Foto della conferenza stampa di febbraio 2016 su esposto a Perugia |
Finalmente
una Procura della Repubblica - quella di Brescia - ha aperto un'inchiesta sul traffico di armi dall'Italia all’Arabia
saudita per bombardare lo Yemen. L’annuncio è di poche ore fa.
La notizia di possibile reato, su cui si focalizza il documento presentato anche a Perugia, Roma, Cagliari,
Pisa e Verona è relativa alla violazione dell'articolo 1 della legge
185/90 che vieta l'esportazione di armamenti verso paesi in stato di conflitto
armato e che violano i diritti umani.
Ci
auguriamo che lo stesso avvenga a Perugia dove radicaliperugia e Movimento
nonviolento nel febbraio scorso depositarono un circostanziato esposto sullo
stesso argomento presso la locale Procura
della Repubblica.
Peccato che non si sia sfruttata la recente marcia Perugia-Assisi per
portare alla luce questo commercio di armi clandestino denunciato da una rete
per il disarmo molto attiva e ben documentata.
Temiamo che fino a quando il movimento pacifista non farà i conti con le ragioni profonde che
portano al riarmo in atto e non agirà politicamente per fermarlo, sarà
destinato al sicuro fallimento.
I firmatari dell’esposto:
Michele Guaitini,
segretario di radicaliperugia, Andrea
Maori, tesoriere di radicaliperugia, Elisabetta Chiacchella, esponente di
radicaliperugia e del Movimento nonviolento
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