giovedì 7 settembre 2023

"Nodino" di Perugia: inaccettabile il comportamento di Anas in Consiglio Comunale

Nodino di Perugia: inaccettabile il comportamento di Anas in Consiglio Comunale.

Nessuna rassicurazione sulle osservazioni e le prescrizioni fatte da Comune e Provincia.



Questa mattina la III Commissione del Consiglio Comunale di Perugia è tornata ad occuparsi del nodino di Perugia.
Intanto va stigmatizzato il colpevole ritardo con cui l'atto è arrivato in trattazione. Un ordine del giorno presentato ad aprile è stato inspiegabilmente tenuto dentro a un cassetto fino ad oggi e discusso quando ormai il Comune di Perugia si è già ufficialmente espresso sia a livello politico che tramite i suoi tecnici.

Erano ospiti alcuni dirigenti Anas che avrebbero dovuto dare delle risposte alle preoccupazioni sorte alla luce della pubblicazione del progetto definitivo e riassunte nelle osservazioni e le criticità espresse dai tecnici del Comune e della Provincia di Perugia.

Nessuna risposta è arrivata invece da parte dei signori Micheli e Nibbi che hanno preso la parola. Alcuni problemi sono stati allegramente ignorati, altri elusi rimandando alla successiva trattazione in conferenza di servizi.

Ma l'apice è stato raggiunto quando è stato detto che nella relazione che accompagna il progetto definitivo, il passaggio inerente l'uso di esplosivo per lo scavo della galleria era un refuso.
Non parliamo di un 'rovescino' di cifre né di una 'h' sbagliata, ma di un aspetto che influisce in maniera determinante sul progetto.

le fasi lavorative e la loro successione sono consequenziali e cioè: la predisposizione dei fori, il riempimento degli stessi con esplosivo ed il successivo brillamento. Dopo l’asporto del materiale così abbattuto, si procede con il consolidamento del cavo con calcestruzzo proiettato, ancoraggi, centine metalliche e reti di armatura. Conclusa questa fase, si ricomincia con un nuovo ciclo di brillamento. A seconda delle condizioni del tratto da scavare, durante la realizzazione della galleria, sono generalmente previsti intervalli di tempo tra le tre e le sei ore fra un brillamento e l’altro.
La rumorosità all’imboccatura del tratto di galleria e conseguentemente la potenza sonora emessa, è difficilmente valutabile a priori, a causa dell’estrema variabilità delle lavorazioni e delle emissioni. 

Questo il passaggio che secondo i dirigenti Anas è un mero refuso che a detta loro è stato corretto. Ma corretto dove? Nei documenti ufficiali ancora oggi consultabili sia nel sito Anas che in quello del Ministero dei Trasporti è ancora presente il documento originario.
Chi ci garantisce che sia effettivamente così? E chi ci garantisce poi che non ci siano altri passaggi, che loro chiamano "refusi", ma che sono veri e propri stravolgimenti del progetto?

Come è possibile che di questo refuso se ne siano accorti cittadini e associazioni nel pochissimo tempo che hanno avuto a disposizione per esaminare le migliaia di pagine, tavole e numeri a corredo del progetto, mentre non se ne era accorta né la società che ha prodotto gli elaborati né la stessa Anas? Se un passaggio così determinante sfugge, significa che il progetto non è stato nemmeno riletto. Progetto che, giova ricordarlo, è costato ben 10,5 milioni e dove errori e contraddizioni sono disseminati in numero importante.

La città di Perugia e lo stesso Consiglio Comunale non meritano di essere presi in giro in questa maniera. 


Michele Guaitini - segretario Radicali Perugia
Andrea Maori - tesoriere Radicali Perugia

venerdì 14 luglio 2023

NUOVO CURI: IL COMUNE DI PERUGIA FACCIA CHIAREZZA

NUOVO CURI: IL COMUNE DI PERUGIA FACCIA CHIAREZZA

TENERE SEPARATO LO STADIO DALLE DINAMICHE ELETTORALI

 



Dopo la bocciatura del progetto presentato da Arena Curi Srl per la realizzazione del nuovo stadio Curi, concretizzatasi con la negazione della dichiarazione di pubblico interesse, oggi un quotidiano locale pubblica stralci di un documento che una holding straniera ha inviato al Comune con l’illustrazione dei suoi progetti futuri relativi all’acquisizione del Perugia Calcio e alla realizzazione del nuovo stadio.

