mercoledì 20 aprile 2022

Sul nodo/nodino di Perugia è una gara a chi la spara più grossa

Sulla questione nodo/nodino di Perugia gara a chi la spara più grossa
La Provincia di Perugia prima che al nodo pensi allo stato delle nostre strade

Si avvicinano le elezioni e la politica sembra voler fare a gara su chi la spara più grossa nella vicenda del nodo/nodino di Perugia.

Ancora non esiste su carta neppure il progetto del solo "nodino" (e anche sui finanziamenti non è dato sapere), che già da più parti si sta pensando di perorare progetti sempre più impattanti e costosi.

Prima è stato il PD di Perugia a proporre di aggiungere al "nodino", il tratto tra Madonna del Piano e l'ospedale Silvestrini (ma solo a due corsie!). Ora scende in campo anche la Provincia di Perugia che, non si sa a quale titolo, scavalca la Regione Umbria e incontra i tecnici del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili per chiedere finanziamenti per l'intero nodo fino a Corciano. Dal momento che sostiene di averli ottenuti, potrebbe dirci a quanto ammontano?

Prima di pensare al nodo, la presidente della Provincia ha analizzato lo stato disastrato delle strade provinciali che soffrono da anni di una carente manutenzione? E' al corrente che su parte di esse, proprio per il pessimo stato dell'asfalto, l'Ente che dirige aveva provato lo scorso anno ad imporre un ridicolo limite di 5 km/h per le biciclette e 10 km/h per moto e motorini, poi annullato fortunatamente dal Tar dell'Umbria? Sarà forse il caso di preoccuparsi prioritariamente di reperire fondi per rimettere in sesto tutta la nostra viabilità secondaria?

Il comunicato emesso dalla Provincia tra l'altro è un concentrato di ipocrisia. Parla di benefici ambientali dalla realizzazione del nodo come se costruire nuove strade, che attireranno maggior traffico automobilistico, aiuti a migliorare la qualità dell'aria e della salute dei cittadini. 

E già che c'è ci tira dentro anche il trasporto ferroviario, che va sempre di moda. Però naturalmente su questo si parla come sempre solo in maniera generica di "potenziamento" senza dire come, senza preoccuparsi di cercare i finanziamenti e con l'intento di agevolare il "turismo sostenibile", come se i tanti pendolari della nostra regione - che potrebbero trarre enormi vantaggi da un serio potenziamento del trasporto ferroviario e dare una parziale risposta ai problemi di congestione di traffico dell'area di Ponte San Giovanni - non possano ambire ad averlo. 

 

Michele Guaitini - segretario Radicali Perugia
Andrea Maori - tesoriere Radicali Perugia


lunedì 18 aprile 2022

RADICALIPERUGIA: MARCIA DELLA PACE PERUGIA-ASSISI DEL 24 APRILE. NO, AL CERCHIOBOTTISMO IPOCRITA

Bandiere ucraine e dell'UE al Parlamento Europeo

 Radicaliperugia non parteciperà all'edizione “straordinaria” della marcia Perugia-Assisi del  24 aprile, che, con lo slogan “Fermatevi”, mette sullo stesso piano aggressore e aggredito. 

 Lo affermano Michele Guaitini e Andrea   Maori., rispettivamente segretario e tesoriere    di Radicaliperugia. Nel manifesto di     convocazione Putin non viene nemmeno   nominato, come se la guerra scendesse dal   cielo. Chi si deve fermare è Putin che ha invaso l'Ucraina, non chi si difende dall'aggressione. Ricordano Guaitini e Maori che nel manifesto di convocazione si fa un appello generico all'ONU che in tutta questa vicenda è il grande assente per una soluzione pacifica. Aveva ragione Marco Pannella: “Con Gandhi diciamo mille volte meglio un violento che reagisce che i codardi, i pacifisti, che si mettono a fare i neutrali tra le vittime e i torturatori”. I Radicali chiedono che all’Ucraina deve essere riconosciuto, immediatamente, lo “status di paese candidato all’adesione all’Unione europea” con tutte le prerogative che ciò comporta per il legittimo Governo e le legittime istituzioni democratiche che in questo momento guidano il paese. E’ un contributo politico che in queste ore l’Europa può fornire ai cittadini di un paese che rischia la dissoluzione per mano russa.

I Radicali chiedono inoltre l’incriminazione del Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin per crimini contro l’umanità, crimini di guerra e crimini di aggressione per accertare le responsabilità e le violazioni del diritto internazionale.

mercoledì 6 aprile 2022

Perché diciamo NO al "Nodo di Perugia"

PERCHE’ DICIAMO NO
AL “NODO” DI PERUGIA


UN’OPERA INUTILE

La realizzazione del Nodo, anche nella sua forma ridotta di Nodino, secondo i proponenti porterebbe a una riduzione significativa del traffico nel tratto tra Collestrada e Ponte San Giovanni, con sbandierati effetti positivi anche sulle gallerie del raccordo Perugia-Bettolle.

A ben vedere però il reale beneficio va a favore esclusivamente del traffico di attraversamento, di quei mezzi cioè che bypassano la zona del capoluogo senza farvi tappa. Si tratta di un problema che sta legittimamente a cuore ad Anas: la E45 è la 4 corsie non autostradale più lunga d’Italia e la realizzazione del “nodo” o “nodino”, separando il traffico delle lunghe percorrenze da quello locale, renderebbe fluido il tragitto di chi viaggia da Roma verso il nordest del paese o viceversa evitando loro anche la stretta curva nei pressi del centro commerciale di Collestrada.