lunedì 14 aprile 2014

Radicaliperugia sulla nuova ordinanza del “sindaco sceriffo” Boccali sulla prostituzione

Radicaliperugia su ordinanza del “sindaco sceriffo” Boccali sulla prostituzione: c’è poco da illudersi che qualcosa cambierà. Fuori i dati sugli effetti delle ordinanze degli anni passati.

di Andrea Maori e Michele Guaitini, segretario e tesoriere di Radicaliperugia.org

La recente, nuova, ordinanza del sindaco di Perugia  vieta ai clienti delle prostitute di intrattenersi in alcune vie della città – allargando, rispetto alla medesime ordinanze degli anni passati, a Ponte San Giovanni, - e di fatto vieta, nelle stesse, l’attività di meretricio. 
L’ordinanza  è una scorciatoia proibizionista che mira ad eliminare la prostituzione per strada: obiettivo impossibile da raggiungere che avrà la conseguenza di spostare il problema da una zona ad un’altra e di non risolvere il problema della criminalità, laddove esiste. 
E’ ovvio che la prostituzione va regolarizzata ma l’esperienza di questi anni dimostra che i risultati – di fronte alle aspettative – non si sono ancora visti, pur avendo investito soldi dello stato nelle retate, con mezzi e uomini della polizia e dei carabinieri . Per noi quindi c’è poco da illudersi che qualcosa cambierà, se poi questi sono i metodi che ad ogni cambio di stagione vengono riproposti.
Non va dimenticato inoltre che le retate, i rimpatri forzati, gli abusi e egli arresti ai danni delle prostitute non hanno fatto diminuire affatto il mercato del sesso, mentre le multe ai clienti, quando sono state sperimentate, hanno avuto anche esiti tragici come il suicidio e nessuna incidenza sulle organizzazioni criminali che si ingrassano con lo sfruttamento della prostituzione. Va invece tenuto presente che dal 2000 si è creata una grossa rete di associazioni di volontariato ma anche di enti locali che hanno avviato tutta una serie di interventi di strada, di contatto con le donne e di sostegno e accoglienza delle vittime. Un lavoro molto utile, di riduzione del danno e di sostegno alle donne più sfortunate. Noi riteniamo che quella sia la strada maestra da seguire in sede locale.

Sarebbe anche il caso che il sindaco-sceriffo di Perugia renda finalmente noto i dati sugli effetti delle ordinanze degli anni passati.

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