martedì 13 maggio 2025

Ricordo di Giancarla Cicoletti, recentemente scomparsa, cofondatrice del primo gruppo radicale di Perugia, organizzato il 12 maggio 2025 dal Dipartimento di Scienze politiche dell'Università di Perugia

 

Intervento di Andrea Maori al convegno "Terza missione ieri e oggi, Un ricordo di Giancarla Cicoletti", organizzato dal Dipartimento di Scienze politiche dell'Università di Perugia

Questo ricordo di Carla Cicoletti è il frutto di una conversazione tra un gruppo di attivisti radicali “storici” presenti a Perugia. Elisabetta Chiacchella, Mario Albi, Pierfrancesco Pellegrino, oltre a chi vi parla.

Una conversazione che è stata anche l’occasione per rivivere alcuni momenti di quell’esperienza politica che a Perugia è viva, anche se minoritaria, fin dai primi anni Settanta del Novecento.

Lei, insieme al professor Giovanni Moretti, linguista e dialettologo, alla professoressa Monique Streiff (ha insegnato francese per un periodo anche qui, a Scienze Politiche), al professor Stefano Guazzone, docente alla facoltà di matematica, a Paolo Egidi, al giovane medico Luca Aglietti, al futuro avvocato Fabrizio Leonelli, è stata tra i fondatori del nucleo radicale in questa città fin dal 1972.

Un gruppo, per i ricordi che ci vengono tramandati, che svolgeva attività politica anche in modo ironico e irriverente. Un gruppo che si riuniva generosamente a casa sua. Purtroppo di quelle attività, in quel periodo, non è praticamente rimasta traccia scritta. Un nucleo documentario piuttosto ricco si è venuto a creare dal 1975, ora riordinato e depositato all’Archivio di Stato di Perugia.

I Radicali di Perugia erano, in quel periodo, in stretto contatto con il Movimento Nonviolento di Pietro Pinna, un contatto che segnò una feconda collaborazione per l’elaborazione teorica, ma anche pratica, di iniziative per il disarmo, per il pieno riconoscimento dell’obiezione di coscienza al servizio militare, per il superamento delle servitù militari anche in Umbria.

Collaborazione che ha portato poi, tra l’altro, alla organizzazione delle marce della pace del 1978 e del 1981, promosse dal Movimento Nonviolento a cui i Radicali diedero un contributo organizzativo grazie all’impegno di alcuni dirigenti, anche locali.

Carla l’ho conosciuta nei primi anni Ottanta, durante le attività di quel gruppo che intanto si era allargato, con alcuni che se ne erano andati ed altri che intanto si avvicinavano.

Era un gruppo che aveva un accelerato turn over di militanza, per la presenza di giovani studenti e per la partecipazione politica per obiettivi mirati (campagne referendarie, iniziative per i diritti civili ecc…).

Carla è sempre rimasta: anche se lei non era una attivista nel senso della militanza, partecipava alle riunioni, dava il suo contributo, con continuità e interesse. Ogni volta che uscivo da quegli incontri, anche grazie alle sue analisi, ero arricchito nelle idee e nelle elaborazioni politiche.

Io la ricordo anche come una donna che aveva una capacità notevole di empatia, di sapersi calare nei sentimenti e nelle emozioni dell’interlocutore, senza però concedere facili condivisioni.

Una donna che sapeva ascoltare e che stava allo scherzo. Sapevamo anche che radicale lo era convintamente: nel suo lavoro di ricerca sociale, negli articolati discorsi che faceva pubblicamente oppure nelle nostre riunioni interne, l’impatto negativo del proibizionismo, ad esempio, sulla vita delle persone era documentato e spiegato diffusamente, e la rispettavamo come esperta di fenomeni sociali.

Dei radicali però non aveva la veemenza, la puntigliosità o le asprezze. Aveva invece una forma di saggio distacco, evidentemente dovuto al nostro essere sempre in forte minoranza ovunque ci troviamo. Dei radicali aveva invece senz’altro il vizio del fumo e il gusto di fare notte a parlare di diritti. Oltre all’informalità del contatto e dell’approccio.

Sapevamo che era legatissima alla sorella Franca, professoressa di liceo e poi preside molto apprezzata qui in città, perciò insieme erano sia conosciute che benvolute. Una sua caratteristica evidente era poi la generosità, vuoi nella raccolta fondi per alcune battaglie, vuoi nella disponibilità ad aprirci casa. Abitando praticamente in via Ulisse Rocchi, anche nei primi anni Novanta ci mise a disposizione un locale, per le nostre riunioni organizzative, per un certo periodo. E la casa di Carla era perfetta per l’aggregazione.

