venerdì 30 settembre 2022

L’Unione europea accolga i disertori della guerra della Russia contro l'Ucraina lash mob di fronte la Prefettura di Perugia, in piazza Italia sabato 1° ottobre ore 16,30

Flash mob di fronte la Prefettura di Perugia, in piazza Italia sabato 1° ottobre ore 16,30 organizzato da RadicaliPerugia in collaborazione con Volt ed esponenti della comunità ucraina di Perugia

Nota di Michele Guaitini e Andrea Maori, rispettivamente segretario e tesoriere di Radicaliperugia

La guerra scatenata dal dittatore Vladimir Putin sta producendo effetti devastanti anche nella società russa. A seguito della mobilitazione straordinaria dei giovani da inviare come carne da macello sul fronte ucraino, è appena stato approvato un disegno di legge a riguardo che inasprisce fortemente le pene per insubordinazione. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: una fuga di massa dalla Russia verso i paesi limitrofi ma con difficoltà crescente verso l’Unione Europea.

Ci sono migliaia di militari russi che rifiutano la guerra di aggressione e .si stima che circa 22 mila militari bielorussi abbiano lasciato il loro paese. perché non vogliono partecipare alla guerra in Ucraina. Chiunque abbia rifiutato il servizio rischia diversi anni di procedimenti giudiziari a causa della loro posizione contro la guerra. Sperano in protezione in vari paesi. L’Ucraina ha sospeso il diritto all'obiezione di coscienza e ha chiuso il confine per gli uomini tra i 18 e i 60 anni.

La promessa del presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, che il 6 aprile 2022 aveva invitato i soldati russi a disertare e promesso loro protezione, ai sensi della legge sui rifugiati, finora non è stata mantenuta

Per questo sosteniamo la necessità di sostenere il diritto di asilo agli obiettori di coscienza e ai disertori di Russia, Bielorussia e Ucraina

A Perugia manifesteremo di fronte la Prefettura in piazza Italia sabato 1° ottobre a partire dalle ore 16,30. All’iniziativa promossa da Radicali Perugia hanno aderito anche Volt Umbria ed esponenti della comunità ucraina.

 

 

 

lunedì 12 settembre 2022

Surreali le polemiche per la riattivazione del servizio Ferrovia Centrale Umbra da Ponte San Giovanni a Sant'Anna


BENE LA RIAPERTURA DELLA FCU PER S.ANNA MA CHE SIA SOLO IL PUNTO DI PARTENZA. SURREALI LE POLEMICHE POLITICHE PER LA SEMPLICE RIATTIVAZIONE DI UN SERVIZIO SOSPESO QUASI SEI ANNI FA.

In questi giorni assistiamo a una surreale baruffa politica tra maggioranza e opposizione in regione per accaparrarsi i meriti sulla riapertura del tratto ferroviario ex Fcu tra Ponte San Giovanni e Perugia Sant'Anna.

E' bene ribadire che ciò che si va ad inaugurare il 13 settembre è semplicemente la riattivazione di un servizio interrotto quasi sei anni fa a causa di carenti manutenzioni e investimenti sbagliati.Stessi orari, stesse motrici diesel vecchie e inquinanti. Nulla che possa somigliare ancora a un servizio di metropolitana di superficie come potrebbe ambire ad essere e come qualcuno inopinatamente già ha battezzato.Affinché sia tale occorre ancora lavorare a lungo e a 360 gradi: dal potenziamento della linea FS, alla riqualificazione dei parcheggi nella zona della stazione di Ponte San Giovanni, ad una promozione adeguata del servizio oltre ovviamente a un incremento dell'offerta.

Il raddoppio selettivo e la elettrificazione della linea erano condizioni necessarie ma al momento di nessuna utilità. La scommessa dei prossimi anni dovrà essere quella di offrire all'utenza un servizio di trasporto pubblico realmente efficiente e funzionale, di cui il treno può sicuramente giocare un ruolo fondamentale. Obiettivi dai quali siamo al momento distanti anni luce.

Per questo destano perplessità sia i toni trionfalistici di chi si accinge a inaugurare in pompa magna il ripristino di un minimo servizio di collegamento tra il centro cittadino e il suo quartiere periferico più popoloso, sia la rivendicazione di presunti meriti da parte di chi ha governato la regione nei decenni passati affossando l'intera rete ex FCU.

giovedì 8 settembre 2022

Il TAR dell’Umbria conferma l’irragionevolezza delle politiche sulla caccia della giunta Tesei

il TAR dell’Umbria conferma l’irragionevolezza delle politiche sulla caccia della giunta Tesei.



 

Il TAR dell’Umbria ha sospeso l’apertura della caccia prevista per il 18 settembre prossimo, almeno fino al 4 ottobre, per molte specie per il rischio concreto di arrecare danni irreversibili al patrimonio faunistico.

E’ una decisione che condividiamo e ci auguriamo che venga confermata proprio il 4 ottobre giorno in cui la camera di consiglio del TAR si riunirà per la decisione nel merito.

Si sono così avverate le preoccupazioni che Radicaliperugia aveva denunciato alla fine di luglio quando facemmo notare come il caldo eccezionale e la siccità stavano mettendo a dura prova anche gli animali, vittime dei molti incendi diffusi nella regione e che a fatica trovavano acqua per dissetarsi con il rischio di perdere una fetta consistente di fauna locale con evidenti ripercussioni su tutto l’eco-sistema regionale e un conseguente danno ambientale. In quell’occasione avevamo proposto di posticipare l’apertura della caccia come prevede la legge 157/92 consente alle Regioni di vietare o ridurre la caccia per importanti ragioni connesse alla consistenza faunistica.

La politica miope della giunta regionale ha invece portato all’approvazione il 5 agosto di un calendario venatorio inaccettabile malgrado le forti perplessità dell’Ispra (l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) sulla caccia ad alcune specie prima di ottobre.

Ma la politica maldestra della giunta Tesei si è vista anche in occasione della pre apertura della tortora con il sistema di conteggio dei capi abbattuti attraverso un sistema digitale che, dopo due ore è stato bloccato per il raggiungimento del limite del carniere. Un’app il cui funzionamento è durato pochissimo. Sarà interessante sapere quanto questa preapertura è costata al contribuente.