A seguito del congresso di radicaliperugia.org che si è tenuto ieri a Perugia presso la biblioteca comunale di san Matteo degli Armeni, tesoriere e segretario - rispettivamente Michele Guaitini e Andrea Maori - sono stati confermati nel loro ruolo di rappresentanza associativa ma, a seguito della discussione congressuale, sono "congelati" nella loro attività ed hanno il mandato di riconvocare il congresso a giugno 2014. La quota per l'iscrizione all'associazione rimane fissata a 20 euro. Nelle prossime ore il link per potersi riascoltare il dibattito congressuale. Intanto pubblichiamo una dichiarazione di Adriana Galgano che ha partecipato ai lavori congressuali.
Adriana Galgano (deputato Scelta Civica e segretario della
commissione delle politiche dell'Unione europea alla Camera) interviene al
Congresso dei radicali Perugia: se avessi rinunciato dopo la mia battaglia
referendaria contro il porcellum nel 2009 ora non sarei in Parlamento a
contribuire alla riforma elettorale
"Il mio impegno
politico e' iniziato con il fallimento del referendum del 2009, del cui
comitato facevo parte. Dopo 4 anni la legge elettorale e' stata calendarizzata
alla Camera per il 27 gennaio e faremo finalmente la riforma "
afferma l'On. Adriana Galgano intervenendo sabato al congresso dei radicali di
Perugia e spronandoli a non demordere nonostante l'insuccesso della raccolta
firme per i 12 referendum della scorsa estate. "In questo momento sono
presenti due spinte contrastanti, la richiesta di partecipazione democratica da
parte dei cittadini e il desiderio di un soggetto forte che arrivi a
risolvere i problemi, in mezzo si trova la difficoltà di prendere decisioni e
assumersene la responsabilità- continua la Galgano- e i risultati non
soddisfacenti del Parlamento in questi primi 8 mesi non sono giustificabili
solo con il tempo perso per discutere sulla decadenza di Berlusconi. Per dare
un forte segnale ho deciso di non presentarmi alla votazione della legge di
stabilità e di astenermi sul decreto province, che trasforma le province in
enti di secondo livello che è cosa ben diversa da quello che chiedono gli
elettori, ovvero la loro cancellazione. Questo Parlamento ancora non ha capito
che non ci possiamo più permettere un modello di sviluppo basato principalmente
sulla spesa pubblica, e questo vale anche per il nostro territorio. L'Umbria
come l'Italia ha assoluto bisogno di discontinuità. In generale basta parlare
solo di "politica", intesa come arte di conquistare e mantenere il
potere: abbiamo molto bisogno di parlare di "politiche", di
scelte utili alla vita di tutti noi ed impegnarci di più per le reali esigenze
del Paese. Questa però deve diventare una priorità non solo per il Parlamento,
ma anche per sistema di informazione e per i cittadini: i politici cambiano
solo se cambiano gli elettori. Per quanto mi riguarda mi sto impegnando
strenuamente perché alla Camera si riesca ad intervenire sulle scelte europee
prima che esse vengano compiute. In questo momento ci sono due atti, sulla
mobilità nelle città e sul sistema bancario ombra, sui quali è importante e
urgente intervenire."
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