Ma il mio ricordo di Carla è legato anche ad alcuni pomeriggi passati insieme a casa sua a commentare non solo l’attualità politica ma anche i fatti di cronaca, o a parlare di gatti.

In particolare, su questo punto, ricordo che un giorno passammo un’oretta a fare una ricerca puntigliosa in internet su gatti norvegesi delle foreste, quei gatti pelosissimi che lei amava molto.

Ho ancora vivissimo il ricordo di alcune considerazioni sul crimine di Via della Pergola: l’uccisione della studentessa inglese Meredith Kercher. Insieme, abbiamo commentato l’atteggiamento colpevolista e sensazionalista della stampa, il sessismo mostrato dai media nei confronti di Amanda Knox, personaggio sicuramente controverso, e l’impatto che tutta la vicenda ha avuto su Perugia. Quel pomeriggio per me è stata una lezione importante per cercare di analizzare quel fatto di cronaca un po’ più in profondità, almeno nel campo dell’informazione e della formazione dell’opinione pubblica.

Insomma ci ha lasciato un’amica, una compagna e una maestra il cui ricordo ci riempie di tenerezza.

Ora se n’è andata in punta di piedi e tutti noi radicali perugini ci siamo accorti di volerle un gran bene.

domenica 27 aprile 2025

Radicaliperugia: Violenza e Intolleranza al Corteo del 25 Aprile: Un’Ombra sulla Festa della Liberazione

Il 25 aprile dovrebbe essere un giorno di unità, memoria condivisa e rispetto delle libertà democratiche conquistate a caro prezzo.

E invece, a Perugia, proprio nel cuore della celebrazione della Liberazione, si è consumato un episodio inaccettabile e vergognoso: un cittadino, il professor Alessio Moretti, è stato fisicamente e verbalmente aggredito per aver sventolato una bandiera ucraina. La bandiera gli è stata strappata dalle mani, l’asta piegata e distrutta, il tutto accompagnato da insulti, minacce e una retorica che nulla ha a che vedere con l’antifascismo autentico.

Denunciamo con forza questo atto di prevaricazione, perpetrato da chi si arroga il diritto di parlare “a nome dell’organizzazione”, ma agisce con modalità da squadrismo, negando in pratica quella libertà che il 25 aprile dovrebbe celebrare.

L’antifascismo non è monopolio di nessuno. Chi reprime il dissenso, chi attacca la libertà di espressione, chi impone un pensiero unico violento, si pone fuori dalla memoria della Resistenza e della Costituzione.

La democrazia e la libertà non sono solo valori da ricordare o venerare come oracoli, ma da dover difendere ogni momento e in ogni situazione.

Esprimiamo solidarietà al professor Moretti e chiediamo alle istituzioni, al Comune di Perugia e alle associazioni promotrici, di prendere le distanze da questi comportamenti e garantire che ogni cittadino possa partecipare alle commemorazioni in sicurezza, con le proprie idee, con i propri simboli, nel rispetto reciproco.

Michele Guaitini- segretario Radicali Perugia
Andrea Maori - tesoriere Radicali Perugia

martedì 25 marzo 2025

FIRME DIGITALI ANCHE PER REFERENDUM E LEGGI DI INIZIATIVA POPOLARI REGIONALI

FIRME DIGITALI ANCHE PER REFERENDUM E LEGGI DI INIZIATIVA POPOLARI REGIONALI.

L’ASSESSORE BORI SIA PROMOTORE PER QUESTA PICCOLA RIVOLUZIONE




La piattaforma nazionale per la raccolta di sottoscrizioni digitali per iniziative referendarie e di leggi popolari, istituita presso il Ministero della Giustizia, ha riscosso un notevole successo avvicinando i cittadini alla vita democratica del paese. Grazie ad essa, ad esempio, è stato possibile raccogliere in breve tempo le firme per la proposta referendaria sul dimezzamento del tempo per ottenere la cittadinanza italiana che saremo chiamati a votare tra due mesi.

E’ una piattaforma che funziona bene, di semplice utilizzo e attraverso la quale si può conoscere in maniera esaustiva, più che nei banchetti di raccolta fisica delle firme organizzati in strada, sia il testo da sottoscrivere che una breve descrizione esplicativa a cura dei promotori. E’ anche un sistema più sicuro e che garantisce la genuinità e veridicità delle sottoscrizioni mediante l’accesso alla piattaforma con l’identità digitale SPID o CIE.

E’ opportuno che tale possibilità venga estesa anche alle analoghe iniziative locali, per referendum e iniziative popolari nelle regioni e nei comuni.

