Secondo indicazioni dell'U.E. non si possono modificare leggi elettorali nell'ultimo anno di legislatura per non creare disparità di trattamento e discriminazioni con le minoranze non rappresentate. La Regione dell'Umbria DEVE modificare la legge elettorale a seguito di modifiche intervenute a livello nazionale ma ancora, a SEI MESI dalle elezioni regionali non è stata presentata alcuna proposta di legge. Addirittura, teoricamente, si potrebbe già iniziare la raccolta delle firme con l'attuale legge regionale ma con il concreto rischio di una loro invalidazione. Per il rispetto dello stato di diritto e dei diritti civili dei cittadini manifestiamo in piazza martedì 30 settembre, a Perugia, in piazza Italia, di fronte al consiglio regionale dell'Umbria dalle 10,30 alle 12,00. L'iniziativa nata da una battaglia di radicaliperugia è aperta a TUTTE le organizzazioni e a TUTTI I CITTADINI.
Questa iniziativa quindi, cerca di scoperchiare uno dei tanti giochetti che si stanno facendo sulla pelle dei cittadini della Regione, vale a dire nell'ambito della radice del processo decisionale, cioè sulla legge elettorale. Vale la pena riportare una comunicazione da parte della commissione speciale per le riforme, ieri, 24 settembre: "dopo la pausa estiva si è riunita in una sola occasione sul tema elettorale. In quella circostanza è stata affrontata anche l'opportunità di calendarizzare forme di partecipazione che – allo stato – non sono possibili per mancanza di atti all'esame della Commissione stessa (l.r. 14/2010).
Non appena la Commissione sarà nelle condizioni di esaminare e discutere gli istituti coinvolti dalla legislazione elettorale valuterà anche quali forme partecipative attivare." E' chiara la volontà di prendersi tutto il tempo possibile anche in fase di partecipazione nel processo decisionale.
Questa iniziativa quindi, cerca di scoperchiare uno dei tanti giochetti che si stanno facendo sulla pelle dei cittadini della Regione, vale a dire nell'ambito della radice del processo decisionale, cioè sulla legge elettorale. Vale la pena riportare una comunicazione da parte della commissione speciale per le riforme, ieri, 24 settembre: "dopo la pausa estiva si è riunita in una sola occasione sul tema elettorale. In quella circostanza è stata affrontata anche l'opportunità di calendarizzare forme di partecipazione che – allo stato – non sono possibili per mancanza di atti all'esame della Commissione stessa (l.r. 14/2010).
Non appena la Commissione sarà nelle condizioni di esaminare e discutere gli istituti coinvolti dalla legislazione elettorale valuterà anche quali forme partecipative attivare." E' chiara la volontà di prendersi tutto il tempo possibile anche in fase di partecipazione nel processo decisionale.
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