mercoledì 30 aprile 2014

Elezioni al comune di Perugia: la campagna elettorale parte col piede sbagliato: manifesti del sindaco Boccali sono illecitamente affissi negli spazi pubblicitari del Comune

La campagna elettorale parte col piede sbagliato: manifesti di Boccali sono illecitamente affissi negli spazi pubblicitari del Comune.

 di Andrea Maori e di Michele Guaitini, rispettivamente segretario e tesoriere di radicaliperugia

Le leggi in materia di propaganda elettorale sono chiare: negli ultimi 30 giorni prima del voto i manifesti possono essere affissi solamente nei pannelli di metallo messi a disposizione dal Comune in varie zone della città. Dal 25 aprile - ricordano Maori e Guaitini -  non è quindi più possibile esporre manifesti nei consueti spazi pubblicitari. Eppure in questi spazi campeggiano ancora in bella vista in più punti della città i manifesti di Boccali, nonostante dovessero essere rimossi dall’ufficio affissioni del Comune, tramite la sua concessionaria Dogre, entro il 25 aprile.
Come mai la Dogre si dimostra incredibilmente efficiente quando con i suoi 007 deve dare la caccia ai passi carrabili dei cittadini e alle insegne dei commercianti, mentre è così distratta con i manifesti elettorali? Curiosa poi la coincidenza come gli unici manifesti superstiti siano tutti di Boccali, mentre quelli degli altri candidati siano stati regolarmente rimossi.

lunedì 14 aprile 2014

Radicaliperugia sulla nuova ordinanza del “sindaco sceriffo” Boccali sulla prostituzione

Radicaliperugia su ordinanza del “sindaco sceriffo” Boccali sulla prostituzione: c’è poco da illudersi che qualcosa cambierà. Fuori i dati sugli effetti delle ordinanze degli anni passati.

di Andrea Maori e Michele Guaitini, segretario e tesoriere di Radicaliperugia.org

La recente, nuova, ordinanza del sindaco di Perugia  vieta ai clienti delle prostitute di intrattenersi in alcune vie della città – allargando, rispetto alla medesime ordinanze degli anni passati, a Ponte San Giovanni, - e di fatto vieta, nelle stesse, l’attività di meretricio. 
L’ordinanza  è una scorciatoia proibizionista che mira ad eliminare la prostituzione per strada: obiettivo impossibile da raggiungere che avrà la conseguenza di spostare il problema da una zona ad un’altra e di non risolvere il problema della criminalità, laddove esiste. 
E’ ovvio che la prostituzione va regolarizzata ma l’esperienza di questi anni dimostra che i risultati – di fronte alle aspettative – non si sono ancora visti, pur avendo investito soldi dello stato nelle retate, con mezzi e uomini della polizia e dei carabinieri . Per noi quindi c’è poco da illudersi che qualcosa cambierà, se poi questi sono i metodi che ad ogni cambio di stagione vengono riproposti.
Non va dimenticato inoltre che le retate, i rimpatri forzati, gli abusi e egli arresti ai danni delle prostitute non hanno fatto diminuire affatto il mercato del sesso, mentre le multe ai clienti, quando sono state sperimentate, hanno avuto anche esiti tragici come il suicidio e nessuna incidenza sulle organizzazioni criminali che si ingrassano con lo sfruttamento della prostituzione. Va invece tenuto presente che dal 2000 si è creata una grossa rete di associazioni di volontariato ma anche di enti locali che hanno avviato tutta una serie di interventi di strada, di contatto con le donne e di sostegno e accoglienza delle vittime. Un lavoro molto utile, di riduzione del danno e di sostegno alle donne più sfortunate. Noi riteniamo che quella sia la strada maestra da seguire in sede locale.

Sarebbe anche il caso che il sindaco-sceriffo di Perugia renda finalmente noto i dati sugli effetti delle ordinanze degli anni passati.

martedì 8 aprile 2014

Oggi il consiglio regionale dell'Umbria ha nominato il garante regionale del detenuti e ha approvato la legge che introduce l'uso della cannabis terapeutica

APPROVAZIONE DEL GARANTE REGIONALE DEI DETENUTI E LEGGE REGIONALE CANNABIS TERAPEUTICA: SODDISFAZIONE DEI RADICALI DI PERUGIA

Dopo 8 anni di ostinate battaglie politiche dei radicali umbri, due modifiche alla legge istitutiva e moltissimi incontri e polemiche, anche l’Umbria si è dotata del Garante regionale dei detenuti.
Alla quarta votazione è stato eletto il prof. Carlo Fiorio, esperto di diritto penitenziario, con  21 voti, 2 bianche, 1 astenuto. Eletto quindi con due terzi dei voti.
Adesso, di fronte all’emergenza-carcere per cui l’Italia è condannata in tutte le sedi internazionali per le condizioni disumane e degradanti in cui vengono tenuti i detenuti,questa figura risulta molto importante, perché deve svolgere un ruolo di collegamento tra le varie figure del mondo carcerario e con l’opinione pubblica in grado di risolvere spesso problemi molto concreti.
Ringraziamo i consiglieri Dottorini e Stufara per la determinazione che hanno saputo tenere dentro il consiglio regionale per questa battaglia di civiltà.
Siamo particolarmente soddisfatti, anche se in un quadro  normativo fortemente repressivo  che anche l'Umbria, dopo varie altre regioni italiane, come la Toscana, la Puglia e l'Abruzzo, ha una legge che introduce e regola l'uso terapeutico della cannabis dietro prescrizione medica, in primo luogo per alleviare il dolore di chi soffre di patologie varie, come ad esempio la Sla.
Nel complesso, per noi, si tratta di una buona giornata che proviene dal consiglio regionale dell’Umbria

Andrea Maori e Michele Guaitini, rispettivamente segretario e tesoriere di Radicaliperugia.org