Chiediamo perciò al vicepresidente della Regione Umbria, nonché Assessore all’innovazione digitale, Tommaso Bori di proporre una modifica legislativa che consenta la possibilità di sottoscrivere digitalmente le proposte di referendum e leggi di iniziativa popolare regionali e di attivarsi con il Ministero della Giustizia affinché la piattaforma nazionale possa essere utilizzata anche per le iniziative locali. Tanto più che, grazie alla sua nomina a Coordinatore della Commissione per l’Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione in seno alla Conferenza Stato-Regioni, la nostra regione può fare da traino al resto del paese.

Il vicepresidente Bori ha più volte dichiarato che vuole fare dell’Umbria “il laboratorio digitale d’Italia”. Quale migliore occasione di questa per cominciare ad esserlo?


Michele Guaitini - segretario Radicali Perugia
Andrea Maori - tesoriere Radicali Perugia

sabato 18 gennaio 2025

Il Comune di Perugia si pronunci per il congelamento dell’iter sul “nodino”

Il Comune di Perugia si pronunci per il congelamento dell’iter sul “nodino”
Oggi è ancora in vita un ODG del 2022 favorevole all’opera e basato su premesse false



Fallito il blitz dell’opposizione che mirava a spaccare la maggioranza con un ordine del giorno pretestuoso, è bene però che ora arrivino dall’amministrazione comunale parole chiare e definitive sul tema del “Nodino”.

Giova ricordare che ad oggi la posizione ufficiale espressa dal Comune di Perugia in merito all’opera è rappresentata da un ordine del giorno del giugno 2022 che invitava il Sindaco ad accelerare l’iter dell’opera e che fu approvato senza voti contrari - anzi con il voto favorevole del principale partito che sostiene oggi il governo cittadino - e poi trasmesso a Regione, Ministero delle Infrastrutture e Trasporti e Anas nel corso del 2023 durante l’iter di approvazione del progetto.

Ordine del giorno peraltro fondato sulla falsa premessa che l’opera sarebbe stata certamente finanziata nella legge di bilancio 2023 e che sarebbe stata accompagnata dal progetto per la prosecuzione a due corsie da Madonna del Piano all’ospedale. Dopo 30 mesi, siamo ancora con zero euro e nessuna traccia di progetti aggiuntivi.

Torniamo quindi a chiedere all’amministrazione comunale che venga presa una posizione formale che preveda un congelamento dell’iter procedurale in attesa di valutare l’esito della nuova analisi dei flussi di traffico che pare voglia essere intrapresa e soprattutto dei benefici portati dal raddoppio delle rampe verso il raccordo RA06 di imminente esecuzione, anche per il non trascurabile motivo di non tenere in vita un ordine del giorno basato su premesse rivelatesi false.

Se domani dovessero arrivare i finanziamenti di cui si fece ambasciatore il senatore Verini tre anni fa, la posizione del Comune di Perugia è al momento un totale via libera all’opera, messo nero su bianco con la nota trasmessa alla Regione il 28 giugno 2023 con le inequivocabili parole «l’Amministrazione comunale sostiene la realizzazione del cosiddetto nodino».

 

Michele Guaitini – segretario Radicali Perugia
Andrea Maori – tesoriere Radicali Perugia

sabato 28 dicembre 2024

Radicaliperugia: terminato il ciclo elettorale (Comunali, Europee, Regionali), chiediamo l’eliminazione immediata delle plance elettorali inutilizzate. Un appello al Comune di Perugia e al Prefetto

Monumenti coperti , degrado di aree verdi, imbruttimento di strade e marciapiedi e pubblicità gratuita ed esentasse ai partiti. È questo il destino delle plance elettorali, una volta simbolo della partecipazione alla vita politica anche se oggetto di deprecabile abusivismo selvaggio, ora in gran parte inutilizzate da liste e candidati che da anni, con il cambiamento della propaganda politica a seguito dell’avvento della comunicazione digitale, hanno deciso di investire le proprie risorse con altre modalità, sicuramente diverse dall’affissione di manifesti attaccati mezzi storti con la scopa imbevuta di colla.

Eppure, anche nel recente passato, le plance elettorali, al termine di un ciclo elettorale venivano rimosse. Un’abitudine che consentiva di far riprendere le città il loro aspetto consueto. Da qualche anno invece questi simulacri di una metodo di propaganda che non esiste più sono il simbolo del degrado della stessa politica e del decoro urbano, vuoti e anche pericolosi perché le lamiere metalliche si consumano e diventano taglienti. Non da ultimo, quei partiti che le hanno utilizzate continuano a godere per molto tempo di visibilità gratuita e senza dover pagare alcuna imposta sulla pubblicità causando anche un danno erariale alle casse comunali.

