a cura del Comitato per la democrazia in Umbria
La proposta avanzata ora dal PD, sotto le mentite spoglie di una riduzione
(peraltro minima -6%), innalza ulteriormente la “forchetta” per la
circoscrizione elettorale inferiore a 1 milione di abitanti imponendo un numero minimo di 3.000 firme.
Chiediamo che la legge elettorale regionale riprenda le soglie previste dalla L. 108/68 o che le riduca ulteriormente. Inoltre, in sede di prima applicazione della nuova legge elettorale, vista l’intollerabile contrazione dei tempi, deve essere prevista una riduzione di almeno la metà del numero di firme da raccogliere.
Chiediamo parità di trattamento per tutti i partiti: o c’è esenzione per tutti o per nessuno o, in subordine, che chi ha l’onere della raccolta delle firme possa farlo solamente sul simbolo anziché su liste complete.
Chiediamo infine modalità burocratiche più snelle mediante l’istituzione di un albo regionale degli autenticatori a cui possono iscriversi tutti i cittadini in possesso del godimento dei diritti politici.
Chiediamo che la legge elettorale regionale riprenda le soglie previste dalla L. 108/68 o che le riduca ulteriormente. Inoltre, in sede di prima applicazione della nuova legge elettorale, vista l’intollerabile contrazione dei tempi, deve essere prevista una riduzione di almeno la metà del numero di firme da raccogliere.
Chiediamo parità di trattamento per tutti i partiti: o c’è esenzione per tutti o per nessuno o, in subordine, che chi ha l’onere della raccolta delle firme possa farlo solamente sul simbolo anziché su liste complete.
Chiediamo infine modalità burocratiche più snelle mediante l’istituzione di un albo regionale degli autenticatori a cui possono iscriversi tutti i cittadini in possesso del godimento dei diritti politici.
Premio di maggioranza:
la proposta di legge avanzata dal
PD ripropone lo stesso meccanismo bocciato dalla Corte Costituzionale con la
sentenza n. 1/2014 (relativa alla legge elettorale nazionale, cosiddetta
“Porcellum”). La suprema corte ha stabilito che non può essere assegnato un premio di maggioranza senza che sia
stabilità una soglia minima di voti da raggiungere. Così facendo si corre
il rischio che ci sia eccessiva sproporzione tra voti conseguiti e seggi
assegnati “tale da determinare un’alterazione del
circuito democratico definito dalla Costituzione, basato sul principio
fondamentale di eguaglianza del voto (art. 48, secondo comma, Cost.)”.
Chiediamo quindi che sia previsto un secondo turno di ballottaggio tra i due candidati più votati nel caso che nessuno consegua al primo turno almeno il 50% dei voti validi.
Chiediamo quindi che sia previsto un secondo turno di ballottaggio tra i due candidati più votati nel caso che nessuno consegua al primo turno almeno il 50% dei voti validi.
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