Pare che questo documento sia nelle mani del Sindaco da diverse settimane e contiene anche considerazioni di carattere elettorale sui futuri appuntamenti del 2024 che appaiono decisamente fuori luogo, con la prospettazione che l’avvio rapido del faraonico progetto per il nuovo stadio potrebbe fungere da trampolino di lancio per l’elezione di Romizi a Presidente della Regione.

Sarebbe bene che il Sindaco faccia chiarezza con la cittadinanza intorno a ciò che ruota realmente intorno allo stadio Curi. Il comunicato stampa con il quale il Comune di Perugia all’indomani della retrocessione in serie C chiedeva senza troppi mezzi termini al presidente Santopadre di farsi da parte, la bocciatura del progetto di Arena Curi Srl e la pubblicazione oggi di questo documento vergato da chi sta in queste ore trattando l’acquisto del Perugia Calcio sembrano far parte di un medesimo disegno.

Chiediamo quindi al Sindaco di dipanare i dubbi di una situazione che si fa sempre più confusa e poco trasparente.

Il progetto di Arena Curi Srl è stato bocciato per le motivazioni illustrate nella conferenza stampa dello scorso 5 luglio, peraltro in parte pretestuose o quantomeno premature per questa fase pre-prcedurale, o perché si è reputato più conveniente lasciare strada libera a questi investitori che vogliono rilevare il Perugia Calcio?

E a che titolo questa holding straniera si interessa delle questioni elettorali di casa nostra? Il nuovo stadio risponde ai bisogni della collettività o deve servire da trampolino per le elezioni? Gradiremmo sapere cosa ha risposto il Sindaco a questi consigli non richiesti.

Infine, il Comune è parte attiva per favorire il passaggio di proprietà del Perugia Calcio? Anche solo per una mera questione scaramantica, ricordiamo che l’ultima volta che il Comune di Perugia ha favorito l’avvicendamento nella società di Pian di Massiano con annesse prospettazioni per il nuovo stadio, era il 2008 e non è andata proprio benissimo….

 

Michele Guaitini – segretario Radicali Perugia
Andrea Maori – tesoriere Radicali Perugia

lunedì 3 luglio 2023

Sul "nodino" il Comune di Perugia smentisce se stesso. Ora dia spiegazioni ai cittadini

SUL NODINO IL COMUNE DI PERUGIA SMENTISCE SE STESSO
ORA DIA SPIEGAZIONI AI CITTADINI

 




 

Il Comune di Perugia, con la decisione di dare il proprio assenso al progetto definitivo presentato da Anas lo scorso mese di febbraio, smentisce quanto affermato in passato da Sindaco, assessore e uffici tecnici.

 

Durante la seduta della III Commissione Consiliare del 22 aprile 2021 infatti il Sindaco Andrea Romizi affermò chiaramente che “il nodino non è risolutivo per l'accesso alla città”, aggiungendo poi tutta una serie di considerazioni sull'opportunità di incrementare il trasporto pubblico e potenziare la viabilità esistente.

 

Concetti riportati e confermati dall’assessore Margherita Scoccia durante la seduta della III Commissione del 14 ottobre 2021, nel corso della quale fu di una esemplare chiarezza e linearità l’intervento della dirigente alla mobilità Margherita Ambrosi che spiegò come il nodino risponde all'esigenza di Anas di semplificare le grandi percorrenze che nell'attraversare l'area di Perugia possono incontrare difficoltà, mentre sono forti le perplessità rispetto alla risoluzione delle problematiche del traffico locale.

Giova riportare le sue testuali parole: “in ottica nazionale o addirittura europea il nodo dal punto di vista di Anas è risolutivo, ma è evidente che a livello locale sappiamo che non lo sarà".

