sabato 19 ottobre 2024

Radicaliperugia: democrazia e diritti assenti nella campagna elettorale regionale

Democrazia e diritti, due parole importanti che sembrano essere indigeste ai candidati presidenti in questa campagna elettorale per il rinnovo dell’Assemblea legislativa dell’Umbria.

Nelle poche occasioni in cui, anche se di straforo in dichiarazioni pubbliche, le candidate presidenti più in vista Stefania Proietti e Donatella Tesei affrontano tali temi, non fanno altro che riaffermare concetti superati e inconciliabili con una visione moderna e laica della regione.

Eppure la regione ha competenze importanti su questi temi. Lo stesso Statuto regionale all’articolo 1 riconosce la laicità delle istituzioni, insieme alla piena attuazione dei principi della Costituzione e della Dichiarazione Universale dei diritti dell'uomo. Le dichiarazioni delle candidate presidenti lasciano di stucco, tutte protese ad ingraziarsi le simpatie di esponenti di Oltretevere – peraltro non sempre richieste - anche in vista del Giubileo 2025 che interesserà la nostra regione.

Così se a pochi giorni dall’apertura ufficiale della campagna elettorale l’attuale maggioranza di destra si è affrettata ad approvare una legge sulla famiglia che riafferma la narrazione di "Dio Patria Famiglia", coerente con i suoi principi tradizionalisti, nel cosiddetto campo largo di “sinistra” nessuna dichiarazione è stata fatta dalla candidata per una riforma sostanziale di questa legge, né per la riaffermazione e la tutela di forme di convivenza “altre”, peraltro previste dal già citato Statuto all’articolo 9, oppure di famiglie composte da una sola persona.

Lo stesso si può dire per il tema dell’interruzione volontaria di gravidanza e per tutte le forme di autodeterminazione nelle scelte delle donne rispetto alle quali, da anni, con altre associazioni e movimenti denunciamo l’ostracismo delle amministrazioni sanitarie operative nella regione.

Troviamo completamente insensibili le dichiarazioni della candidata Proietti rilasciate ad un noto giornale nazionale – mai smentite - sul fine vita, tema su cui le regioni hanno competenze importanti. In questo modo in un attimo si è fatta tabula rasa di un dibattito nazionale, difficile ma intenso, su cui la Corte Costituzionale si è più volte espressa con importanti aperture.

Come attivisti di un movimento politico laico, liberale e libertario prendiamo atto di questa nostra lontananza dalle dichiarazioni delle candidate presidenti, e dai silenzi degli altri candidati, così come prendiamo atto di essere chiamati al voto ancora una volta con le regole di una legge regionale truffa, approvata dal centrosinistra e comodamente adottata dal centrodestra. Una legge che non prevede voto disgiunto, un premio di maggioranza abnorme che altera il principio di proporzionalità sui risultati delle liste e non tutela gli elettori, soprattutto dei centri minori, nel loro diritto di rappresentanza.

Tutto ciò premesso, se in un’ottica di riflessione ancora aperta su questi temi si volesse provare a confrontarsi con noi nel merito delle questioni, come sempre il nostro atteggiamento costruttivo non rimarrebbe inerte.

 

Radicali Perugia

domenica 8 settembre 2024

OLTRE PIAZZA DEL BACIO. CONSIGLI COMUNALI ANCHE IN ALTRI LUOGHI A PARTIRE DAL CARCERE

 

OLTRE PIAZZA DEL BACIO.

CONSIGLI COMUNALI ANCHE IN ALTRI LUOGHI A PARTIRE DAL CARCERE


Positivo che la Sindaca decida di portare il Consiglio Comunale “in piazza”. Farlo in piazza del Bacio in occasione della presentazione delle linee di mandato lunedì 9 forse non è l’occasione migliore dal momento che non è previsto neppure il dibattito con i consiglieri, prestando così il fianco alle ovvie polemiche dell’opposizione che l’accusano di voler tenere una sorta di comizio con soldi pubblici.

La presentazione delle linee di mandato è sicuramente un importante momento all’alba della nuova sindacatura, ma in fondo per una fruizione generale da parte della popolazione c’è già il servizio di streaming per il quale tra l’altro ci siamo battuti per anni per portarlo anche nelle Commissioni.

