lunedì 25 dicembre 2006

Buon Natale e buon sogghigno, Piergiorgio

Sono certo che se Piergiorgio avesse potuto assistere a quanto accaduto, e magari per i credenti lo ha fatto e lo sta facendo da lassù, avrebbe accolto tutto il trambusto post mortem con un sogghigno di soddisfazione e orgoglio.
Per decenni malato e per quasi due lustri tracheizzato e immobilizzato a quel letto che ineluttabilmente sarebbe per infiniti giorni divenuto giaciglio di non vita e di tortura parzialmente alleviata dal tepore della presenza di Mina, Piergiorgio ha avuto la ammirevole capacità di smuovere mari e montagne, un mosè del 2000 che con la forza di un semplice movimento oculare ha aperto acque e menti - almeno quelle disposte a ciò.
Per un commento (teo)logicamente più autorevole del mio e, con tutta probabilità, del vicariato stesso, rimando all’articolo apparso presso radioradicale.it, redatto dal centro studi teologici di Milano, crudamente schietto nella disamina del caso.
Confesso però di aver appreso la notizia del diniego vaticano per nulla con tristezza o rabbia, anzi con il sorriso innocente e beffardo di chi sa di aver preso, in questa occasione e non solo, la parte della ragione, nel senso duplice della parola stessa, ovvero sia come "essere nel giusto", che come "ratio": il vicariato tace quando si tratta di celebrare vita e morte di sanguinari dittatori come con Franco e con le recentissime esequie di Pinochet, uno che non ha né nascosto né rimpianto la sorte di migliaia di scomparsi nel vuoto delle carceri e torture della tirannia; tace pure quando i funerali sono da svolgersi in onore di mafiosi, camorristi e criminali di ogni luogo e genere; con tutti gli onori si accolgono vice o aspiranti macellai come il "santo" Tarek Aziz, sodale di Saddam Hussein, venerato in Vaticano perché "cristiano"(!) e nella basilica francescana di Assisi in nome della "pace"(!), per la verità con la complice partecipazione di qualcun altro che sappiamo noi...
La migliore risposta alla militanza vaticana e al risveglio delle coscienze chiesto da Piergiorgio, in ogni modo, è stata quel popolo, quella folla che ieri gli ha riservato l’ultimo saluto.
E’ con questa immagine, con Piergiorgio che sogghigna e si gode il primo 25 dicembre di pace da anni, che desidero augurare a lui e a voi tutti che leggete, credenti o meno, ma sicuramente laici, un buon Natale, comunque e con chiunque vogliate passarlo, tra amici, familiari, compagni/e di amore, o in solitudine, che l’abbiate scelta oppure no.


Un abbraccio,


Antonio.


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