il TAR dell’Umbria conferma l’irragionevolezza delle politiche sulla caccia della giunta Tesei.
Il TAR
dell’Umbria ha sospeso l’apertura della caccia prevista per il 18 settembre
prossimo, almeno fino al 4 ottobre, per
molte specie per il rischio concreto di arrecare danni irreversibili al
patrimonio faunistico.
E’ una
decisione che condividiamo e ci auguriamo che venga confermata proprio il 4
ottobre giorno in cui la camera di consiglio del
TAR si riunirà per la decisione nel merito.
Si sono
così avverate le preoccupazioni che Radicaliperugia aveva denunciato alla fine
di luglio quando facemmo notare
come il caldo eccezionale e la siccità stavano mettendo a dura prova
anche gli animali, vittime dei molti incendi diffusi nella regione e che a
fatica trovavano acqua per dissetarsi con il rischio di perdere una fetta consistente di fauna
locale con evidenti ripercussioni su tutto l’eco-sistema regionale e un conseguente
danno ambientale. In quell’occasione avevamo proposto di posticipare l’apertura
della caccia come prevede la legge 157/92 consente alle
Regioni di vietare o ridurre la caccia per importanti ragioni connesse alla
consistenza faunistica.
La politica miope della giunta regionale ha invece portato
all’approvazione il 5 agosto di un calendario venatorio inaccettabile
malgrado le forti perplessità dell’Ispra (l’Istituto superiore per
la protezione e la ricerca ambientale) sulla caccia ad alcune specie prima di ottobre.
Ma la politica maldestra
della giunta Tesei si è vista anche in occasione della pre apertura della
tortora con il sistema di conteggio dei capi abbattuti attraverso un
sistema digitale che, dopo due ore è stato bloccato per il raggiungimento del
limite del carniere. Un’app il cui funzionamento è durato pochissimo. Sarà
interessante sapere quanto questa preapertura è costata al contribuente.
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