Auspichiamo perciò che questa sia solo la prima occasione di una serie e che il Consiglio Comunale possa aprirsi il più possibile alla cittadinanza sia nella forma più inclusiva del Consiglio Aperto che in occasioni dove possa svilupparsi un dibattito tra i consiglieri, anche in luoghi esterni a Palazzo dei Priori e particolarmente simbolici.

Magari a partire dal carcere di Capanne, dove le meritorie recenti visite sia della stessa Sindaca accompagnata dal Garante dei detenuti, sia del Procuratore Generale Sergio Sottani, hanno evidenziato le pessime condizioni di vita dei carcerati denunciate giustamente come disumane, nonché delle difficoltà di tutti gli operatori che vi lavorano.

Proprio per continuare a sensibilizzare la popolazione circa le gravissime problematiche che riguardano il carcere, vissuto fino ad oggi, purtroppo, come un corpo separato rispetto al tessuto sociale, convocare una seduta del Consiglio Comunale di Perugia presso il Carcere di Capanne sarebbe un gesto di grande significato politico e umano, in grado di segnare una decisa inversione di rotta rispetto al sentimento di estraneità della Città e dalla politica.


Michele Guaitini - segretario Radicali Perugia
Andrea Maori - tesoriere Radicali Peruigia

venerdì 2 agosto 2024

Anche dall’Umbria crescono le adesioni all’appello nazionale “La Rai organizzi uno Speciale Carceri in prima serata”

 


Anche dall’Umbria crescono le adesioni all’appello nazionale “La Rai organizzi uno Speciale Carceri in prima serata”, tra cui il direttivo della Camera Penale di Perugia e il Garante regionale dei detenuti

Nota di Michele Guatini e Andrea Maori di Radicaliperugia

 

Siamo arrivati a 61 suicidi nelle nostre carceri a cui dobbiamo aggiungere 6 agenti della polizia penitenziaria, l’estate italiana è segnata dalla disumanità di questi luoghi e dall’’immobilismo politico e informativo. Promossa da Europa Radicale e rilanciata da Radicaliperugia, , sono numerose le sottoscrizioni alla lettera aperta ai vertici RAI, perché il servizio pubblico organizzi uno speciale carceri in prima serata, per informare i cittadini rispetto alla violazione da parte del nostro Stato dell’articolo 27 della Costituzione.

Con l’appello – sottolineano Michele Guaitini e Andrea Maori – rispettivamente segretario e tesoriere di Radicaliperugia - chiediamo che sia svolto un confronto pubblico, aperto, con le voci dei detenuti, degli agenti di polizia penitenziaria, degli educatori, del personale sanitario, di coloro che in carcere vivono o sopravvivono, tra chi ha opinioni diverse sul sistema carcerario, è quanto mai necessario per consentire ai cittadini italiani di poter toccare con mano una realtà che nella maggior parte dei casi è completamente sconosciuta”.

La lettera aperta sta continuando a ricevere sottoscrizioni: è stata firmata anche dall’ex Senatore Luigi Manconi, che è sempre in prima linea per la difesa dei Diritti Umani, dal consigliere comunale di Milano Daniele Nahum, dagli ex parlamentari Marco Taradash e Lorenzo Strik Lievers e sottoscritta anche dai Garanti delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà dei Comuni di Milano, Torino, Biella e Novara. Finora in Umbria tutta l’associazione Radicaliperugia ha aderito, - sottolineano Guaitini e Maori – e l’avvocato Giuseppe Caforio garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive o limitative della libertà personale e l’intero direttivo della Camera penale “Fabio Dean” di Perugia.

Qui sotto il link per accedere al testo della lettera e l’aggiornamento dei firmatari

https://europaradicale.eu/disastro-carceri-la-rai-organizzi-uno-speciale-carceri-in-prima-serata/?fbclid=IwY2xjawEZkz5leHRuA2FlbQIxMQABHbN4EK0M5GQ85OME8x7jv2lJAa2sEkEAsDi4Dd58nWw9pJ4ETrT_4rFx0A_aem_9M3JM5NSroVUBzLqirak4w

mercoledì 24 luglio 2024

METROBUS: AVANTI TUTTA - di Mario Albi


Ho partecipato ieri sera all'assemblea popolare a San Sisto. Sconcerto, delusione, rabbia, i sentimenti prevalenti tra il pubblico, per il via libera al Metrobus per ragioni di bilancio, legali: c'è il rischio di pagare 25 milioni di euro di penali se si blocca l'opera e di un contenzioso enorme con le imprese interessate. 

