Arrivo a
Perugia il 18 novembre alle 11.50 per andare ad assistere alla conferenza stampa di Marco Pannella, storico Leader dei Radicali, quando, mentre sto
avviandomi alla sede della Conferenza, una macchina parcheggia proprio davanti
a me con dentro lui.
Come esce
dalla macchina, non riesco a salutarlo, che arriva un uomo a chiedere
l’elemosina e lui, con un gesto spontaneo, gli da alcuni spicci. Immediatamente
dopo arriva una ragazza che gli propone alcuni suoi acquarelli da vendere e lui
comincia a chiedere, a farsi spiegare, come fosse un artista affermata e gliene
compra uno, chiedendole la dedica.
Una volta
entrati nella sala predisposta, pronti per cominciare la conferenza, tutti si
chiedono dove fosse Marco e un dirigente Radicale dice: “sicuramente a parlare
con il popolo”.
In effetti
stava al Corso, con il suo immancabile toscanello alla grappa, a parlare con un
disoccupato.
Aria…….
Che
respiro………….
In una città
che non tollera più ne lavavetri, ne accompagnatori di carrelli, in una Regione
(Istituzione) che si alambicca il cervello per come fare, o non fare, o farla
appena prima della consultazione, la legge elettorale che più le confà (a
proposito grazie agli amici radicali di Perugia per il grande lavoro che stanno
svolgendo anche in questo senso), Pannella ammira gli alberi, entra nell’atmosfera
della città, della gente, convoca i geologi per cercare di fare subito proposte
di legge per cercare di arginare questo dissesto idrogeologico in atto.
Come disse
sempre Pannella nei primi anni ’80: “dopo il crollo ideologico seguirà quello
idro-geologico”.
“Almeno a
quel tempo i partiti erano anche partitocratici, adesso sono solo spartitocratici”.
Si chiedeva
se, mentre ricordava un castagno che c’era anche negli anni ’50, Renzi avesse
intenzione di rottamare anche quello.
Che dire,
qualunque sentimento possa suscitare in ognuno di noi questo grande vecchio…….
che
tristezza, dove siamo finiti, che nostalgia di alta politica e di persone con
un grandissima educazione civica che ancora hanno fiducia nelle attitudini
cognitive dell’essere umano e non cercano solo quattro voti o proposte
demagogiche cercando solo reazioni giocando con la paura e con i residui istintuali di noi cittadini narcotizzati.
Evviva il
Bello.
Grazie
Marco, anche per ricordare e condividere questa grande battaglia di Papa
Francesco nel farci ritrovare il coraggio della vita, l’essere coraggiosi (come
dice lui).
Riappropriamoci
del nostro futuro, per favore!
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