Nella terra di Aldo Capitini, che ha una lunga, consolidata tradizione di rispetto e di tolleranza, noi nonviolenti gandhiani chiediamo un voto di rottura: rottura dei compromessi e delle compromissioni, dei giochi delle parti e degli intrallazzi. Un voto di alternativa reale. In una parola, un voto radicale alla lista Bonino-Pannella."
lunedì 1 febbraio 2010
Maria Antonietta Farina Coscioni candidata in Umbria
Per la Lista Bonino Pannella in Umbria, sarà Maria Antonietta la candidata alla Presidenza della Regione. Una candidatura per la legalità contro compromessi e compromissioni. Di seguito una sua prima dichiarazione: "A chi fa politica, a chi si candida a governare la “cosa pubblica”, credo sia giusto chiedere, pretendere, coerenza tra il dire e il fare: dire quello che si vuole fare, e farlo. E’ da sempre la caratteristica e la peculiarità radicale. Recentemente Giampaolo Pansa, parlando degli anni di Tangentopoli, ha detto che i tangentocrati consideravano “inaffidabili” i radicali, non ci provavano neppure ad allungar loro bustarelle e tangenti. Ha ragione: i radicali da questo punto di vista sono assolutamente inaffidabili, e continuano ad esserlo: sarebbero andati di corsa al più vicino commissariato, alla più vicina stazione dei carabinieri a denunciare la cosa. Il Partito Radicale è il partito più antico sulla scena politica italiana. Nei suoi cinquant’anni e passa di vita non un solo dirigente, militante, iscritto è stato condannato, processato, indagato per reati contro la pubblica amministrazione. Questa è la “polizza d’assicurazione” che offriamo, che offro agli elettori.La mia candidatura nella lista Bonino-Pannella alla presidenza della regione Umbria ha questo senso e significato, una candidatura "laica": laicità della politica come cifra da recuperare a partire dal territorio, ed è una candidatura "di frontiera": la frontiera della buona amministrazione, della trasparenza, della legalità, della legislazione "di qualità"; la frontiera della apertura al mondo perché occorre fare un salto di qualità, oltrepassando i confini regionali; è una candidatura di pungolo e stimolo: perché tanto c’è da fare e da conquistare sulle materie di stretta competenza regionale, dalla Sanità alla medicina penitenziaria, dai progetti individuali di assistenza ai più deboli alla integrazione degli immigrati, dalle questioni legate alle tematiche ambientali: un tempo l’Umbria era il giardino verde d’Italia; anche in questa regione, assieme a inquietanti infiltrazioni mafiose e camorriste, si registrano allarmanti, gravi inquinamenti di materiali altamente tossici e pericolosi per la salute, in discariche illegali…
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