Con Pietro Pinna scompare una figura
altamente significativa per quanti si riconoscono nella nonviolenza come metodo
d’azione politica. Umile, pacato, ma nello stesso tempo tenace e risoluto, è
stato un sicuro punto di riferimento di lotta per il cambiamento sociale nella
prospettiva indicata da Capitini.
E
proprio di Capitini fu stretto collaboratore e degno continuatore. L’abitazione
perugina di Via Villaggio Santa Livia, la stessa dove risiedette Capitini,
divenne importante luogo d’incontro per obiettori, antimilitaristi, nonviolenti
nonché efficace, fattivo centro di propulsione e iniziativa. Ha lasciato un
segno nella nostra città dove ancora, a distanza di anni dal suo trasferimento
a Firenze, viene unanimemente ricordato con affetto e grande stima. Per questo,
nel 2015 avevamo proposto, senza esito, la
sua iscrizione nell’albo d’oro del Comune di Perugia. Con Pinna siamo stati
dentro la complessa organizzazione delle varie marce per la pace Perugia-Assisi, alle campagne per l’obiezione di
coscienza, alle manifestazioni di piazza, ai seminari di studio, ai campi di
lavoro: in una parola, Pinna non ha minimamente esitato a suggerire iniziative,
sempre sostenendole in prima persona, sottolineandone anche le rispondenze
internazionali d’ampio respiro, radicalmente fedele al principio che
all’enunciazione delle idee deve seguire immediatamente l’applicazione
concreta, per cui il nonviolento si connota per un atteggiamento di vita
trasparente, per la generosità e la disponibilità ai rapporti con gli altri,
per la semplificazione e la riduzione delle proprie necessità, a cominciare
dagli interessi personali.
Siamo stati
vicini a Pinna quando il 17 gennaio 1975 da
segretario del Movimento Nonviolento, fu
arrestato a Perugia per un manifesto antimilitarista con l’accusa di
vilipendio alle Forze armate.
Dopo
quattro settimane nel carcere di Piazza Partigiani , Pinna fu liberato dopo che
fu accolta dal Presidente della Repubblica la sua istanza di grazia. Sul suo
caso si creò un movimento di opinione pubblica con volantinaggi, raccolta di
firme, lettere e telegrammi alle autorità interessate e distribuzione del testo
del manifesto che era stata all’origine della condanna.
Con
Pietro Pinna se ne va un politico di altri tempi, speriamo futuri.
Per
radicaliperugia.org
Mario
Albi, Michele Guaitini, Andrea Maori
Complimenti per il ricordo di Piero Pinna, mio maestro di vita, sardo (la sua famiglia era sarda, come il sottoscritto). Ho scritto un ricordo di Piero sul sito dei azione ninviolenta.it. Complimenti anche per l'intervento di Andrea Maori, che ho sentito sulla vostra emittente al Convegno di Perugia su Capitini, ho anche il relativo CD audio prodotto dal Movimento Nonviolento e Radio Radicale. Guido Ghiani da NUORO
RispondiEliminaPietro Pinna : "piccolo-grande uomo"...bello il ricordo dei Compagni Radicali di Perugia, non ho lo ho conosciuto personalmente, ma ho sempre sentito il suo nome nell'aria nonviolenta-radicale-libertaria...mi chiedevo se ha lasciato dei documenti, degli scritti? Mi piacerebbe conoscerlo meglio...
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