Dunque si va avanti: tra le solide ragioni dei comitati di cittadini e quelle di bilancio, sono prevalse le seconde. Una decisione non facile, certo, ma la politica è appunto scegliere, così come sono stati chiamati a scegliere i perugini al ballottaggio: o la Scoccia o la Ferdinandi. La linea della Scoccia sul metrobus era chiarissima, e anche per quello ha perso le elezioni. La linea della Ferdinandi più possibilista, circa almeno un parziale ripensamento dell'opera, e anche per questo ha vinto le elezioni. I cittadini hanno scelto la Ferdinandi, la Ferdinandi sceglie di dare attuazione, suo malgrado, al progetto fortemente voluto e difeso dalla amministrazione precedente, dalla Scoccia: questi sono i fatti.

Non si poteva fare diversamente? Si, si poteva, pagando un prezzo alto certo, come le penali. Si è scelta la strada della sostanziale continuità. Dispiace.

Tra un po', a breve, molto a breve, la città sarà interessata dai lavori del Metrobus, sarà un cantiere a cielo aperto per un paio d'anni (i lavori andranno completati entro il 2026), con i prevedibili disagi per i cittadini che vivono, lavorano o transitano nelle aree interessate dal percorso, e tutto questo per realizzare una opera faraonica, di grande impatto ambientale, dannosa per la città.

A chi credete penseranno, i cittadini, circa la responsabilità per i disagi che subiranno durante la realizzazione dell'opera? Alla vecchia amministrazione o a quella attuale? E una volta che l'opera sarà finita, chi ne porterà la responsabilità politica? la Scoccia che l'aveva voluta, perdendo le elezioni, o la Ferdinandi che le elezioni le ha vinte, e durante la cui sindacata l'opera  è stata realizzata?

venerdì 5 luglio 2024

Comunicato di Radicaliperugia di adesione alla maratona "Fermiamo i suicidi in carcere" organizzata dalla camera penale di Perugia "Giovanni Dean"


 Radicali Perugia aderisce con convinzione alla maratona “Fermiamo i suicidi in carcere” promossa dalla Camera Penale di Perugia “Giovanni Dean”

Uno degli aspetti del problema dei suicidi
in carcere è quello di ricondurre il numero totale dei detenuti alla capienza legale, per regolarizzare così un’esecuzione penale oggi totalmente al di fuori dei parametri costituzionali italiani e convenzionali europei, in violazione della dignità umana e spesso portatrice di disperazione e di morte.

Sono necessari provvedimenti normativi urgenti: per questo chiediamo con convinzione che il 17 luglio si inizi a votare in aula a Montecitorio la proposta di legge di Roberto Giachetti sulla liberazione anticipata volta a contenere il sovraffollamento carcerario giunto ormai ai livelli del 2013, quelli che portarono la Corte europea per i diritti umani a condannare l'Italia, con la sentenza Torregiani dell’8 gennaio 2013  per la violazione dell’art 3 della Convenzione europea che vieta la tortura e le punizioni o i trattamenti inumani. Con quella sentenza la CEDU ha condannato l’Italia per la violazione dell’articolo 3 della citata Convenzione del 1950, avendo ravvisato condizioni di vita lesive della dignità umana nei nostri istituti di pena soprattutto a causa di un sovraffollamento patologico e dell’assenza di spazi vitali adeguati per ciascun ristretto. La Corte europea ha ritenuto di applicare la procedura della cosiddetta «sentenza pilota», per offrire una risposta uniforme a violazioni analoghe eventualmente riscontrate anche nel futuro.

