Questa mattina, una delegazione di
radicaliperugia - Giovanni Nuvoli ha consegnato a Palazzo dei Priori 31
moduli con centinaia di firme autenticate di cittadini residenti a
Perugia in calce ad una petizione con la quale si chiede una cambiamento
nelle politiche di riduzione del danno in materia di tossicodipendenza e
prostituzione.
Da un lato chiediamo di moltiplicare le iniziative di
riduzione del danno già avviate dal Comune attraverso il potenziamento delle
strutture di intervento di bassa soglia a partire dall’attività di unità di strada che si
concentra, in prevalenza, nella trasmissione di informazioni relative ai rischi
sanitari inerenti rapporti sessuali non protetti e alla possibilità di
usufruire delle strutture sociosanitarie presenti nel territorio al fine di
modificare quei comportamenti a rischio e un aumento degli accessi alle
strutture sociocanitarie di prevenzione e cura;
di prevedere una rete di protezione
sanitaria che va dalla pura e semplice informazione scientifica sugli effetti
delle sostanze a locali protetti e igienicamente garantiti;
- la moltiplicazione, a partire da un
immediato raddoppio, delle unità di strada attualmente presenti sul territorio,
attrezzate anche di strumenti atti ad analizzare gratuitamente le droghe
sintetiche e a prevenire situazioni di overdose;
- potenziamento dell’unità di strada di
assistenza delle prostitute;
- sviluppo degli attuali progetti contro la tratta e il traffico
di esseri umani con potenziamento dei fondi a favore
delle
“case di fuga” e reintegrazione delle borse lavoro al fine di un reinserimento
lavorativo;
-
ritiro dell’ordinanza n. 304 del 2 aprile 2012 “contrasto alla prostituzione su
strada e tutela della sicurezza urbana” e perché inutile negli effetti e vessatoria nei confronti dei cittadini;.
Se c’è la volontà politica di accettare i temi
della petizione, entro novembre di quest’anno il comune di Perugia potrebbe
essere all’avanguardia nei sistemi di prevenzione di riduzione del danno.
Infatti superato il quorum delle firme necessarie da dopo la consegna, il comune si prende 30 giorni di tempo per decidere
sull'ammissibilità della petizione. Infatti, secondo il regolamento sulla
partecipazione <<Il Segretario Generale, od un funzionario appositamente
delegato, effettua l'esame di ammissibilità delle petizioni, accertando il
numero delle sottoscrizioni e la regolarità delle relative autenticazioni,
l’appartenenza dei presentatori alle categorie di cui all’art. 23 dello
Statuto, nonché la riferibilità della petizione alle funzioni del Comune. Lo
stesso funzionario provvede ad acquisire le valutazioni tecniche degli
uffici competenti entro 30 giorni dalla ricezione ed è responsabile del
procedimento.>> Una volta dichiarata ammissibile, <<la
Giunta o il Consiglio adottano sulla petizione motivata decisione nel termine
di 90 giorni dal deposito.>> <<Decorso il suddetto termine,
l'argomento è obbligatoriamente iscritto all’ordine del giorno delle adunanze
della Giunta o del Consiglio, a partire da quella immediatamente successiva.>>
In
sostanza, superati questi ostacoli, a novembre si potrebbe avere una risposta
da parte della Giunta o dal Consiglio del Comune di Perugia.
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