Il gasdotto Adriatica toccherà 10 regioni e 3 parchi nazionali. Crescono le proteste. L'impianto porterà nel nord del Paese il gas che arriva dall'Algeria e dalla Libia di Jenner Meletti da La Repubblica, 5 gennaio 2011
In effetti, il progetto iniziale prevedeva il raddoppio sulla costa, come avvenuto per l'altro gasdotto sulla costa tirrenica. Poi la Snam ha annunciato di avere riscontrato "insuperabili criticità" su quel percorso - come scrivono i Comitati di protesta in un esposto presentato alla Commissione europea - e ha deciso di deviare il grande tubo sull'Appennino. Ma qui i problemi si aggravano. "Il gasdotto - dice Stefania Pezzopane, assessore al Comune dell'Aquila - segue infatti la faglia del nostro terremoto ed entra poi in Umbria, sulla faglia del terremoto del settembre 1997. Noi abbiamo saputo in ritardo di questo progetto. La richiesta è arrivata infatti al Comune dell'Aquila il giorno 8 aprile 2009, due giorni dopo il grande sisma, quando ancora si cercavano i morti e i feriti. Avremmo dovuto dare risposta scritta entro trenta giorni, altrimenti il silenzio sarebbe stato interpretato come assenso. Ma in quei giorni il Comune nemmeno aveva una sede. Appena ripreso fiato, dopo i mesi della disperazione, l'anno scorso come presidente della Provincia ho firmato il ricorso alla Comunità europea. Adesso anche il Comune ha preso la stessa decisione, così come la provincia di Pesaro, quella di Perugia, i Comuni di Gubbio, Città di Castello e tante associazioni ambientaliste come Wwf e Italia nostra". In zona fortemente sismica è anche la prevista centrale di decompressione di Sulmona. "Occuperà un'area - dice Mario Pizzola, del comitato Cittadini per l'ambiente - di 12 ettari, vicino a zone abitate, e sarà un brutto biglietto da visita per chi entra nel parco della Maiella. Noi abbiamo già raccolto 1.300 firme per denunce individuali alla Comunità europea. È assurdo aggiungere rischi in un territorio come il nostro che già dovrebbe essere messo in sicurezza".
Nel documento inviato all'Europa si dice che il gasdotto ha ricevuto autorizzazioni parziali, e in alcuni casi scadute, per ognuna delle cinque tratte in cui è stato suddiviso, ma che manca una Vas, valutazione ambientale strategica che studi il progetto nel suo insieme. Si insiste sul fatto che il percorso attuale tocca i parchi nazionali della Maiella, dei monti Sibillini e del Gran Sasso - qui oltre ai lupi vivono anche gli orsi - oltre al parco regionale del Velino - Silente e 21 fra siti d'interesse comunitari e zone a protezione speciale, dal lago di Capaciotti ai boschi di Pietralunga. Luoghi come Macchia Buia o Alpe di Luna che rischiano di essere falciati, come un prato, dal grande Tubo.
(05 gennaio 2011) © Riproduzione riservata
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