 

Ora che il Sindaco ha deciso in maniera difforme alle convinzioni sue e del suo entourage, le ipotesi in campo possono essere solo due: o il Comune di Perugia ha cambiato idea e allora deve spiegare perché, oppure ha piegato la testa davanti a interessi più alti e in questo caso deve dirci quali garanzie o promesse ha chiesto e ottenuto in cambio, dal momento che nel progetto definitivo di Anas non si intravedono né le une né l’altre.

 

Quali che siano i motivi, l’amministrazione comunale deve dare spiegazioni puntuali ai cittadini per questa incredibile giravolta.

 

 

Michele Guaitini – segretario Radicali Perugia

Andrea Maori – tesoriere Radicali Perugia

 

A questo link un collage delle dichiarazioni di Sindaco, Assessore e Dirigente: https://www.youtube.com/watch?v=vRAoZSmV9qE

martedì 27 giugno 2023

Il Consiglio Comunale di Perugia deve tornare a pronunciarsi sul Nodino

Nodino: il Consiglio Comunale di Perugia torni a pronunciarsi

Appello al presidente del Consiglio Comunale Arcudi e alla presidente di III Commissione Casaioli

 



Apprendiamo a mezzo stampa che la Regione Umbria è in attesa di un parere formale di Sindaco o della Giunta perugina sul progetto del “nodino”, dopo che è arrivato quello negativo dal comune di Torgiano.

Una decisione per la quale il Sindaco può e deve farsi aiutare dal Consiglio Comunale. Vero è che l’assise cittadina si è già espressa due volte sul tema, peraltro con esiti diametralmente opposti, però rispetto a dodici mesi fa sono emerse due importanti novità.

La prima è che finalmente è stato reso noto il progetto definitivo da parte di Anas che non solo non ha apportato le migliorie previste ma ha se possibile portato nuove preoccupazioni testimoniate dalle tante osservazioni fatte giungere agli enti interessati da cittadini e comitati ed ha inoltre peggiorato il quadro economico in maniera significativa.

La seconda è che l’ordine del giorno approvato nel giugno 2022 dal Consiglio Comunale si basava su premesse che si sono rivelate poi fallaci. Non esistono le migliorie progettuali che avrebbero dovuto portare a una maggiore tutela del bosco di Collestrada, non esiste alcuna bozza di prosecuzione a due corsie da Madonna del Piano all’ospedale e soprattutto non è stato finanziato neppure un euro dei 480 milioni necessari contrariamente a quanto asserisce la delibera di Consiglio secondo la quale l’opera avrebbe trovato copertura finanziaria nella legge di bilancio di fine 2022. Come testimoniato anche dal tragicomico siparietto catturato dai media, con l’assessore regionale Melasecche che all’interno del cantiere di una galleria chiedeva di reperire il mezzo miliardo scarso al ministro Salvini, il quale dava la sensazione di non essere neppure a conoscenza del progetto.

Ora è stato depositato un nuovo ordine del giorno presso la III Commissione Consiliare del Comune di Perugia che mette in luce tutte le contraddizioni che il progetto definitivo porta con sé, ma l’atto inspiegabilmente giace lì da tre mesi senza che venga portato in aula.

Ci appelliamo perciò alla presidente di III Commissione Casaioli affinché lo tiri fuori finalmente dal cassetto e lo porti in discussione e al presidente del Consiglio Comunale Arcudi affinché difenda il ruolo della massima istituzione cittadina, nel rivendicare il diritto di tornare a pronunciarsi sul tema anche alla luce delle nuove criticità emerse.

 

Michele Guaitini – segretario Radicali Perugia

Andrea Maori – tesoriere Radicali Perugia

martedì 3 gennaio 2023

Il Comune di Perugia ha deliberato sul "nodino" basandosi su premesse false

Il Comune di Perugia ha deliberato sul "nodino" basandosi su premesse false.

Abbandoni questo folle progetto e pretenda da Anas il rispetto degli impegni presi nel 2018.





Il Consiglio Comunale di Perugia ha approvato lo scorso 27 giugno un ordine del giorno con il quale si impegna sindaco e Giunta ad accelerare l’iter per la realizzazione della variante della E45 tra Collestrada e Madonna del Piano, il cosiddetto “nodino”.

