Vorremmo una consultazione elettorale e non un plebiscito che ratifichi i nominati scelti dalla segreterie
Dichiarazione di Maria Antonietta Farina Coscioni, candidata Presidente della Regione Umbria
Il Consiglio regionale dell’Umbria ha approvato, ad appena due mesi dalla consultazione elettorale regionale, la nuova legge elettorale. Un cambio delle regole a “gioco iniziato” la cui unica finalità è comprimere il periodo di tempo utile per la raccolta delle firme necessarie per presentare le liste che dagli iniziali 6 mesi diventa di soli 35 giorni; è
stata inoltre innalzata la soglia minima di firme richieste (+15% circa per la provincia di Perugia e +20% per la provincia di Terni), e introduce l’esenzione solo per alcuni soggetti (vale a dire i partiti già presenti in consiglio o costituenti gruppo autonomo in Parlamento) a discapito di tutti gli altri (cioè, nei fatti, la lista radicale Bonino-Pannella).
L’oligarchia al potere da oltre cinquant’anni non si smentisce, e continua in una politica che tende a mortificare e a strozzare tutte le voci che non fanno parte del “coro”. Abbiamo fatto presente al presidente Bracco la situazione. Vedremo, se in un sussulto di pudore, il consiglio regionale, nei pochi giorni di consiliatura rimasti, porrà rimedio a questa clamorosa illegalità di fatto e di diritto che si sta consumando a danno non solo dei radicali ma di tutti coloro che non si rassegnano a consultazioni elettorali che si vorrebbe ridurre a meri plebisciti per la ratifica di nominati in luogo di rappresentanti liberamente eletti. Annunciamo comunque fin da ora che intraprenderemo tutte le iniziative giudiziarie e nonviolente per ripristinare la legalità così clamorosamente e pervicacemente negata.
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