La proposta di legge Giachetti mira ad istituire un meccanismo per cui la detrazione di pena ai fini della liberazione anticipata è pari a settantacinque giorni per ogni singolo semestre di pena scontata. Si prevede un ulteriore incremento della detrazione di pena per quei condannati che, a decorrere dal 1° gennaio 2020, hanno già usufruito della liberazione anticipata a condizione che nel corso dell’esecuzione della misura successiva alla concessione del beneficio abbiano continuato a dare prova di partecipazione all’opera di rieducazione. In una situazione di sovraffollamento congenito come quello delle carceri italiane, il Parlamento ha l’occasione immediata di approvare in tempi brevi un provvedimento che prevede una deflazione delle condizioni carcerarie e degli spazi residui di libertà, per un lento ritorno alla legalità costituzionale.


venerdì 14 giugno 2024

Radicaliperugia per Vittoria Ferdinandi Sindaca di Perugia

 


Radicaliperugia indica in Vittoria Ferdinandi la candidata sindaca da votare al ballottaggio del 23 e del 24 giugno prossimo.

Abbiamo seguito con attenzione la campagna elettorale di Ferdinandi e ne abbiamo apprezzato le intenzioni programmatiche tese a fare di Perugia una città inclusiva, sostenibile, aperta, partecipata con richiami continui ad Aldo Capitini, perugino, filosofo, promotore di un movimento rivoluzionario nonviolento, per una città di tutti. Vediamo in Ferdinandi la politica che può fare sintesi con una visione ampia, in grado di rilanciare la città in una dimensione europea.

Di contro notiamo come della cosiddetta “giunta civica” nata nel 2014 con la vittoria di Romizi non sia rimasto più nulla, con un progressivo scivolamento verso destra come dimostrano anche i risultati del primo turno con la quasi totale scomparsa  dei consiglieri della parte più moderata della coalizione.

Auspichiamo che i cittadini di Perugia si rechino in massa il 23 e il 24 giugno prossimo ai seggi per il turno di ballottaggio affinché la nuova sindaca abbia la più ampia legittimazione popolare ed invitiamo ad esprimere la preferenza per Vittoria Ferdinandi.

Ringraziamo infine le militanti e i militanti di radicaliperugia che fin dall’inizio hanno aderito al progetto di Ferdinandi sindaca.

Michele Guaitini, segretario di Radicaliperugia
Andrea Maori, tesoriere di Radicaliperugia

giovedì 7 settembre 2023

"Nodino" di Perugia: inaccettabile il comportamento di Anas in Consiglio Comunale

Nodino di Perugia: inaccettabile il comportamento di Anas in Consiglio Comunale.

Nessuna rassicurazione sulle osservazioni e le prescrizioni fatte da Comune e Provincia.



Questa mattina la III Commissione del Consiglio Comunale di Perugia è tornata ad occuparsi del nodino di Perugia.
Intanto va stigmatizzato il colpevole ritardo con cui l'atto è arrivato in trattazione. Un ordine del giorno presentato ad aprile è stato inspiegabilmente tenuto dentro a un cassetto fino ad oggi e discusso quando ormai il Comune di Perugia si è già ufficialmente espresso sia a livello politico che tramite i suoi tecnici.

Erano ospiti alcuni dirigenti Anas che avrebbero dovuto dare delle risposte alle preoccupazioni sorte alla luce della pubblicazione del progetto definitivo e riassunte nelle osservazioni e le criticità espresse dai tecnici del Comune e della Provincia di Perugia.

Nessuna risposta è arrivata invece da parte dei signori Micheli e Nibbi che hanno preso la parola. Alcuni problemi sono stati allegramente ignorati, altri elusi rimandando alla successiva trattazione in conferenza di servizi.

Ma l'apice è stato raggiunto quando è stato detto che nella relazione che accompagna il progetto definitivo, il passaggio inerente l'uso di esplosivo per lo scavo della galleria era un refuso.
Non parliamo di un 'rovescino' di cifre né di una 'h' sbagliata, ma di un aspetto che influisce in maniera determinante sul progetto.

le fasi lavorative e la loro successione sono consequenziali e cioè: la predisposizione dei fori, il riempimento degli stessi con esplosivo ed il successivo brillamento. Dopo l’asporto del materiale così abbattuto, si procede con il consolidamento del cavo con calcestruzzo proiettato, ancoraggi, centine metalliche e reti di armatura. Conclusa questa fase, si ricomincia con un nuovo ciclo di brillamento. A seconda delle condizioni del tratto da scavare, durante la realizzazione della galleria, sono generalmente previsti intervalli di tempo tra le tre e le sei ore fra un brillamento e l’altro.
La rumorosità all’imboccatura del tratto di galleria e conseguentemente la potenza sonora emessa, è difficilmente valutabile a priori, a causa dell’estrema variabilità delle lavorazioni e delle emissioni. 