Più in generale è ora che la politica e i partiti prendano atto di questo cambiamento e si decida di eliminare una volta per tutte queste plance, la cui installazione e rimozione sono costosissime per le casse dei comuni italiani e dannose per il patrimonio. 

Chiediamo quindi al Prefetto di Perugia e al Comune di Perugia di attivarsi immediatamente per la rimozione delle attuali plance e alle forze politiche presenti in Parlamento di modificare la legge sulla propaganda elettorale risalente al 1956. Anziché tenere in vita questi inutili e dannosi catafalchi, simbolo di una burocrazia incapace di stare al passo con i tempi e riformarsi, si potrebbero liberare ingenti risorse per i Comuni da destinare a scopi più importanti, visti anche

sabato 19 ottobre 2024

Radicaliperugia: democrazia e diritti assenti nella campagna elettorale regionale

Democrazia e diritti, due parole importanti che sembrano essere indigeste ai candidati presidenti in questa campagna elettorale per il rinnovo dell’Assemblea legislativa dell’Umbria.

Nelle poche occasioni in cui, anche se di straforo in dichiarazioni pubbliche, le candidate presidenti più in vista Stefania Proietti e Donatella Tesei affrontano tali temi, non fanno altro che riaffermare concetti superati e inconciliabili con una visione moderna e laica della regione.

Eppure la regione ha competenze importanti su questi temi. Lo stesso Statuto regionale all’articolo 1 riconosce la laicità delle istituzioni, insieme alla piena attuazione dei principi della Costituzione e della Dichiarazione Universale dei diritti dell'uomo. Le dichiarazioni delle candidate presidenti lasciano di stucco, tutte protese ad ingraziarsi le simpatie di esponenti di Oltretevere – peraltro non sempre richieste - anche in vista del Giubileo 2025 che interesserà la nostra regione.

Così se a pochi giorni dall’apertura ufficiale della campagna elettorale l’attuale maggioranza di destra si è affrettata ad approvare una legge sulla famiglia che riafferma la narrazione di "Dio Patria Famiglia", coerente con i suoi principi tradizionalisti, nel cosiddetto campo largo di “sinistra” nessuna dichiarazione è stata fatta dalla candidata per una riforma sostanziale di questa legge, né per la riaffermazione e la tutela di forme di convivenza “altre”, peraltro previste dal già citato Statuto all’articolo 9, oppure di famiglie composte da una sola persona.

Lo stesso si può dire per il tema dell’interruzione volontaria di gravidanza e per tutte le forme di autodeterminazione nelle scelte delle donne rispetto alle quali, da anni, con altre associazioni e movimenti denunciamo l’ostracismo delle amministrazioni sanitarie operative nella regione.

Troviamo completamente insensibili le dichiarazioni della candidata Proietti rilasciate ad un noto giornale nazionale – mai smentite - sul fine vita, tema su cui le regioni hanno competenze importanti. In questo modo in un attimo si è fatta tabula rasa di un dibattito nazionale, difficile ma intenso, su cui la Corte Costituzionale si è più volte espressa con importanti aperture.

Come attivisti di un movimento politico laico, liberale e libertario prendiamo atto di questa nostra lontananza dalle dichiarazioni delle candidate presidenti, e dai silenzi degli altri candidati, così come prendiamo atto di essere chiamati al voto ancora una volta con le regole di una legge regionale truffa, approvata dal centrosinistra e comodamente adottata dal centrodestra. Una legge che non prevede voto disgiunto, un premio di maggioranza abnorme che altera il principio di proporzionalità sui risultati delle liste e non tutela gli elettori, soprattutto dei centri minori, nel loro diritto di rappresentanza.

Tutto ciò premesso, se in un’ottica di riflessione ancora aperta su questi temi si volesse provare a confrontarsi con noi nel merito delle questioni, come sempre il nostro atteggiamento costruttivo non rimarrebbe inerte.

 

Radicali Perugia

domenica 8 settembre 2024

OLTRE PIAZZA DEL BACIO. CONSIGLI COMUNALI ANCHE IN ALTRI LUOGHI A PARTIRE DAL CARCERE

 

OLTRE PIAZZA DEL BACIO.

CONSIGLI COMUNALI ANCHE IN ALTRI LUOGHI A PARTIRE DAL CARCERE


Positivo che la Sindaca decida di portare il Consiglio Comunale “in piazza”. Farlo in piazza del Bacio in occasione della presentazione delle linee di mandato lunedì 9 forse non è l’occasione migliore dal momento che non è previsto neppure il dibattito con i consiglieri, prestando così il fianco alle ovvie polemiche dell’opposizione che l’accusano di voler tenere una sorta di comizio con soldi pubblici.

