[caption id="attachment_1910" align="alignleft" width="150" caption="Palazzo arcivescovile di Perugia, sede della Curia"][/caption]
Resi noti i nomi della Commissione d'inchiesta dalla diocesi. Altre denunce potrebbero essere depositate nei prossimi giorni.
Da il Giornale dell'Umbria, Perugia, 19 novembre 2011.
PERUGIA - Conferma "piena fiducia negli organi inquirenti" la Curia arcivescovile di Perugia dopo aver appreso "dagli organi di stampa in data 17 e 18 novembre 2011 che sarebbero stati depositati presso la competente Procura della Repubblica alcuni espositi da parte di ex ospiti delle Case di accoglienza Caritas circa presunti abusi commessi da un sacerdote". La Curia arcivescovile di Perugia "nel confermare piena fiducia negli organi inquirenti, rende noto che la Commissione di indagine appositamente istituita è composta da monsignor Pierluigi Rosa, vicario giudiziale del Tribunale ecclesiastico diocesano, nella qualità di istrutture; avvocato Enrico Solihnas, giudice presso il Tribunale ecclesiastico umbro, nella qualità di notaio: suor Elena Ascoli, religiosa, nella qualità di notaio aggiunto. (...) La suddetta Commissione diocesana, nell'adempimento delle norme canoniche, prosegue il suo lavoro con la massima disponibilità al recepimento di segnalazioni per appurare la verità dei fatti nella salvaguardia dell'onorabilità del sacerdote e per la tutela di tutte le persone che eventualmente avessero subito offese nella propria dignità." e mentre la Curia aspetta e indaga, in Procura l'indagine sui presunti abusi starebbe prendendo forma. E altre denunce arriveranno nei prossimi giorni. Alemno altre due. Di altre due persone che per problemi personali, legati alla droga in particolare, avrebbero soggiornato nelle comunità in cui operava il sacerdote perugino e che sostengono di essere state vittime di violenza. Una storia ancora tutta da verificare da parte della magistratura e della Curia. I Radicali hanno depositato nei giorni scorsi alla procura perugina con il quale sostengono che le comunità della Caritas in cui questo sacerdote opera presentano una serie di irregolarità non secondarie. Per gli esponenti radicali infatti, alcuen comunità della diocesi di Perugia-Città della Pieve della Caritas gestite dal sacerdote, non godrebbero del necessario accreditamento presso la Regione Umbria per esercitare assistenza sanitaria e sociosanitaria. Nel documento si chiede anche se il personale abbia le necessarie specializzazioni per assistere qualcuno in un percorso di recupero. Si fa notare infine che alcuni immobili non sarebbero neanche adatti per i fini per cui vengono usati. Tutte informazioni che insieme alle denunce appena depositate finiranno al vaglio dei magistrati.
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