenderanno parte la Vicepresidente del Senato Emma Bonino e Lucio Malan, Senatore Pdl e vicepresidente dell'Intergruppo parlamentare per il Tibet.

La manifestazione dei Radicali segue quelle che si sono tenute in tutto il mondo nella notte di ieri, quando alle 21, ore locali, sono state accese candele per sostenere l'iniziativa "Candle for Tibet", organizzata dall'International Tibet Support Network, la coalizione globale di ong collegate al Tibet. Alle finestre, per strada, sui tetti di grattacieli e sui punti panoramici delle città sono state accese centinaia di migliaia di luci e fumogeni rossi.

Intanto, a poche ore dalla cerimonia di apertura delle Olimpiadi, centinaia di rifugiati tibetani sono stati arrestati a Kathmandu, in Nepal. Secondo l'agenzia di stampa "Dpa" le persone catturate dalla polizia sarebbero circa 600 e si tratterebbe per lo più di donne e monaci, mentre l'agenzia di stampa ufficiale cinese Xinhua parla di 90 arresti «separatisti» che hanno «gravemente infranto i divieti del governo». «Manifestando il pieno sostegno alla politica di un'unica Cina, il Nepal ha già manifestato il proprio impegno a bloccare le attività anti-cinesi», prosegue Xinhua, riferendosi al principio di integrità territoriale che tutti i Paesi amici di Pechino devono sottoscrivere. Mercoledì scorso le autorità nepalesi, come ennesima dimostrazione di amicizia nei confronti di Pechino, hanno vietato le proteste contro la Cina in alcune zone di Kathmandu, compresa quella dove si trova l'ambasciata cinese. «Cina ladra, lascia il nostro Paese», era uno degli slogan che risuonava per le strade di Kathmandu. «Protesteremo per tutto il giorno intorno all'ambasciata cinese - ha detto uno degli organizzatori della manifestazione, citato dalla Dpa - Dobbiamo attirare l'attenzione sulla situazione in Tibet». E intanto la polizia nepalese «prevede altri arresti durante il giorno». Secondo un report di "Human Rights Watch", pubblicato a luglio, sono almeno 8.350 i tibetani arrestati in Nepal fra marzo e luglio, proprio su pressioni della Cina.
Olimpiadi, manifestazione ad Assisi per il Tibet

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