La presentazione delle linee di mandato è sicuramente un importante momento all’alba della nuova sindacatura, ma in fondo per una fruizione generale da parte della popolazione c’è già il servizio di streaming per il quale tra l’altro ci siamo battuti per anni per portarlo anche nelle Commissioni.

Auspichiamo perciò che questa sia solo la prima occasione di una serie e che il Consiglio Comunale possa aprirsi il più possibile alla cittadinanza sia nella forma più inclusiva del Consiglio Aperto che in occasioni dove possa svilupparsi un dibattito tra i consiglieri, anche in luoghi esterni a Palazzo dei Priori e particolarmente simbolici.

Magari a partire dal carcere di Capanne, dove le meritorie recenti visite sia della stessa Sindaca accompagnata dal Garante dei detenuti, sia del Procuratore Generale Sergio Sottani, hanno evidenziato le pessime condizioni di vita dei carcerati denunciate giustamente come disumane, nonché delle difficoltà di tutti gli operatori che vi lavorano.

Proprio per continuare a sensibilizzare la popolazione circa le gravissime problematiche che riguardano il carcere, vissuto fino ad oggi, purtroppo, come un corpo separato rispetto al tessuto sociale, convocare una seduta del Consiglio Comunale di Perugia presso il Carcere di Capanne sarebbe un gesto di grande significato politico e umano, in grado di segnare una decisa inversione di rotta rispetto al sentimento di estraneità della Città e dalla politica.


Michele Guaitini - segretario Radicali Perugia
Andrea Maori - tesoriere Radicali Peruigia

venerdì 2 agosto 2024

Anche dall’Umbria crescono le adesioni all’appello nazionale “La Rai organizzi uno Speciale Carceri in prima serata”

 


Anche dall’Umbria crescono le adesioni all’appello nazionale “La Rai organizzi uno Speciale Carceri in prima serata”, tra cui il direttivo della Camera Penale di Perugia e il Garante regionale dei detenuti

Nota di Michele Guatini e Andrea Maori di Radicaliperugia

 

Siamo arrivati a 61 suicidi nelle nostre carceri a cui dobbiamo aggiungere 6 agenti della polizia penitenziaria, l’estate italiana è segnata dalla disumanità di questi luoghi e dall’’immobilismo politico e informativo. Promossa da Europa Radicale e rilanciata da Radicaliperugia, , sono numerose le sottoscrizioni alla lettera aperta ai vertici RAI, perché il servizio pubblico organizzi uno speciale carceri in prima serata, per informare i cittadini rispetto alla violazione da parte del nostro Stato dell’articolo 27 della Costituzione.

Con l’appello – sottolineano Michele Guaitini e Andrea Maori – rispettivamente segretario e tesoriere di Radicaliperugia - chiediamo che sia svolto un confronto pubblico, aperto, con le voci dei detenuti, degli agenti di polizia penitenziaria, degli educatori, del personale sanitario, di coloro che in carcere vivono o sopravvivono, tra chi ha opinioni diverse sul sistema carcerario, è quanto mai necessario per consentire ai cittadini italiani di poter toccare con mano una realtà che nella maggior parte dei casi è completamente sconosciuta”.

La lettera aperta sta continuando a ricevere sottoscrizioni: è stata firmata anche dall’ex Senatore Luigi Manconi, che è sempre in prima linea per la difesa dei Diritti Umani, dal consigliere comunale di Milano Daniele Nahum, dagli ex parlamentari Marco Taradash e Lorenzo Strik Lievers e sottoscritta anche dai Garanti delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà dei Comuni di Milano, Torino, Biella e Novara. Finora in Umbria tutta l’associazione Radicaliperugia ha aderito, - sottolineano Guaitini e Maori – e l’avvocato Giuseppe Caforio garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive o limitative della libertà personale e l’intero direttivo della Camera penale “Fabio Dean” di Perugia.

Qui sotto il link per accedere al testo della lettera e l’aggiornamento dei firmatari

https://europaradicale.eu/disastro-carceri-la-rai-organizzi-uno-speciale-carceri-in-prima-serata/?fbclid=IwY2xjawEZkz5leHRuA2FlbQIxMQABHbN4EK0M5GQ85OME8x7jv2lJAa2sEkEAsDi4Dd58nWw9pJ4ETrT_4rFx0A_aem_9M3JM5NSroVUBzLqirak4w