Dal Giornale dell'Umbria, 17 novembre 2011
<<L’esposto presentato in Procura da uno dei ragazzi che hanno parlato davanti alle telecamere delle “Iene show”
PERUGIA - Adesso il caso dei presunti abusi sessuali perpetrati in una struttura della diocesi di Perugia-Città della Pieve è ufficialmente di competenza della procura perugina.
Una denuncia-querela è stata depositata ieri alla Procura di Perugia da uno dei ragazzi apparsi nei servizi delle “Iene show” su presunti abusi in una struttura religiosa della zona. L’atto è stato
formalizzato dallo studio legale degli avvocati Alessandro Fratini e Federico Mazzi. L’iniziativa - hanno spiegato gli stessi legali - è stata presa “al fine di esperire l’azione penale sui fatti e circostanze narrate nel servizio televisivo”. Gli avvocati Fratini e Mazzi non hanno
voluto fornire alcun elemento sull’identità del ragazzo che ha deciso di sporgere querela, mantenendo il riserbo anche in merito ai fatti denunciati.La querela sarebbe circostanziata, con nomi e fatti elencati da uno dei ragazzi che ha raccontato degli abusi davanti alle telecamere. Nella querela sarebbero elencati alcuni episodi a carattere sessuale, ma anche di percosse, di privazioni e di violenze fisiche e psicologiche. Nel documento sarebbero indicati anche altri nomi oltre al sacerdote (del quale non si è mai fatto il nome) indicato come autore dei presunti abusi. In seguito alle notizie relative ai presunti abusi una Commissione diocesana d’indagine presso la Curia di Perugia è stata costituita il 24 ottobre dall’arcivescovo di Perugia mons. Gualtiero Bassetti. Nei giorni scorsi la stessa diocesi perugina aveva reso noto di non avere ricevuto “altro che voci di scarsa consistenza e senza alcuna prova, se non quelle anonime e indirette raccolte da alcuni media”. Un altro esposto è stato presentato dai Radicali con la richiesta di verifica su “presunte anomalie nella gestione delle attività effettuate dalla Caritas umbra in particolare di quella operante nella diocesi di Perugia-Città della Pieve”.
Nel loro esposto i Radicali lamentano che “negli immobili gestiti dalla Caritas” si svolgano attività di “ricezione, ospitalità per famiglie bisognose, persone anziane, extracomunitari, tossicodipendenti e studenti”.>>
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