di Francesca Marruco
da http://www.umbria24.it/
Forse dopo averne parlato una volta in televisione, la vergogna e il trauma per quello che dicono di aver subito potrebbe aver lasciato il passo alla sete di giustizia. Forse hanno deciso che è finito il tempo del silenzio e che per mettere fine a quanto dicono di aver subito non hanno altro modo che rivolgersi alla magistratura. Quale che sia il motivo, un ragazzo camerunense, tramite i suoi legali Alessandro Fratini e Federico Mazzi, ha depositato mercoledì mattina una denuncia contro il prete perugino da cui dice di aver subito degli abusi sessuali.La nota dei legali A renderlo noto sono gli stessi legali in una nota che recita: «Lo studio legale comunica che su mandato di uno dei ragazzi apparsi nei servizi delle ‘Iene Show’, hanno depositato denuncia querela presso la Procura della Repubblica di Perugia, al fine di esperire l’azione penale sui fatti e circostanze narrate nel servizio televisivo». Ebbene nei due servizi televisivi quattro ragazzi, due italiani e due africani parlavano di come questo sacerdote perugino che gestisce numerose comunità di recupero, li avesse molestati sessualmente mentre erano ospiti delle sue strutture.
Abusi e punizioni Racconti raccapriccianti che se veri devono aver lasciato un segno indelebile nelle fragili vite di persone in cerca di aiuto, di un paese in cui vivere o di una seconda possibilità di vita. In quei racconti i ragazzi avevano riferito con dovizia di particolari quanto avrebbero subito. E la stessa meticolosa ricostruzione sarebbe contenuta nella denuncia appena depositata. Una denuncia che non tirerebbe in ballo solo il sacerdote per i presunti abusi sessuali, ma anche altre figure che avrebbero usato violenze di altro tipo contro alcuni ospiti delle comunità. Come punizioni fisiche. O psicologiche. Come lasciare qualcuno senza magiare. Come chiudere qualcun altro in una stanza solo.
Altre denunce in arrivo Questa sarebbe solo la prima delle denunce che arriveranno all’attenzione della procura della Repubblica di Perugia, che fino ad ora non aveva avuto alcun ruolo nella spinosa vicenda. La prossima dovrebbe arrivare entro pochissimo tempo. E oltre alle molestie sessuali, parlerebbe di un ragazzo italiano con un tatuaggio su un braccio, cancellato con delle piccole forbici roventi. Mentre viveva in una delle comunità del sacerdote.
L’esposto dei Radicali Italiani Le stesse comunità di cui i Radicali Italiani, sempre tramite gli avvocati Fratini e Mazzi, parlano nel loro esposto depositato nei giorni scorsi alla procura perugina. In particolare sono il segretario nazionale Mario Staderini e la segretaria di Perugia Liliana Chiaramello a chiedere alla magistratura perugina di verificare quanto loro sostengono. E cioè che le comunità della Caritas in cui questo sacerdote opera presentano una serie di irregolarità non secondarie. Per gli esponenti radicali infatti, alcune comunità della diocesi di Perugia – Città della Pieve della Caritas gestite dal sacerdote, non godrebbero del necessario accreditamento presso la Regione Umbria per esercitare assistenza sanitaria e socio sanitaria. Nel documento si chiede anche se il personale abbia le necessarie specializzazioni per assistere qualcuno in un percorso di recupero. Si fa notare infine che alcuni immobili non sarebbero neanche adatti per i fini per cui vengono usati. Tutte informazioni che insieme alle denunce appena depositate finiranno al vaglio dei magistrati
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