Tuttavia tale deliberazione è basata su delle premesse che alla prova dei fatti si sono rivelate false.

 

Infatti l’ordine del giorno poggia su tre pilastri che sono venuti a mancare. Nel documento si parla di “approfondimenti progettuali di Anas hanno tra l’altro ridotto la sezione stradale e maggiorato la profondità della galleria necessaria, eliminando totalmente l’emergenza in superficie prevista nel preliminare, migliorando decisamente l’impatto ambientale dell’opera”, affermazioni del tutto apodittica dal momento che Anas non ha ancora reso noto alcun aggiornamento progettuale. E’ notizia di qualche giorno fa che la società incaricata di redigere il nuovo progetto, la Cooprogetti di Gubbio, ha consegnato l’ elaborato ad Anas, tuttavia questo non è stato né reso pubblico né ancora ufficialmente adottato dalla Regione Umbria.


Non solo, sempre in quell’ordine del giorno si sostiene che Anas aveva aperto alla possibilità di prolungare il “nodino” con un’ulteriore variante a due corsie da Madonna del Piano all’ospedale Silvestrini, prolungamento di cui non c’è traccia nel nuovo progetto consegnato da Cooprogetti ad Anas.


Infine, la deliberazione riporta che la variante tra Collestrada e Madonna del Piano e la sua prosecuzione, seppur in una modalità “semplificata” a due corsie, tra la stessa Madonna del Piano e la Pievaiola/Silvestrini, avrebbero trovato copertura economica nella legge di bilancio di fine anno.

E’ notizia di questi giorni che la legge di bilancio appena approvata dal Parlamento non finanzia neppure un euro del nodino.


Pertanto chiediamo al Comune di Perugia di superare la deliberazione n. 53 del 27 giugno 2022 e di reclamare con forza ad Anas gli impegni da questa presi nel 2018 che riguardavano tutta una serie di interventi di miglioria per i flussi di traffico nella zona di Collestrada, tra i quali il raddoppio della corsia di immissione tra la S.S.75 e la E45 e della rampa di accesso dalla E45 al raccordo Perugia-Bettolle in prossimità dello svincolo di Ponte San Giovanni.


Michele Guaitini - segretario Radicali Perugia

Andrea Maori - tesoriere Radicali Perugia

venerdì 21 ottobre 2022

Radicali Perugia aderisce alla manifestazione “Vogliamo la sanità pubblica” indetta dalla Cgil e dalla UIL per sabato 22 ottobre a Perugia

L'emergenza sanitaria del periodo COVID ha mostrato tutta la fragilità del sistema sanitario regionale e attualmente vi sono grosse difficoltà per rispondere alle esigenze dei cittadini che accedono a tutti livelli e diverse specialità. Lo scrivono in una nota Michele Guaitini e Andrea Maori, rispettivamente segretario e tesoriere di Radicaliperugia.

Tutto il sistema sanitario pubblico è in evidente affanno – continuano i due esponenti radicali - anche rispetto a quei diritti acquisiti nel corso degli anni per le lunghe liste di attesa che colpiscono in particolare le cittadine e i cittadini più fragili anche in situazione di emergenza.

Pensiamo per esempio alle liste di attesa per le donne che decidono di affrontare il difficile percorso dell’interruzione volontaria di gravidanza o a terapie specifiche rispetto alle quali vi è la necessità di sviluppare al massimo la medicina territoriale e una continua formazione del personale sanitario.

Lo smantellamento della sanità di territorio e un costante aumento della burocratizzazione delle prestazioni, con la brusca diminuzione di risorse, ha portato alla diminuzione di servizi essenziali: pensiamo per esempio, come denunciato ultimamente dall’Associazione Luca Coscioni, al rapido esaurimento annuale del budget per l’acquisto degli ausili per persone con disabilità grave e ad una continua diminuzione dei servizi alle persone


sabato 1 ottobre 2022

Diritto di asilo per obiettori di coscienza, e disertori di Russia, Bielorussia e Ucraina :una lettera al Prefetto di Perugia al termine di un flash mob in Piazza Italia (in allegato foto della manifestazione)

 