Questo il passaggio che secondo i dirigenti Anas è un mero refuso che a detta loro è stato corretto. Ma corretto dove? Nei documenti ufficiali ancora oggi consultabili sia nel sito Anas che in quello del Ministero dei Trasporti è ancora presente il documento originario.
Chi ci garantisce che sia effettivamente così? E chi ci garantisce poi che non ci siano altri passaggi, che loro chiamano "refusi", ma che sono veri e propri stravolgimenti del progetto?

Come è possibile che di questo refuso se ne siano accorti cittadini e associazioni nel pochissimo tempo che hanno avuto a disposizione per esaminare le migliaia di pagine, tavole e numeri a corredo del progetto, mentre non se ne era accorta né la società che ha prodotto gli elaborati né la stessa Anas? Se un passaggio così determinante sfugge, significa che il progetto non è stato nemmeno riletto. Progetto che, giova ricordarlo, è costato ben 10,5 milioni e dove errori e contraddizioni sono disseminati in numero importante.

La città di Perugia e lo stesso Consiglio Comunale non meritano di essere presi in giro in questa maniera. 


Michele Guaitini - segretario Radicali Perugia
Andrea Maori - tesoriere Radicali Perugia

venerdì 14 luglio 2023

NUOVO CURI: IL COMUNE DI PERUGIA FACCIA CHIAREZZA

NUOVO CURI: IL COMUNE DI PERUGIA FACCIA CHIAREZZA

TENERE SEPARATO LO STADIO DALLE DINAMICHE ELETTORALI

 



Dopo la bocciatura del progetto presentato da Arena Curi Srl per la realizzazione del nuovo stadio Curi, concretizzatasi con la negazione della dichiarazione di pubblico interesse, oggi un quotidiano locale pubblica stralci di un documento che una holding straniera ha inviato al Comune con l’illustrazione dei suoi progetti futuri relativi all’acquisizione del Perugia Calcio e alla realizzazione del nuovo stadio.

Pare che questo documento sia nelle mani del Sindaco da diverse settimane e contiene anche considerazioni di carattere elettorale sui futuri appuntamenti del 2024 che appaiono decisamente fuori luogo, con la prospettazione che l’avvio rapido del faraonico progetto per il nuovo stadio potrebbe fungere da trampolino di lancio per l’elezione di Romizi a Presidente della Regione.

Sarebbe bene che il Sindaco faccia chiarezza con la cittadinanza intorno a ciò che ruota realmente intorno allo stadio Curi. Il comunicato stampa con il quale il Comune di Perugia all’indomani della retrocessione in serie C chiedeva senza troppi mezzi termini al presidente Santopadre di farsi da parte, la bocciatura del progetto di Arena Curi Srl e la pubblicazione oggi di questo documento vergato da chi sta in queste ore trattando l’acquisto del Perugia Calcio sembrano far parte di un medesimo disegno.

Chiediamo quindi al Sindaco di dipanare i dubbi di una situazione che si fa sempre più confusa e poco trasparente.

Il progetto di Arena Curi Srl è stato bocciato per le motivazioni illustrate nella conferenza stampa dello scorso 5 luglio, peraltro in parte pretestuose o quantomeno premature per questa fase pre-prcedurale, o perché si è reputato più conveniente lasciare strada libera a questi investitori che vogliono rilevare il Perugia Calcio?

E a che titolo questa holding straniera si interessa delle questioni elettorali di casa nostra? Il nuovo stadio risponde ai bisogni della collettività o deve servire da trampolino per le elezioni? Gradiremmo sapere cosa ha risposto il Sindaco a questi consigli non richiesti.

Infine, il Comune è parte attiva per favorire il passaggio di proprietà del Perugia Calcio? Anche solo per una mera questione scaramantica, ricordiamo che l’ultima volta che il Comune di Perugia ha favorito l’avvicendamento nella società di Pian di Massiano con annesse prospettazioni per il nuovo stadio, era il 2008 e non è andata proprio benissimo….

 

Michele Guaitini – segretario Radicali Perugia
Andrea Maori – tesoriere Radicali Perugia