Federica Frasconi |
Qui di seguito
pubblichiamo l'intervento di Federica Frasconi all''audizione di oggi per
l“Istituzione del Registro regionale delle Dichiarazioni Anticipate di
Trattamento (DAT) sanitario” organizzata dalla III commissione dell'Assemblea
regionale legislativa dell'Umbria.
Rischiare la vita e non
la morte.
Con questa legge ognuno
di noi potrà scoprirsi dentro come un anima libera: libera di credersi
anima o credersi corpo o sentirsi entrambe inscindibile o scindibile.
Ognuno di noi potrà
sentire dentro il senso della vita oppure domandarselo in ogni pensiero con cui
si sente di giudicare se e gli altri, dalla più piccola cosa alla più
dolce e complessa che anch'essa gode di semplicità .
Senza complicare il
flusso del respiro e del pregiudizio ma affrontandoli spronando a fermarsi e
trattenersi: il cuore continua a battere nonostante molti possano credere che,
in quel momento, sia solo questione di volontà involontarie o di volontà
superiori.
chi guida il nostro corpo
e il nostro cuore?
la conoscenza, la
conoscenza del vero e spesso questo parte della consapevolezza del falso e
ingiusto e sconosciuto in cui viviamo per colpa nostra e per colpa della
comoda disinformazione.
La forza di questa legge
sta proprio nel riuscire, per una volta, a parlare delle possibilità di realtà,
aprendoci dentro la possibilità di creare ciò, che per timore, non avevamo mai
ascoltato: una coscienza critica che non si basa sul giusto o l'ingiusto
come assoluto ma una coscienza cririca che si basa sull'individuo come
unicità e irripetibilità
come essere capace di agire che prende in mano le redini di una cultura oppressiva e assolutista come i dettami cattolici silenziosamente o evidentemente espressi e imposti. Ognuno di noi potrà dirsi degno della propria vita indipendentemente dai propri valori.
come essere capace di agire che prende in mano le redini di una cultura oppressiva e assolutista come i dettami cattolici silenziosamente o evidentemente espressi e imposti. Ognuno di noi potrà dirsi degno della propria vita indipendentemente dai propri valori.
E non c'è libertà
che non ami la libertà altrui ne nessuna democrazia che sia tale
ascoltando solo le voci di maggioranza ...maggioranza che nient'altro
rappresenta , in uno stato complice e in una cultura succube di concetti
astratti e accomodanti, nient'altro rappresenta che tante minoranze impaurite.
Libertà dignità legalità
sono principi confinati entro il bene l'amore e la giusta anima sociale che può
dirsi sana e giusta solo se ogni individuo può coltivare la propria dignità non
violenta.
dichiarante e fiduciario
sono termini e concetti giuridicamente corretti ma non si deve scordare che li
dentro esistono mondi e storie e vite per cui è come se oggi tutti noi fossimo
dichiaranti e gli eredi futuri i fiduciari a cui "dobbiamo" una
speranza viva e concreta di laicità:
È dignitoso l'uomo che
vive liberamente che ricorre liberamente alle cure palliative come dignitoso
é un uomo che nel suo stato vegetativo o comatoso abbia espresso anticipatamente
la volontà di morire :
in realtà non di morire
ma di vivere la sua dignità
per questo corpo e anima
sono inscindibili in vita e in morte perché non esistono come definizione di un
individuo ma esistono in funzione di forza politica e naturale
Esistono come una piazza piena di persone come voce incessante come lotta che dà vita dal cuore alla conoscenza ai diritti.
Esistono come una piazza piena di persone come voce incessante come lotta che dà vita dal cuore alla conoscenza ai diritti.
Marco Pannella ricordava
sempre "rischiare la vita non la morte"
Maggio 1976 :
"differenza tra il rischiare di vivere e il rischiare di morire..
Sono convinto che la gente muore perché ha perduto l'interesse alla vita. Chi
invece si rifiuta di vedere amputata la vita proprio perché non vi ritrova ne
rassegnazione ne castrazione ma al contrario speranza può anche rischiare di
perderla ; succede. Ma se vince vince veramente meglio e più degli altri.
Aggiungo che rischiare la vita senza rischiare quella degli altri è un altro
salto qualitativo"
*il termine "uomo" é star usato in ricordo di una
persona in particolare e non per classificare un genere come rappresentativo
della "persona" nella sua essenza oltre i caratteri sessuali.
Federica Frasconi
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