Dichiarazione di Mario Staderini, Segretario di Radicali Italiani, e Liliana Chiaramello, Presidente di RadicaliPerugia.org
Mentre la Curia di Perugia comincia ad ammettere che evidentemente qualcosa non torna circa la vicenda di Don Lucio Gatti tanto da paventargli sospensione e purificazione in monastero, attendiamo con curiosità ciò che deciderà la Congregazione per il Clero in Vaticano. Al di là delle vicende giudiziarie che faranno il loro corso -l'ex parroco da venerdì scorso è iscritto nel registro degli indagati per violenza sessuale e abuso dei mezzi di correzione- ciò che è in gioco oggi non è la demonizzazione del singolo quanto la verifica del rispetto di quelle direttive che, per volontà di Benedetto XVI, impongono ai Vescovi di collaborare con la Giustizia qualora essi dovessero venire a conoscenza di tragiche realtà, quale per esempio quella in questione. Come ampiamente documentato dalla trasmissione “Le Iene”, sia il Vescovo Bassetti che il suo predecessore Monsignor Chiaretti erano al corrente già da tempo della drammatica vicenda.
In virtù di ciò, crediamo che sul banco degli imputati dovrebbero esserci anche loro poiché se ci si limitasse alla singola mela marcia significherebbe che le regole sancite dal Vaticano non sarebbero state rispettate e tutto acquisterebbe il sapore di 'grida manzoniane' volte a placare l'opinione pubblica senza però risolvere il problema alla radice.
Mentre la Curia di Perugia comincia ad ammettere che evidentemente qualcosa non torna circa la vicenda di Don Lucio Gatti tanto da paventargli sospensione e purificazione in monastero, attendiamo con curiosità ciò che deciderà la Congregazione per il Clero in Vaticano. Al di là delle vicende giudiziarie che faranno il loro corso -l'ex parroco da venerdì scorso è iscritto nel registro degli indagati per violenza sessuale e abuso dei mezzi di correzione- ciò che è in gioco oggi non è la demonizzazione del singolo quanto la verifica del rispetto di quelle direttive che, per volontà di Benedetto XVI, impongono ai Vescovi di collaborare con la Giustizia qualora essi dovessero venire a conoscenza di tragiche realtà, quale per esempio quella in questione. Come ampiamente documentato dalla trasmissione “Le Iene”, sia il Vescovo Bassetti che il suo predecessore Monsignor Chiaretti erano al corrente già da tempo della drammatica vicenda.
In virtù di ciò, crediamo che sul banco degli imputati dovrebbero esserci anche loro poiché se ci si limitasse alla singola mela marcia significherebbe che le regole sancite dal Vaticano non sarebbero state rispettate e tutto acquisterebbe il sapore di 'grida manzoniane' volte a placare l'opinione pubblica senza però risolvere il problema alla radice.
Nessun commento:
Posta un commento