Il 4 ottobre 2011 la corte d'assise d'Appello di Perugia ha assolto con formula piena Raffaele Sollecito e Amanda Knox dai reati a loro ascritti. Inizialmente tutto l'impianto accusatorio si basava su due elementi di carattere genetico: il Dna di Meredith sulla lama di un coltello trovato a casa di Sollecito, il Dna di Sollecito su un gancetto di reggiseno trovato sotto il corpo della vittima (inizialmente) e poi incredibilmente repertato 46 giorni in un posto diverso dal primo avvistamento e completamente modificato dalle varie perquisizioni effettuate dalla squadra mobile. La perizia disposta solo nel corso del giudizio di secondo grado, criticando aspramente il lavoro svolto dalla polizia scientifica in sede di analisi genetiche, ha dichiarato i due reperti 'non utilizzabili a fini probatori'. In data 16 luglio 2010 e in data 21 maggio 2011 personale appartenente alla squadra mobile di Perugia, alla polizia scientifica e allo Sco hanno ricevuto «Un encomio e una parola di lode» perché «evidenziando elevate capacità professionali, acume investigativo e non comune determinazione operativa, conducevano una complessa indagine di polizia giudiziaria che si concludeva con l'arresto degli autori dell'omicidio di una studentessa inglese consumato nel centro storico di Perugia». Per questo,l'On. Maurizio Turco, parlamentare radicale, ha presentato un'interrogazione a risposta scritta chiedendo al Ministro dell'interno se non ritenga opportuno annullare gli atti relativi alla concessione delle ricompense già assegnate al personale dipendente dalla squadra mobile di Perugia, dalla polizia scientifica e dallo Sco per evidente negligenza nello svolgimento di indagini relative al caso in questione.
Cliccando qui compare il testo dell'nterrogazione parlamentare
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