Dipendenze, una "buona vita" dopo la fine del percorso in comunità
Un incontro promosso dai Radicali di Perugia per uno scambio di esperienze tra regioni a partire dal modello dell’Osservatorio epidemiologico delle Marche che ha l'obiettivo di misurare l'efficacia effettiva dell'intervento terapeutico (da «Redattore sociale»)
14 aprile 2016 - 12:11
ROMA – “Un sistema integrato per la cura delle dipendenze”. Il tema verrà approfondito venerdì 15 aprile a Perugia, in un incontro pubblico promosso alle 17 nella Sala Fiume di palazzo Donini, sede della Giunta regionale, dai Radicali di Perugia. Lo si farà a partire da un’esperienza, che è quella dell’Osservatorio epidemiologico dipendenze patologiche (Oed) delle Marche e che è diventata anche un libro pubblicato a fine 2015 (Un sistema integrato di cura per le dipendenze. La rete dei servizi del Coordinamento enti accreditati della Marche – Crea, a cura di Riccardo Sollini, Stefano Ialenti e Enzo Gravina). Un’esperienza pilota in Italia:l’osservatorio ha la particolarità di essere frutto di una sinergia tra organizzazioni di privato sociale accreditate, dieci in tutto, anche di differenti orientamento e provenienza, che hanno trovato punti di raccordo e hanno costruito un software per la raccolta di dati uniformi da tutte le strutture e servizi della regione. Dati fondamentali sui quali costruire azioni e percorsi terapeutici, in collaborazione con i servizi pubblici.
“I dati disomogenei non aiutano, anzi ostacolano la comprensione”, spiega Enzo Gravina, ideatore del software dell’Oed Marche, che venerdì sarà a Perugia a raccontare l’esperienza e a condividere strumenti e modalità. Nato nel 2012, l’Osservatorio è parte del Crea, il Coordinamento degli enti accreditati della regione Marche. L’obiettivo a medio termine, auspica Gravina, è “la valutazione degli esiti”, cioè capire l’efficacia effettiva del percorso in comunità per le persone con dipendenze patologiche: “Lo scopo è di arrivare a misurare quanti, finito il percorso in comunità, riescono ad avere una buona vita. Si tratta di un dato che va oltre il percorso comunitario, ma stiamo lavorando per arrivare anche a questo”.
“Ci accorgiamo che sui territori spesso mancano dati oggettivi, attendibili, confrontabili– dice Elisabetta Chiacchella dei ‘Radicali Perugia - Giovanni Nuvoli’ a cui si deve l’iniziativa del 15 aprile -. Ma è grazie ai dati si possono prendere decisioni informate. Vogliamo aprire un dibattito a partire dall’esempio virtuoso dell’Osservatorio delle Marche e capire se questo modello è esportabile. Ci confronteremo anche con l’Osservatorio epidemiologico metropolitano pubblico di Bologna, per il quale sarà presente il direttore Raimondo Maria Pavarin e con la dirigente del SerT di Perugia Claudia Covino. Sarà uno scambio di strumenti e di esperienze. Tra gli interventi anche quello di Attilio Solinas, presidente della Commissione Sanità e servizi sociali del Consiglio regionale umbro”. L’incontro sarà registrato, sarà possibile ascoltare gli interventi successivamente su Radio Radicale. (ep)
© Copyright Redattore Sociale
Nessun commento:
Posta un commento