Radicaliperugia
su ordinanza del “sindaco sceriffo” Boccali sulla prostituzione: c’è poco da
illudersi che qualcosa cambierà. Fuori i dati sugli effetti delle ordinanze
degli anni passati.
di Andrea Maori e Michele Guaitini,
segretario e tesoriere di Radicaliperugia.org
La
recente, nuova, ordinanza del sindaco di Perugia vieta ai
clienti delle prostitute di intrattenersi in alcune vie della città – allargando,
rispetto alla medesime ordinanze degli anni passati, a Ponte San Giovanni, - e di
fatto vieta, nelle stesse, l’attività di meretricio.
L’ordinanza
è una scorciatoia proibizionista che mira ad
eliminare la prostituzione per strada: obiettivo impossibile da
raggiungere che avrà la conseguenza di spostare il problema da una zona ad
un’altra e di non risolvere il problema della criminalità, laddove esiste.
E’
ovvio che la prostituzione va regolarizzata ma l’esperienza di questi anni
dimostra che i risultati – di fronte alle aspettative – non si sono ancora
visti, pur avendo investito soldi dello stato nelle retate, con mezzi e uomini
della polizia e dei carabinieri . Per noi
quindi c’è poco da illudersi che qualcosa cambierà, se poi questi sono i metodi
che ad ogni cambio di stagione vengono riproposti.
Non va dimenticato inoltre che le
retate, i rimpatri forzati, gli abusi e egli arresti ai danni delle prostitute
non hanno fatto diminuire affatto il mercato del sesso, mentre le multe ai
clienti, quando sono state sperimentate, hanno avuto anche esiti tragici come
il suicidio e nessuna incidenza sulle organizzazioni criminali che si
ingrassano con lo sfruttamento della prostituzione. Va invece tenuto presente che dal 2000 si è creata una grossa rete di
associazioni di volontariato ma anche di enti locali che hanno avviato tutta
una serie di interventi di strada, di contatto con le donne e di sostegno e
accoglienza delle vittime. Un lavoro molto utile, di riduzione del danno e
di sostegno alle donne più sfortunate. Noi riteniamo che quella sia la strada maestra da seguire in sede
locale.
Sarebbe
anche il caso che il sindaco-sceriffo di Perugia renda finalmente noto i dati
sugli effetti delle ordinanze degli anni passati.
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