Diritto di asilo per obiettori di coscienza, e disertori: Radicali e Volt consegnano una lettera al Prefetto di Perugia al termine di un flash mob in Piazza Italia (in allegato foto della manifestazione)

«Al termine del flash mob di oggi, abbiamo inoltrato questa lettera al Prefetto di Perugia Armando Gradone per chiedere un impegno del Governo italiano e dell’Unione Europea per il diritto d’asilo di obiettori di coscienza, e disertori

Siamo un gruppo di attivisti per i diritti civili che sta manifestando in piazza Italia per il diritto alla protezione internazionale dei disertori della guerra scatenata dalla Russa nei confronti dell’Ucraina. Questa guerra sta producendo effetti devastanti anche nella società russa. A seguito della mobilitazione straordinaria dei giovani da inviare come carne da macello sul fronte ucraino, è appena stato approvato un disegno di legge a riguardo che inasprisce fortemente le pene per insubordinazione. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: una fuga di massa dalla Russia verso i paesi limitrofi ma con difficoltà crescente verso l’Unione Europea

Ci sono migliaia di militari russi che rifiutano la guerra di aggressione e .si stima che circa 22 mila militari bielorussi abbiano lasciato il loro paese. perché non vogliono partecipare alla guerra in Ucraina. Chiunque abbia rifiutato il servizio rischia diversi anni di procedimenti giudiziari a causa della loro posizione contro la guerra. Sperano in protezione in vari paesi. L’Ucraina ha sospeso il diritto all'obiezione di coscienza e ha chiuso il confine per gli uomini tra i 18 e i 60 anni.

La promessa del presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, che il 6 aprile 2022 aveva invitato i soldati russi a disertare e promesso loro protezione, ai sensi della legge sui rifugiati, finora non è stata mantenuta

Chiediamo a Lei di farsi interprete presso il Governo italiano della necessità di sostenere il diritto di asilo agli obiettori di coscienza e ai disertori in Italia e nell’Unione Europea.»

 

Perugia, 1° ottobre 2022

 

venerdì 30 settembre 2022

L’Unione europea accolga i disertori della guerra della Russia contro l'Ucraina lash mob di fronte la Prefettura di Perugia, in piazza Italia sabato 1° ottobre ore 16,30

Flash mob di fronte la Prefettura di Perugia, in piazza Italia sabato 1° ottobre ore 16,30 organizzato da RadicaliPerugia in collaborazione con Volt ed esponenti della comunità ucraina di Perugia

Nota di Michele Guaitini e Andrea Maori, rispettivamente segretario e tesoriere di Radicaliperugia

La guerra scatenata dal dittatore Vladimir Putin sta producendo effetti devastanti anche nella società russa. A seguito della mobilitazione straordinaria dei giovani da inviare come carne da macello sul fronte ucraino, è appena stato approvato un disegno di legge a riguardo che inasprisce fortemente le pene per insubordinazione. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: una fuga di massa dalla Russia verso i paesi limitrofi ma con difficoltà crescente verso l’Unione Europea.

Ci sono migliaia di militari russi che rifiutano la guerra di aggressione e .si stima che circa 22 mila militari bielorussi abbiano lasciato il loro paese. perché non vogliono partecipare alla guerra in Ucraina. Chiunque abbia rifiutato il servizio rischia diversi anni di procedimenti giudiziari a causa della loro posizione contro la guerra. Sperano in protezione in vari paesi. L’Ucraina ha sospeso il diritto all'obiezione di coscienza e ha chiuso il confine per gli uomini tra i 18 e i 60 anni.

La promessa del presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, che il 6 aprile 2022 aveva invitato i soldati russi a disertare e promesso loro protezione, ai sensi della legge sui rifugiati, finora non è stata mantenuta

Per questo sosteniamo la necessità di sostenere il diritto di asilo agli obiettori di coscienza e ai disertori di Russia, Bielorussia e Ucraina

A Perugia manifesteremo di fronte la Prefettura in piazza Italia sabato 1° ottobre a partire dalle ore 16,30. All’iniziativa promossa da Radicali Perugia hanno aderito anche Volt Umbria ed esponenti della comunità ucraina.