giovedì 26 novembre 2009

Caso Bianzino, un satyagraha per l’undici dicembre, di Chiaramello e Pullia

Omissione di soccorso, omissione di atti di Ufficio e falso sono i reati per i quali il gup di Perugia ha rinviato oggi a giudizio l'agente della polizia penitenziaria in servizio nel carcere perugino la notte in cui morì Aldo Bianzino, il falegname arrestato per detenzione di alcune piantine di canapa indiana e uscito cadavere trentasei ore dopo dal carcere di Capanne; l'agente della penitenziaria e' accusato di non aver chiamato la guardia medica nonostante le 'ripetute' richieste di soccorso da parte di Bianzino.
Tale vicenda rischia, purtroppo, di costituire ancora una volta non l’eccezionalità ma l’ordinarietà in una situazione di sfascio totale con 63mila detenuti, rispetto ad una disponibilità complessiva di 43mila, di cui la metà in attesa di giudizio. Nessuno può sottrarsi alle proprie responsabilità, nessuno può fingere di non sapere che domani anche a noi potrebbe spettare la stessa sorte di Bianzino o di Stefano Cucchi, per non parlare del numero in drammatico, sensibile, aumento di suicidi consumati dietro le sbarre. Ecco perché da Radicali chiediamo la massima mobilitazione democratica, nonviolenta, affinché l’11 dicembre, giorno dell’udienza, si traduca in un’occasione di satyagraha, cioè di forza e rispetto della verità, e nello stesso tempo di significativa vicinanza a Rudra Bianzino, giovane studente, trovatosi nel giro di pochi mesi ad affrontare le difficoltà della vita senza il sostegno del padre e della madre, uccisa dal dolore.
Ricordiamo che, in questo senso, è stata inviata nei giorni scorsi una lettera al sindaco di Pietralunga perché da subito non si faccia mancare a Rudra l’apporto necessario al proseguimento degli studi e l’umana assistenza, sostenendo lo zio Ernesto, venuto dalla Germania e suo tutore legale, nella ricerca di un lavoro.

Liliana Chiaramello, Segretaria Radicaliperugia.org
Francesco Pullia, Segretario Circolo Radicale di Terni “Ernesto Rossi”

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