mercoledì 17 gennaio 2007

I socialisti umbri hanno paura dei radicali?

Noi radicali non abbiamo smesso un solo istante, a livello sia nazionale che regionale, di credere nella Rosa nel Pugno e nella sua trasformazione da progetto in soggetto politico innovativo. Dobbiamo, però, constatare che nonostante il nostro impegno, i vertici socialisti regionali, tranne alcune isolate eccezioni e nella piena sordità nei confronti di gran parte di militanti fermamente convinti dell’apporto propositivo della Rosa, non solo appaiono arroccati in vecchie logiche, quelle che hanno garantito loro in questi anni di navigare a vista senza identità e ossequiosi del sistema spartitorio vigente in Umbria, ma dimostrano atteggiamenti sprezzanti e inconcepibili verso l’area radicale regionale. Ormai è un classico. Non c’è da stupirsi. In novembre ad Orvieto è stato organizzato un convegno di due giorni sull’occupazione giovanile, fingendo di dimenticare totalmente le proposte in merito dell’on. Capezzone, e sull’ipotesi del partito democratico senza che i promotori, e cioè i socialisti orvietani, abbiano avuto almeno l’educazione ( anche se sappiamo che parlare di educazione è già tanto…) di invitare un, ripetiamo un  esponente radicale (e dire che la presidente di Radicali Italiani, Maria Antonietta Coscioni, risiede ad Orvieto!), sabato scorso, invece, a Perugia, con trombe e fanfare, è stato indetto un appuntamento sulla sanità ignorando completamente le nostre battaglie proprio in questo settore, in particolare quelle coraggiosamente condotte all’ospedale di Spoleto dall’anestesista dott. Tommaso Ciacca. Non si tratta, a questo punto, di disattenzione ma di deliberata strategia che non può che nuocere in primo luogo alla stessa immagine dei socialisti umbri. Certo, con i radicali non si conquistano posti di potere ma si tenta di avviare concretamente quell’alternativa di cui, a quanto pare, alcuni dirigenti regionali hanno terrore. Ce ne dispiace profondamente. Noi andremo, comunque, avanti fedeli agli impegni assunti con i nostri elettorali nel nome della Rosa e per un’alternativa laica, socialista, liberale.



Francesco Pullia
Componente del Comitato nazionale Radicali Italiani


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